Detrazioni fiscali 2025 e previsioni dello studio di mercato Nomisma-CNA – WEBINAR gratuito mercoledì 29 gennaio
Home Detrazioni fiscali 2025 e previsioni dello studio di mercato Nomisma-CNA – WEBINAR gratuito mercoledì 29 gennaio

Detrazioni fiscali 2025 e previsioni dello studio di mercato Nomisma-CNA – WEBINAR gratuito mercoledì 29 gennaio

Approfondimento sui nuovi ambiti applicativi dei Bonus (Bonus Casa e Ecobonus), sui limiti applicativi, sulle nuove procedure delle commesse alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025

IL WEBINAR TRATTERÀ LE SEGUENTI TEMATICHE:

Bonus edilizi previsti per il 2025

1. Le detrazioni previste per la prima casa e per le altre proprietà

  • Bonus Casa
  • Ecobonus
  • Bonus Sicurezza
  • Bonus Mobili
  • Nuovi incentivi previsti
  • Tetti massimi alle detrazioni dei clienti
  • Superbonus per i lavori avviati

2. I limiti delle spese detraibili per fasce di reddito e i coefficienti familiari

3. Procedura di gestione del cliente privato alla luce dei nuovi bonus 2025: schema pratico d’azione

Dati e previsioni dallo studio Nomisma – CNA

Potenziali ricadute sul mercato a seguito delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025

I Criteri Ambientali Minimi – CAM 

  • PNRR e mercato della Pubblica amministrazione
  • Decreto CAM Edilizia: ambiti applicativi e requisiti tecnici
  • Problematiche ricorrenti relative all’applicazione del Decreto “CAM Edilizia”
  • Esempi di verifica di soddisfacimento dei requisiti CAM per i serramenti

Con queste informazioni sarà possibile capire cosa fare e come mettersi nella condizione di accogliere positivamente nuove opportunità di mercato.

Sarà inoltre attivo uno spazio domande dove i partecipanti potranno esporre le loro casistiche personali, i relatori saranno a disposizione per dare tutte le risposte del caso

Relatori:

Stefano Mora, Direttore del Consorzio LegnoLegno

Valentina Di Berardino, Coordinatrice CNA Produzione

Johnny Marzialetti, Senior Project Manager Nomisma

 

Continuità di impresa: sinergia tra giovani e Imprenditori – 5 FEBBRAIO

Futuro d’impresa e continuità generazionale

Vuoi avere un’azienda più efficiente e più felice?

Siamo lieti di invitarti ad un incontro gratuito che coinvolge gli Imprenditori e le giovani Generazioni per garantire all’Impresa la Continuità aziendale necessaria per crescere grazie alle competenze dei Senior e mettendo a frutto l’energia propulsiva dei Giovani, dando vita ad un percorso di crescita volto ad ottenere i risultati che l’impresa merita.

Perché questo Laboratorio?

– Assicurare continuità, crescita e nuova energia alle aziende

– Costruire una delega efficiente che motivi e vada verso una migliore marginalità

– Vedere l’azienda prosperare grazie alla valorizzazione delle persone

Cosa ti porti a casa il 5 febbraio?

Aspetti pratici relativi al tema

Codifica e trasferimento competenze

Strategie per attrarre e trattenere giovani talenti

Un piano definizione obiettivi e gestione dei risultati

Una bozza di un piano d’azione per l’impresa

Il Laboratorio è pensato per Imprenditori, figli o nipoti e giovani collaboratori già presenti in azienda, e vedrà la sua concretizzazione a marzo 2025, in una tre giorni full immersion di confronto e di lavoro attivo guidato da Esperti specializzati nello sviluppo relazionale e strategico delle imprese e da LegnoLegno.

Guarda i video e scopri di cosa parleremo

Per informazioni compila il FORM a fondo pagina.

Corso obbligatorio schiume poliuretaniche

Corso OBBLIGATORIO sul corretto uso delle schiume poliuretaniche – 26 FEBBRAIO

Programma conforme al Regolamento Europeo = Sicurezza per il datore di lavoro

Perché se usi le schiume devi frequentare il corso?

A partire dal 24 agosto 2023 gli operatori non in possesso dell’attestato di superamento dell’esame a seguito della formazione obbligatoria, non possono utilizzare schiume poliuretaniche contenenti diisocianati.
È obbligatorio secondo Regolamento Europeo UE 1149 del 2020 e fa parte dei percorsi formativi obbligatori per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Il corso consente agli operatori di imparare ad utilizzare in sicurezza questi prodotti per l’installazione, salvaguardando la propria salute e quella degli altri.

Per i dipendenti e per alcune categorie professionali o aziendali, fa parte del pacchetto formativo obbligatorio anche per la patente a crediti.

Responsabilità del datore di lavoro

Il datore di lavoro è tenuto a fornire la corretta formazione ai lavoratori oltre ad accertarsi che questi abbiano superato con esito positivo l’esame al termine della formazione stessa e quindi entrino in possesso del documento che lo attesti. In caso di mancata erogazione della formazione, il datore di lavoro ha responsabilità civili e penali, tanto che l’inadempimento degli obblighi si traduce in alcuni casi in sanzione amministrativa pecuniaria. I controlli potranno essere eseguiti dalle Asl locali, dall’Ispettorato del Lavoro e dai controllori Reach.

Perché fare il corso OBBLIGATORIO con LegnoLegno?

  • Rispetta il Regolamento Europeo 2020/1149 e la legislazione nazionale in materia di sicurezza dei lavoratori
  • È specializzato per gli installatori di serramenti
  • Il corso è tenuto da un docente laureato in chimica, esperto in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di Regolamento Europeo
  • A seguito della formazione e in caso di necessità da parte delle aziende, i nostri consulenti saranno in grado di erogare un servizio di assistenza personalizzata in materia di sicurezza.

I POSTI SONO LIMITATI A 35 PER OGNI DATA

consigliamo quindi di iscriversi in tempi brevi per avere assicurato l’accesso.

Per la partecipazione al corso è richiesta la conoscenza della lingua italiana finalizzata alla lettura e alla comprensione della documentazione tecnica di riferimento.  

Scopri le Date

Decreto “CAM edilizia” e fondi PNRR

Requisiti tecnici per la filiera dei serramenti

Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un significativo aumento delle richieste di soddisfacimento dei requisiti tecnici previsti dal Decreto
“CAM edilizia” (Criteri Ambientali Minimi). Questo fenomeno è strettamente legato all’impiego dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per interventi edilizi nella pubblica amministrazione.

THANKS TO

Il decreto, concepito per promuovere la sostenibilità ambientale
nel settore delle costruzioni, introduce criteri specifici anche per materiali e processi utilizzati, con un’attenzione particolare a porte e finestre. Questi elementi sono essenziali per definire l’efficienza energetica e la sostenibilità complessiva degli edifici, sia nei casi di nuova costruzione che di riqualificazione dell’esistente.


L’importanza del Decreto “CAM edilizia”

Il Decreto “CAM edilizia” nasce con l’obiettivo di adottare politiche di acquisto virtuose da parte delle Pubbliche Amministrazioni, riducendo l’impatto ambientale delle costruzioni, incentivando l’uso di materiali eco-compatibili, migliorando l’efficienza energetica e riducendo le emissioni di CO2. Questo approccio è in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea per la transizione ecologica e l’economia circolare, contribuendo a una costruzione più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. L’introduzione dei CAM ha portato a una vera e propria rivoluzione nel settore edilizio, imponendo nuove sfide ma anche aprendo la strada a opportunità di innovazione e miglioramento qualitativo.


L’influenza dei fondi PNRR

I fondi del PNRR hanno svolto un ruolo cruciale nell’accelerare la necessità di adeguarsi ai CAM. Infatti, molti progetti pubblici finanziati con questi fondi richiedono la conformità ai criteri stabiliti dal decreto. Le amministrazioni pubbliche devono dimostrare di rispettare i CAM per poter accedere ai finanziamenti, il che ha determinato una crescita esponenziale delle richieste di prodotti conformi, anche nel settore dei serramenti. Porte e finestre, essendo elementi fondamentali per l’efficienza energetica degli edifici, sono tra i prodotti da costruzione considerati in questo incremento di richieste.

Le problematiche della filiera dei serramenti

L’adozione dei requisiti CAM nella produzione di porte e finestre ha sollevato diverse problematiche nella filiera produttiva. Queste problematiche possono essere raggruppate in tre principali categorie: competenze, approvvigionamenti e collaborazioni nella filiera.


– Necessità di nuove competenze

La produzione di serramenti conformi ai CAM richiede nuove competenze tecniche e ambientali.
Le aziende del settore devono investire in formazione e nell’aggiornamento delle conoscenze per essere in grado di progettare e realizzare prodotti conformi ai nuovi standard.
Questo processo di aggiornamento non è immediato e può rallentare le forniture, causando problematiche relazionali e contrattuali con i committenti. La necessità di competenze specializzate coinvolge moltissimo anche i fornitori di materiali e componenti, che devono adeguarsi ai nuovi requisiti e garantire prodotti con caratteristiche documentate da test e certificazioni di parte terza.


– Problemi di approvvigionamento

L’aumento della domanda di materiali ecocompatibili può potenzialmente portare a problemi di approvvigionamento. Le materie prime, i materiali ed i componenti necessari per rispettare i requisiti CAM, (legno certificato FSC, materie prime e materiali riciclati, prodotti vernicianti a basso impatto, materiali a bassa emissione di VOC, ecc.) sono spesso limitate e soggette a fluttuazioni di mercato. Questo può creare difficoltà produttive per i produttori di serramenti, che devono garantire la continuità della produzione senza compromettere la qualità e la conformità dei prodotti. Inoltre, le tempistiche di approvvigionamento possono allungarsi, causando potenziali ritardi negli interventi e aumentando i costi.


– Necessità di una “filiera collaborativa”

Un’altra problematica emergente, forse la più importante, è la necessità di disporre di una “filiera collaborativa”, in cui tutti gli attori della catena produttiva e distributiva siano preparati e in grado di supportarsi a vicenda.
Questo significa che fornitori, produttori, distributori e installatori devono lavorare in sinergia per affrontare le sfide comuni.

Una filiera collaborativa permette di condividere conoscenze, risorse e competenze, riducendo i tempi di risposta e migliorando la qualità complessiva dei prodotti. Tuttavia, costruire e mantenere una filiera collaborativa richiede impegno e investimenti, ma soprattutto una forte volontà di cooperazione tra le diverse parti coinvolte.


Le strategie di adattamento

Per affrontare queste problematiche, le aziende del settore dei serramenti stanno adottando diverse strategie di adattamento. Tra queste, vi è l’investimento in ricerca e sviluppo per individuare materiali o fornitori alternativi che soddisfino i CAM e siano più accessibili. In sostanza, l’adesione ai criteri CAM può anche far variare i rapporti commerciali fornitore/serramentista, anche se consolidati da tempo.
Si consideri che, almeno potenzialmente, è possibile che molti serramentisti possano creando reti di collaborazione (anche informali) con fornitori “certificati” per assicurarsi un approvvigionamento costante di materie prime eco-compatibili. Questo consentirebbe di stabilizzare le catene di fornitura e di mitigare i rischi legati alla disponibilità dei materiali.
La formazione continua del personale è poi un altro pilastro fondamentale. E’ indispensabile promuovere di aggiornamento e collaborazioni con strutture formative specializzate per sviluppare competenze specifiche nel campo della sostenibilità ambientale.
Infine, l’adozione di tecnologie avanzate di produzione e controllo qualità può consentire di ottimizzare i processi produttivi, riducendo sprechi e migliorando l’efficienza complessiva.
Questo non solo aiuta a contenere i costi ma anche a garantire prodotti che soddisfano pienamente i requisiti CAM. Tecnologie come la digitalizzazione della produzione, l’automazione e l’uso di sistemi di monitoraggio in tempo reale possono migliorare significativamente la capacità di adattamento delle aziende alle nuove esigenze del mercato.

STEFANO MORA

Direttore
Consorzio LegnoLegno



– Potrebbero interessarti anche altri articoli di LegnoLegnoNews
– Se desideri ricevere maggiori informazioni compila il form in fondo alla pagina

La certificazione forestale di gruppo “CONLEGNO TRUST”: un’opportunità da conoscere

La certificazione forestale di Catena di Custodia è importante per molteplici fattori:

  1. Per partecipare a bandi Pubblici che richiedono il soddisfacimento dei CAM (Criteri Ambientali Minimi)
  2. Per dimostrare ai clienti finali la “tracciabilità” del Marchio dalla
    foresta ai prodotti finiti in legno
  3. Per poter comunicare concretamente di essere un’azienda attenta alla sostenibilità

THANKS TO

formazione

Tuttavia, per alcune aziende, ottenere tale certificazione può presentare diverse sfide significative: soddisfacimento dei requisiti, capacità logistica, formalizzazione delle procedure, … ma, con
la giusta strategia e il supporto adeguato, è possibile superare gli ostacoli e trarre vantaggio dai benefici a lungo termine che essa offre.


Andando incontro a questa necessità il Consorzio Conlegno, ha deciso di costituire un “Gruppo di certificazione” denominato “Conlegno TRUST” ed ha iniziato una proficua collaborazione col
Consorzio LegnoLegno che da sempre offre il proprio supporto ai serramentisti.

Insieme ci presentiamo ai produttori di serramenti e dei principali componenti in legno che vogliono ottenere il Marchio FSC® e/o PEFC per rispondere ai criteri CAM e per dimostrare la loro attenzione alla sostenibilità ambientale.


La certificazione di gruppo è un’opportunità per le piccole aziende per affrontare il processo di certificazione, perchè consente di ottenere e mantenere la certificazione forestale a dei costi che risultano essere generalmente inferiori di circa il 50% rispetto all’ottenimento della “certificazione singola”.


Può essere d’aiuto un esempio: il “Comune di Fantasia” commissiona serramenti in legno al serramentista “XYZ Finestre e porte” e gli richiede di elaborare la Mappatura CAM che prevede che i materiali legnosi provengano da foreste gestite in modo sostenibile, quindi che abbiano il Marchio FSC o PEFC e che sia garantita la Catena di Custodia fino al serramento finito, perché la sola documentazione del fornitore del legname non è condizione sufficiente.


A questo punto il produttore di serramenti in legno, coadiuvato dal Consorzio Legnolegno, può aderire al Gruppo “Conlegno TRUST” per ottenere la propria certificazione di Catena di Custodia (PEFC, FSC® o entrambi) risparmiando in tempi e costi.


La Capogruppo (Conlegno), infatti, permette di ottimizzare tempi e costi interagendo direttamente sia con l’Ente di normazione (PEFC e/o FSC®) sia con l’Ente di Certificazione prescelto aiutando le aziende ad implementare il proprio Manuale a seguito di una formazione specifica sugli standard e ad effettuare nel tempo gli “audit interni” per il mantenimento della certificazione.

Logo “Conlegno TRUST” che riconosce le imprese che aderiscono alla certificazione di Gruppo


L’Ente di Certificazione avrà il compito di auditare, a campione, le aziende del Gruppo, permettendo in questo modo di suddividere il costo tra tutte le aziende aderenti al Gruppo e generando così economie di scala.
Per gli audit interni ci affidiamo a professionisti sia interni sia eventualmente esterni opportunamente formati e qualificati sugli standard di certificazione. Inoltre tutti i nostri auditor posseggono una conoscenza trasversale anche su altre tematiche quali EUTR (Timber Regulation europea), normativa relativa all’edilizia in legno, normativa legata al mondo degli imballaggi in legno (ISPM n.15, altro), ecc… e potranno pertanto supportarvi nell’affrontare i diversi regolamenti o le normative di settore.

Per poter partecipare al Gruppo è NECESSARIO rispettare i seguenti parametri minimi:
Avere un fatturato complessivo massimo pari a 2 (due) Mln di Euro;

Per FSC

• Non avere più di 15 dipendenti (equivalenti a tempo pieno);

oppure

• Avere un fatturato complessivo massimo pari a 2 (due) Mln di Euro;

Per PEFC

• Non avere più di 50 dipendenti (equivalenti a tempo pieno) in azienda;

e

• Avere un fatturato complessivo massimo pari a 10 (dieci) Mln di Euro.


Il Gruppo è stato costituito nel 2020 per lo standard PEFC a cui è stato aggiunto, a partire dal 2021, lo standard FSC®
Il diagramma seguente mostra l’evoluzione delle imprese aderenti fino al 2023. Considerando le stime di crescita per le certificazioni forestali e l’efficienza (riduzione di tempi e costi) della certificazione di Gruppo i margini di crescita sono ancora importanti.

Evoluzione delle imprese aderenti alla Certificazione di Gruppo “Conlegno TRUST”

DAVIDE PARADISO

Responsabile Sostenibilità e certificazione gruppo TRUST Conlegno
www.trust.conlegno.eu
trust@conlegno.eu


ELENA LENASSI

Laboratorio Tecnologico LegnoLegno
elena.lenassi@legnolegno.it




– Potrebbero interessarti anche altri articoli di LegnoLegnoNews
– Se desideri ricevere maggiori informazioni compila il form in fondo alla pagina

Le aziende della filiera verso la sostenibilità

Il supporto della filiera ai serramentisti che affrontano il percorso di etichettatura ambientale

THANKS TO

INTERVISTA a:

Giovanni Sedino
Finiture Srl

Roberto Carrara
PowerWIN Specialist

Simone Fantacci
Fantacci Industrie

Oscar Bertagnoli
Cloud Fabbric

Quali prodotti produce la tua azienda?

Giovanni Sedino

Finiture è un’azienda che da più di 70 anni produce impianti per la finitura di finestre, porte, sedie, mobili, pezzi torniti, pannelli CLT ed elementi speciali in legno e altri materiali, ho integrato anche le attrezzature necessarie alla fase di post verniciatura.

Simone Fantacci

La mia azienda è divisa in due grossi comparti: produzione e vendita di utensili per la lavorazione del legno e produzione e vendita di sistemi per il serramento quali cover in alluminio e soglie.

Roberto Carrara e Oscar Bertagnoli

Le ns aziende si occupano di software gestionale e CAD/CAM per le falegnamerie che producono serramenti in legno.
Siamo nel settore da decenni e abbiamo centinai di clienti in Italia e all’estero.

Perché hai deciso, pionieristicamente, di voler sostenere un progetto per il settore serramento, come Finestra+?

Giovanni Sedino

Da sempre gli impianti Finiture sono progettati su misura delle esigenze produttive dei clienti, per offrire esattamente ciò che serve, ottimizzando i consumi di energia e dei prodotti, sempre nel rigoroso rispetto delle normative in vigore.
La sostenibilità sarà nei prossimi anni un tema sempre più “caldo” ed anche in questo caso credo non ci sia mai un punto di arrivo ma solo tanti punti di partenza che aiutino a migliorare le prestazioni di un’azienda: monitorare i cambiamenti e tenersi aggiornati è molto importante, e questi aggiornamenti
passano anche per Finestra+.

Simone Fantacci

Ti dico la verità: ci ho visto la necessità di essere accompagnato all’interno di questa tematica da un Gruppo come quello che si è formato, LegnoLegno e le altre aziende di Finestra+.
Ho pensato che questa scelta potesse aiutare la mia azienda nella progettazione e nella produzione di prodotti ripensati in ottica di sostenibilità.
Inoltre, essendo un tema in cui credo, ho potuto mostrare al settore che la Fantacci ha deciso di perseguire questo tipo di obiettivo e ha deciso di mettersi a disposizioni dei suoi clienti anche con prodotti che perseguono obiettivi di sostenibilità e di responsabilità ambientale.
Infatti, stiamo passando da una produzione di soglie in alluminio con taglio termico ad una soluzione che miscela PVC e farina di legno. Questo prodotto è in fase di certificazione EPD e presto, quindi, conosceremo gli impatti ambientali legati alla sua produzione e potremo anche ottimizzarne il processi
produttivi, se necessario.

Roberto Carrara e Oscar Bertagnoli

Le nostre aziende hanno nel proprio DNA novità ed innovazione, rendere sostenibili i prodotti rappresenta in un certo senso, proprio questo. E di fatto stiamo vivendo un periodo storico in cui si sta andando decisamente in questa direzione, in tutti i settori.
Operare ogni giorno avendo come missione aziendale La salvaguardia del pianeta è diventato fondamentale e dimostrare di farlo attivamente anche nei processi produttivi identificherà sempre di più le aziende di primordine.

Percorrendo la strada dell’EPD, iniziato ora con l’analisi sulla soglia, quale genere di opportunità ti senti di aver messo in mano dei tuoi potenziali clienti e dei tuoi clienti?

Simone Fantacci

Grazie a questo percorso, consentirò ai miei clienti di avere a disposizione un prodotto che rispetta in pieno i requisiti CAM, infatti il prodotto è costituito da quasi il 50% materiale riciclato e ha delle ottime prestazioni termiche. Si tratta quindi di un prodotto che può essere usato sia in ambito Pubblica Amministrazione ma è anche adatto per cantieri di valore governati da Progettisti più attenti ed esigenti.

Come vedi il tema della sostenibilità per il settore serramento a livello internazionale e a livello nazionale?

Giovanni Sedino

La sostenibilità nel settore dei serramenti è una tendenza in crescita sia a livello internazionale che nazionale. Le aziende devono adattarsi a normative estere più severe, rispondere alla crescente domanda di prodotti sostenibili e sfruttare le opportunità offerte da incentivi e innovazioni tecnologiche. In
entrambi i contesti, l’adozione di pratiche sostenibili non solo risponde a obblighi normativi ed etici, ma rappresenta anche una strategia competitiva cruciale per il futuro del settore.
Le aziende che investono nella sostenibilità sono meglio posizionate per affrontare le sfide future e adattarsi ai cambiamenti del mercato e della società, garantendo la propria longevità e successo nel lungo termine.
In sintesi, la sostenibilità non è solo una responsabilità etica, ma anche una strategia aziendale intelligente che può portare a numerosi benefici tangibili e intangibili, migliorando la performance complessiva e assicurando una crescita sostenibile.

Simone Fantacci

A livello nazionale la vedo come una grande opportunità perché sicuramente ciò che è stato previsto per i CAM che attualmente riguardano solo gli edifici pubblici. La mia visione sull’Europa è molto simile a quella italiana perché le direttive comunitarie applicate dai singoli stati membri provengono tutte da Bruxelles, e gli argomenti che sento trattare dai nostri clienti esteri sono gli stessi. A livello europeo ora vedo opportunità, come nel mercato italiano.

Quali scelte credi premieranno le aziende del nostro comparto nel prossimo futuro?

Giovanni Sedino

Nel nostro caso sicuramente l’efficienza produttiva e logistica attraverso l’automazione e digitalizzazione: Investire in tecnologie di automazione per migliorare l’efficienza produttiva e ridurre gli sprechi, come noi abbiamo fatto per il nostro sistema di supervisione Supervisor sviluppato da noi.
Poi le conformità normative: Anticipare e rispettare le normative nazionali e internazionali in materia di efficienza energetica e sostenibilità. Per questo già nel 2003, anticipando i tempi, Finiture ha prodotto il suo primo tunnel ad emissione 0 dove l’essiccazione è realizzata mediante l’esclusivo sistema LDP ad alta efficienza energetica, che combina deumidificazione e riscaldamento con una opportuna ventilazione interamente in circuito chiuso, senza alcuna emissione verso l’esterno.
Progettare per la durabilità: progettare prodotti che abbiano una lunga durata e richiedano la giusta manutenzione, riducendo così la necessità di sostituzioni e/o interventi frequenti.
E non per ultimo la responsabilità sociale e ambientale, che si traduce in impegno sociale attraverso l’implementazione di pratiche di responsabilità sociale d’impresa (CSR).
Nel nostro caso sicuramente l’efficienza produttiva e logistica attraverso l’automazione e digitalizzazione: Investire in tecnologie di automazione per migliorare l’efficienza produttiva e ridurre gli sprechi, come noi abbiamo fatto per il nostro sistema di supervisione Supervisor sviluppato da noi.
Poi le conformità normative: Anticipare e rispettare le normative nazionali e internazionali in materia di efficienza energetica e sostenibilità. Per questo già nel 2003, anticipando i tempi, Finiture ha prodotto il suo primo tunnel ad emissione 0 dove l’essiccazione è realizzata mediante l’esclusivo sistema LDP ad alta efficienza energetica,

Simone Fantacci

È una domanda difficile a cui rispondere perché ci troviamo in un momento di cambiamento ed è necessario trovare un nuovo assestamento del comparto. Oggi vedo, ancora e come sempre, premiante investire in qualità, in comunicazione, in innovazione, in servizio, di customizzazione “facile” al fine di ridurre gli errori al massimo. Infatti, anche se sembra banale parlare di nuovo di questi concetti, in realtà se andiamo ad analizzare le realtà che compongono il nostro settore, capiamo che non sono temi così scontati.
Si parla anche di rete di vendita si parla di persone che credono nell’azienda e nella sua organizzazione. Ci vogliono persone motivate che sappiano portare a termine le proprie responsabilità.
Quindi l’azienda deve investire in macchinari ma anche in persone. Guadagnare e investire.
Ci sono anche temi nuovi all’orizzonte come per esempio l’Intelligenza Artificiale ma ancora non mi è chiaro come questa impatterà sul nostro settore.

Roberto Carrara e Oscar Bertagnoli

Sicuramente daranno grossi vantaggi tutte le azioni volte ad efficientare i processi produttivi e la gestione della loro clientela.
Efficientare significa ridurre gli sprechi, abbattere i costi produttivi, e sicuramente impattare meno sull’ambiente.
Azioni che solo con una perfetta organizzazione si possono realizzare l’informatica è il giusto supporto a questo processo.


Mauro Leoni
Mungo

Qual è l’impegno di mungo per la sostenibilità ambientale di prodotto?

Per mungo il tema della sostenibilità ambientale di prodotto è una leva strategica.
La sensibilità su questo tema nel mercato dei sistemi di fissaggio è in crescita e tutti i nostri sforzi di progettazione e commercializzazione dei nuovi prodotti vertono sulla sostenibilità ambientale.
mungo, progetta i suoi prodotti non solo per rispondere ai requisiti minimi obbligatori oggi, ma per essere sempre un passo avanti nel futuro.
Grazie alla gamma mungo compaiono sul mercato italiano i seguenti prodotti:

  1. Tasselli in acciaio con trattamento anticorrosione a basso impatto;
  2. Siliconi ricavati da materie prime rinnovabili e in cartuccia riciclata oltre il 70%;
  3. Schiume senza diisocianati;
  4. Ancoranti chimici e sigillanti basso-emissivi in termici di VOC;
  5. Tasselli in polimero plastico certificato “Plastica Seconda Vita”

Con i tasselli in Plastica Seconda Vita abbiamo puntato su materiali di recupero nell’ottica della riduzione del consumo di materia prima. Con i tasselli in acciaio M2 abbiamo eliminato dalla procedura produttiva la tempra al cromo. Con i nuovi siliconi Green Polymer e Green Sil Sanitari abbiamo iniziato a produrre siliconi totalmente privi di derivati fossili, e al contempo abbiamo introdotto le prime due cartucce in plastica riciclata presenti sul mercato italiano.


Nicolò Padoan
Pilkington Italia SpA

Quanto influisce la sostenibilità sulle strategie di Pilkington Italia?
E quali sono le iniziative aziendali a proposito?

La sostenibilità rappresenta uno dei pilastri fondamentali di Pilkington Italia, insieme ad innovazione tecnologica e qualità del prodotto. Oggi più che mai è fondamentale efficientare i processi produttivi e introdurre prodotti innovativi, ponendo massimo impegno nelle attività di ricerca e sviluppo e coinvolgendo anche i nostri i partner, per ottimizzare l’intera filiera.
All’interno dell’ambizioso obiettivo a lungo termine di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, Pilkington Italia si sta già impegnando per abbattere le emissioni di CO2 collegate al processo fusorio e lungo la catena produttiva, privilegiando un approvvigionamento responsabile delle materie prime, ma anche aumentando l’impiego di materiali riciclati.
Oltre ad incrementare sensibilmente la percentuale di rottame nella miscela vetrificabile, ci stiamo focalizzando sull’utilizzo di fonti rinnovabili, il recupero delle risorse e la riduzione dei rifiuti prodotti. Nella sezione Sostenibilità del nostro sito riportiamo tutte le molteplici azioni ed iniziative che attiviamo ed intraprendiamo per fare la differenza.

Che ruolo ha il vetro nell’edilizia?
E in che modo confrontare la sostenibilità di due prodotti da costruzione?

Attraverso le caratteristiche energetiche, i vetri stessi possono contribuire a ridurre le emissioni prodotte dal settore delle costruzioni. Pensiamo ai vetri selettivi della nostra gamma Pilkington Suncool™, che attraverso la bassa emissività e l’alto grado di selettività permettono di ridurre le esigenze sia di riscaldamento che di condizionamento degli edifici, consentendo di abbattere i costi energetici ed ambientali relativi all’esercizio dell’edificio durante tutto l’anno.
Per confrontare la sostenibilità di due diversi prodotti da costruzione il riferimento da seguire è la Dichiarazione Ambientale di Prodotto (DAP o EPD). Nel caso di Pilkington Mirai™,
per esempio, attraverso importanti miglioramenti al processo produttivo e l’impiego di un’elevata percentuale di rottame, in combinazione con energia elettrica al 100% da fonti rinnovabili e l’utilizzo di combustibili alternativi, si è riusciti a ridurre l’impronta di carbonio del 52% rispetto al vetro standard, ottenendo il vetro dal più basso impatto ambientale sul mercato, come certificato nella specifica EPD.

Pilkington Mirai™ è certificato quale il vetro con il minor impatto ambientale sul mercato, ma questo ha delle ripercussioni sulle prestazioni del prodotto?

Assolutamente no, Pilkington Mirai™ infatti garantisce le stesse caratteristiche prestazionali e i medesimi standard qualitativi del nostro vetro standard. Inoltre, è disponibile anche nelle varianti stratificate e acustiche, nonché come substrato per i vetri a controllo solare nella gamma Pilkington Mirai Suncool™.


Massimo Schiavetta
Working Process

Filippo Schegginetti
Working Process

Quali scelte credi premieranno le aziende del nostro comparto nel prossimo futuro?

Massimo Schiavetta

I fattori premianti secondo noi saranno i seguenti:
· la capacità di proporre una gamma prodotti e servizi (home concept) studiato espressamente per le differenti tipologie di clienti es. (clienti privati, studi di architettura, show room, produzione conto terzi)
· le aziende che si sono rafforzate a livello produttivo ed hanno investito negli ultimi anni, devono essere pronte ad una internazionalizzazione della loro proposta, verso alcuni dei principali mercati.
· il made in Italy, la creatività e la flessibilità che riscontriamo in molte delle aziende italiane, sono le caratteristiche ideali; è la richiesta base per accedere al mercato internazionale da protagonista.
Inoltre la sostenibilità è una delle parole chiave. In un’epoca in cui la consapevolezza ambientale è in costante crescita, le aziende del settore devono promuovere l’economia circolare.
Questo significa non solo garantire che il legno provenga da foreste gestite in modo responsabile, ma anche sviluppare processi di produzione che minimizzino gli sprechi. L’economia circolare, in particolare, rappresenta un approccio innovativo che mira a chiudere il ciclo di vita dei prodotti, favorendo il riciclo e il riutilizzo dei materiali.
Questo significa, che l’obiettivo di rendere vincenti i nostri clienti sia pdv tecnologico con la fornitura di impianti sempre più preformati che dal pdv organizzativo con l’offerta di servizi consulenziali mirati all’ottenimento del miglior ritorno dell’investimento e alla creazione di una cultura aziendale; e il nostro driver di sviluppo.

In che modo la tecnologia concorre sia all’innovazione ma anche alla riduzione degli impatti?

Filippo Schegginetti

L’introduzione di tecnologie avanzate sta cambiando radicalmente il panorama del settore del legno. La digitalizzazione dei processi produttivi ha aperto nuove frontiere, permettendo precisione e efficienza. Le macchine a controllo numerico (CNC) e i software di progettazione assistita (CAD) e sistemi di supervisione di linea; sono diventati strumenti indispensabili nelle falegnamerie moderne. Questi strumenti consentono di realizzare design complessi con una precisione millimetrica, e minimizzando gli sprechi di materiale.
La presenza di sistemi di rigenerazione di energia è ormai cosa nota, le prossime sfide saranno dell’utilizzo dell’energia nel migliore dei modi, che sia funzionale alla creazione di manufatti (nello specifico finestre ) che non siano solo fini a se stesse, ma che la cui produzione generi in modo naturale una catena del valore ecosostenibile. per arrivare a questo obiettivo cosa c’è di meglio della finestra in legno ?
Inoltre, la possibilità di integrare i sistemi di produzione con soluzioni di automazione avanzata, sta portando a una vera e propria rivoluzione industriale nel settore del legno. Permettendo di migliorare la qualità dei prodotti, e di aumentare la flessibilità produttiva, rispondendo alle esigenze del mercato personalizzando i prodotti. Sintetizzo dicendo Il futuro del settore del legno è pieno di sfide, ma anche di enormi opportunità.



– Potrebbero interessarti anche altri articoli di LegnoLegnoNews
– Se desideri ricevere maggiori informazioni compila il form in fondo alla pagina

Le prime aziende in pista

Il Consiglio dell’Unione europea nel dicembre 2020 ha stabilito un nuovo obiettivo, ovvero la Riduzione interna netta delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Per il settore produttivo è doveroso prendere coscienza del fatto che ormai è necessario misurare e comunicare, in modo oggettivo, credibile e verificato quali siano le attuali emissioni delle proprie attività e sempre più aziende nel settore dell’edilizia stanno abbracciando l’etichettatura ambientale di prodotto (EPD) come parte del loro impegno per la sostenibilità.
Con lo sguardo rivolto al successo nei mercati dell’edilizia del futuro, che chiedono prodotti sostenibili, efficienti e innovativi, il settore porte e finestre ha colto l’urgenza cominciando il proprio percorso verso la certificazione che verifica gli impatti ambientali dei prodotti nel loro ciclo di vita. Abbiamo avuto l’opportunità di parlare con alcune tra le prime 8 aziende che hanno scelto di intraprendere questo percorso: scopriamo insieme le loro motivazioni, sfide e successi nel perseguire un futuro +sostenibile.

EPD

cos’è e come funziona
Uno strumento molto efficace per comunicare le caratteristiche ambientali dei prodotti è la Dichiarazione Ambientale di Prodotto, comunemente chiamata EPD (Environmental Product Declaration).
La EPD è una vera e propria «carta d’identità» del prodotto che, sulla base dello studio Life Cycle Assessment, descrive gli impatti ambientali di un prodotto o servizio lungo tutto il suo ciclo di vita.
L’EPD è un documento che comunica informazioni obiettive, confrontabili e verificate da soggetto terzo indipendente, sulle performance ambientali di un prodotto mediante uno studio di (Life Cycle Assessment – LCA): una metodologia di calcolo che ci indica come calcolare le prestazioni ambientali di un prodotto in conformità alla Uni En Iso 14040 e 14044 dalla “culla alla tomba”, cioè dall’estrazione delle materie prime al cancello della fabbrica o alla dismissione del prodotto.
L’EPD è una etichetta ambientale di tipo III e fa riferimento alla Uni En Iso 14025 ed è guidata dalle PCR (Product Category Rules) che definiscono, per ogni categoria di prodotto, l’insieme delle “regole comuni” che tutte le EPD e i relativi studi LCA devono rispettare. (Per approfondimenti su come si legge un EPD, quali sono i principali vantaggi e la digitalizzazione delle EPD rimandiamo al sito www.legnolegno.it)


LA VOCE DEGLI IMPRENDITORI

Marcella Zazzaretta
Zazzaretta Infissi

Emiliano Ferrero
Falegnameria Marvulli

Vera Bozzarelli
Falegnameria F.lli Bozzarelli

Andrea Formentin
Finnova Srl

Quali prodotti produce la sua azienda; in quali percentuale i suoi clienti

Emiliano Ferrero: Imprese 50% Vera Bozzarelli: Rivendite 50% Emiliano Ferrero: Privati 80% Andrea Formentin: Rivendite 98%

Lavora nel settore dell’ospitalità? Che tipo di richieste le arrivano?

Emiliano Ferrero: Sì, abbiamo lavorato nel settore dell’ospitalità, realizzando progetti per hotel. Le richieste che riceviamo in questo settore riguardano principalmente serramenti di alta qualità con caratteristiche tecniche avanzate, come l’isolamento termico e acustico, nonché l’attenzione all’estetica e alla sostenibilità ambientale. I clienti del settore ospitalità cercano soluzioni che migliorino il comfort degli ospiti.

Lavora nel settore dell’edilizia pubblica? Che tipo di richieste le arrivano?

Andrea Formentin: Ci è capitato recentemente di lavorare (abbiamo una commessa ancora in essere che probabilmente si protrarrà anche nel corso dei primi mesi del 2025) nel settore dell’edilizia pubblica sempre tramite un’impresa. Le richieste che arrivano, in merito alle caratteristiche dei prodotti, sono le stesse indicate sopra.
Legno certificato FSC – PEFC e rispondenza ai requisiti CAM Spesso si tratta di lavori di restauro per i quali necessita inoltre rispettare certe caratteristiche dei prodotti esistenti in origine (spesso intervengono anche se Soprintendenze dei Beni Ambientali o delle Belle Arti) e pertanto sono necessarie alcune personalizzazioni.

Riceve già richieste di porte e finestre resistenti agli effetti del cambiamento climatico?

Emiliano Ferrero: Riceviamo richieste per porte e finestre progettate per resistere agli effetti del cambiamento climatico. I client i sono sempre più consapevoli dell’importanza di installare serramenti che offrano una maggiore resistenza alle condizioni climatiche estreme, come forti piogge, venti intensi e variazioni di temperatura. Questo tipo di richieste comprende soluzioni che garantiscono un eccellente isolamento termico, resistenza agli agenti atmosferici e materiali sostenibili, riducendo al contempo l’impatto ambientale.

Vera Bozzarelli: Riceviamo richieste e valutiamo puntualmente il contesto in cui gli infissi vengono inseriti poiché non esiste una classificazione standard. Forniamo, in fase di offerta, la consulenza utile a progettare una soluzione che consenta di affrontare anche le condizioni climatiche più estreme.

Dalla sua esperienza il cliente oggi e cosa cerca quando compra un prodotto?

Marcella Zazzaretta: Cerca principalmente tre cose:

  1. Durabilità: I clienti desiderano prodotti che durino nel tempo e che mantengano le loro caratteristiche estetiche e funzionali anche dopo anni di utilizzo.
  2. Prezzo competitivo: Il prezzo rimane un elemento cruciale.
    I clienti cercano soluzioni che offrano il miglior rapporto qualità-prezzo, valutando attentamente le offerte disponibili sul mercato per trovare prodotti che soddisfino le loro esigenze senza compromettere il budget.
  3. Assistenza continua: I clienti apprezzano molto la disponibilità di un’assistenza post-vendita affidabile e continua.
    La possibilità di ricevere supporto per manutenzioni, riparazioni o semplici consigli anche dopo l’acquisto è un valore aggiunto che può fare la differenza nella scelta di un fornitore.
    Negli ultimi tempi sta emergendo una maggiore attenzione ai temi della sostenibilità e del green.

“Assistenza post vendita affidabile e continuativa”

In che modo è cambiato il modo di scegliere nel corso degli anni?

Marcella Zazzaretta: In passato, la scelta di un’azienda si basava principalmente sul passaparola e sulla fiducia costruita nel tempo nei confronti dei fornitori e dei collaboratori.
Oggi, invece, i clienti tendono a giudicare un’azienda soprattutto in base alla sua immagine pubblicitaria, con particolare attenzione alla presenza sui social media e allo storytelling che ne deriva.
Inoltre l’adesione a specifiche tematiche, incluse quelle di rilevanza sociale, è diventata col tempo un fattore determinante nelle scelte. Oggi, le imprese non possono esimersi dal prendere posizione su questioni cruciali come il cambiamento climatico.

Vera Bozzarelli: Anche se non è sempre vero, è maggiore la consapevolezza al momento dell’ordine: per il cliente è più semplice informarsi, valutare diverse offerte, richiedere dettagli tecnici. L’infisso in generale ha acquisito a pieno diritto il valore di un elemento d’arredo e, come tale, viene scelto con cura.

“L’infisso diventa un elemento d’arredo scelto con cura”

Emiliano Ferrero: I clienti sono diventati molto più informati e consapevoli riguardo ai benefici a lungo termine che i prodotti di qualità possono offrire. C’è una crescente preoccupazione per la sostenibilità ambientale, con una forte preferenza per materiali provenienti da fonti certificate come il legno FSC o PFC. Questo riflette
non solo una responsabilità verso l’ambiente, ma anche una ricerca di soluzioni che migliorino il comfort abitativo e riducano l’impatto ambientale complessivo.
I clienti sono anche più attenti alla sicurezza e alla salute, cercando prodotti che siano sicuri per l’ambiente domestico e che non contengano sostanze nocive.

Quali sono i servizi al cliente che danno valore aggiunto al suo prodotto?

Andrea Formentin: Forniamo un servizio di assistenza in cantiere in caso di necessità, in modo che il cliente si senta sempre tranquillo nel poter avere un supporto continuo da parte del produttore, del rivenditore e della rete vendita che lo faccia sentire sicuro e tranquillo nella scelta che ha fatto.
Vengono scelte insieme l’azienda, le persone ed i prodotti.

“Cliente sereno con l’assistenza in cantiere”

Quali saranno le sue prime azioni in termini di promozione per approcciare il mercato?

Marcella Zazzaretta: Approntare una campagna di Marketing online rivolta alla clien-tela privata, potenziare le operazioni di rappresentanza per le aziende e acquisire le certificazioni adatte alla partecipazioni alle gare pubbliche.

Su quali mercati intende agire in termini di promozione?

Vera Bozzarelli: Da sempre il mercato della Falegnameria è stato quello locale.
L’idea è di estendere l promozione a un territorio più esteso di quello attuale, con il vantaggio della certificazione EPD a sostenere questo nuovo impegno. Particolare attenzione sarà dedicata ad immobili di prestigio e di valore.

Come pensa di comunicare e dare valore prima e dopo l’acquisto del serramento sostenibile?

Andrea Formentin: Abbiamo fatto un primo passo diventando società Benefit dandoci in tal senso l’obbligo di redigere un bilancio di sostenibilità in modo da rendere pubblico il nostro modo di operare oltre che per un tornaconto economico, anche per un’azienda che opera nel rispetto dell’ambiente e delle persone in genere.
Vorremmo che un cliente finale evoluto, attento e consapevole verso certe tematiche, cominciasse ad effettuare i propri acquisti scegliendo prodotti ed aziende che operano in modo attento a certe tematiche.
Speriamo che nel futuro sarà fatta naturalmente una selezione della clientela che vuole in modo consapevole scegliere certi fornitori e vantarsi di avere dei prodotti sostenibili per fare nel suo piccolo, come noi nel nostro piccolo, qualcosa in più per l’ambiente in cui viviamo.

“Cliente consapevole che sceglie prodotti sostenibili”

Grazie all’etichetta ambientale otterrà nuove prestazioni e potrà orientare le scelte di progettisti che andranno informati. Pensa di fare formazione dedicata verso questa direzione?

Emiliano Ferrero: L’obiettivo principale di questo nuovo approccio di marketing e formazione è quello di consolidare la nostra posizione nel mercato come leader nella fornitura di soluzioni sostenibili per il settore edilizio. Vogliamo essere riconosciuti non solo per la qualità dei nostri prodotti, ma anche per il nostro impegno visibile e tangibile verso un futuro costruito su principi di sostenibilità e rispetto ambientale.

“Partnership con i fornitori per promuovere sostenibilità”

In che modo i suoi fornitori collaborano e hanno collaborato con lei nella direzione della sostenibilità?

Emiliano Ferrero: Educare e informare i nostri fornitori sui nostri obiettivi di sostenibilità è un’altra parte cruciale del nostro approccio collaborativo.
Questo ci aiuta a garantire che tutti i partner coinvolti nella nostra catena di approvvigionamento condividano il nostro impegno per la gestione forestale responsabile e per pratiche di produzione sostenibili.
In sintesi, la nostra collaborazione con i fornitori non si limita a semplici transazioni commerciali, ma si basa su un partenariato strategico mirato a promuovere la sostenibilità e a garantire che i nostri prodotti non solo rispettino, ma superino gli standard ambientali globali.

“Prodotti che superano gli standard”

Ed ora … ha un sogno da poter realizzare nella sua azienda?

Marcella Zazzaretta: Vede, nel 2026 la mia famiglia festeggerà 100 anni dedicati agli infissi. Mi piacerebbe riuscire a comunicare efficacemente quanta bellezza e soddisfazione questa nostra attività ci ha regalato, far capire a chi ci sceglie e a quelli che ancora non l’hanno fatto, che acquistando un nostro prodotto non si avrà solo un oggetto, ma il frutto del lavoro di mani che hanno dedicato tutta la propria vita alla lavorazione del legno

Emiliano Ferrero: Puntiamo a diventare leader riconosciuti nel settore dei serramenti sostenibili a livello piemontese. Il nostro obiettivo è continuare a innovare, non solo migliorando costantemente i nostri prodotti, ma anche espandendo la nostra presenza sui mercato che valorizza la sostenibilità ambientale e la qualità dei materiali.
Vogliamo ispirare altre aziende a seguire il nostro esempio e a adottare pratiche di produzione responsabili, contribuendo così a un futuro più verde e sostenibile per tutti.

Andrea Formentin: Credo che per Finnova, realizzare ed operare secondo i principi enunciati in questa breve intervista, sia già un sogno.

Vera Bozzarelli: Il sogno è dare continuità al percorso di crescita iniziato dall’azienda due generazioni fa: l’organizzazione attuale, a conduzione familiare, deve evolvere puntando a strutturare i propri processi per mantenersi efficiente e competitiva ed investendo risorse per aggiornare ed innovare il proprio prodotto.


ABBIAMO SCELTO L’EPD PER

  • Soddisfare i requisiti per la certificazione degli edifici (LEED BREAM CASACLIMA NATURE)
  • Posizionare il prodotto su nuovi mercati
  • Partecipare a bandi di gara, soddisfare requisiti CAM
  • Orientare le scelte di progettisti e consumatori
  • Innovare il prodotto
  • Ottenere nuove prestazioni
  • Collaborare con nuovi standard di valutazione (ESG, economia circolare)
  • Abbattere gli sprechi, migliorare i processi
  • Collaborare con la filiera
  • Comunicare sul mercato il valore ambientale dei miei prodotti
  • Realizzare un nuovo progetto di marketing

GIOVANI PRONTI a portare la sostenibilità in azienda

Eleonora Scarin
Falegnameria Scarin Giorgio

La nuova generazione è conscia dell’importanza della propria preparazione per entrare con maggiore consapevolezza e maturità nell’azienda di famiglia; la formazione è un aspetto fondamentale, che sia esterna o interna, rappresenta una grande opportunità per la prosperità delle Aziende.
Ne è un esempio Eleonora che trasformato i suoi studi in un elemento chiave per la creazione di valore, competitività e successo dell’azienda di famiglia e ci racconta il suo percorso.
Il percorso di studi che ho svolto mi ha dato la possibilità di analizzare gli impatti ambientali di strutture ricettive considerando come unità di misura one guest/one night utilizzando un metodo analitico che permette di quantificare gli impatti ambientali di un bene o servizio, ovvero LCA.
A studi conclusi, l’interesse si è traslato sul mondo artigianale con l’obiettivo di comprendere l’impatto ambientale di un’attività produttiva. Grazie a molteplici dinamiche tutto ciò si è concretizzato all’interno della falegnameria di famiglia; la sfida attuale consiste in una ricerca continua di processi e prodotti più idonei per un miglioramento dal punto di vista ambientale.
Grazie al progetto di LCA promosso da Legnolegno si ha l’opportunità di comprendere quanto impatta il serramento che produciamo a livello artigianale. Alla fine del percorso sarà curioso e importante capire quali azioni/prodotti modificare per rendere il prodotto più sostenibile creando un impatto inferiore rispetto a quello attuale.
Che abbia inizio la sfida!

Quali azioni svolgere concretamente per avere un atteggiamento più sostenibile?
A livello aziendale cosa si può fare per cercare di impattare il meno possibile offrendo ugualmente un prodotto/servizio qualitativamente soddisfacente?

Nei servizi, beni intangibili e non immagazzinabili, impattano per lo più l’insieme delle azioni da svolgere per offrire il servizio stesso.
Nella produzione di un prodotto ciò che impatta maggiormente è la creazione del bene stesso: i diversi materiali che vengono coinvolti e la loro messa in produzione, il trasporto, la creazione del prodotto finale e lo smaltimento a fine vita del prodotto.



– Potrebbero interessarti anche altri articoli di LegnoLegnoNews
– Se desideri ricevere maggiori informazioni compila il form in fondo alla pagina

La certificazione del processo di posa in opera dei serramenti

Un Passo Avanti per la Qualità e l’Efficienza

La certificazione del processo di posa in opera dei serramenti rappresenta una novità rilevante nel settore edilizio, con un potenziale impatto significativo sulla qualità complessiva degli edifici e sulla soddisfazione dei clienti. Questo processo, regolamentato da normative specifiche, mira a garantire che l’installazione di porte e finestre avvenga secondo standard elevati di qualità e sicurezza.

THANKS TO

Per i produttori di serramenti, l’adozione di questa certificazione offre numerose opportunità, dalla differenziazione sul mercato alla fidelizzazione dei clienti, passando per il miglioramento
dell’efficienza produttiva.
In realtà, per il nostro settore, si tratta di una novità di carattere procedurale: da un punto di vista tecnico, è sul mercato già da diversi anni il Marchio Posa Qualità (https://posaqualita.it/), che ha strutturato un
efficace sistema procedurale e tecnico di controllo in riferimento alle norme vigenti.


L’importanza della posa in opera certificata


La posa in opera dei serramenti è una fase cruciale del processo edilizio. Anche i serramenti ad alte performances possono fallire nel fornire le prestazioni attese se non sono installati correttamente. Una posa in opera inadeguata può portare a problemi di infiltrazioni d’acqua, dispersioni termiche, malfunzionamenti delle chiusure e, in generale, a una riduzione dell’efficienza energetica dell’edificio. La certificazione del processo di posa in opera nasce per rispondere a queste criticità, garantendo che l’installazione sia eseguita da personale qualificato e secondo procedure standardizzate.


I principali standard di certificazione

In Italia, la certificazione del processo di posa in opera dei serramenti è regolata dalle norme della serie UNI 11673.
Questa norma definisce i requisiti minimi per la progettazione e l’installazione dei serramenti, con un’attenzione particolare alla formazione degli installatori, ai materiali utilizzati per la posa e alle tecniche di installazione. La norma UNI 11673 si articola in più parti:
UNI 11673-1: Fornisce i requisiti per la progettazione esecutiva del nodo di posa in opera.
UNI 11673-2: Definisce i requisiti di competenza degli installatori.
UNI 11673-3: Descrive i requisiti per le attività di formazione degli installatori
UNI 11673-4: Descrive le procedure per la verifica della posa in opera.


Questi standard sono essenziali per assicurare che la posa in opera sia eseguita secondo criteri di qualità elevati, riducendo al minimo il rischio di difetti e garantendo la durabilità e le prestazioni dei serramenti nel tempo.

Opportunità per i produttori di serramenti


L’adozione della certificazione del processo di posa in opera offre diverse opportunità per i produttori di serramenti, tra cui:
Differenziazione sul mercato
In un mercato sempre più competitivo, la qualificazione del processo di posa in opera (attraverso il marchio Posa Qualità o attraverso un processo di certificazione) può rappresentare un elemento distintivo per i produttori di serramenti. Essere in grado di offrire ai propri clienti una posa in opera certificata significa garantire un valore aggiunto rispetto ai concorrenti. Questo può tradursi in una maggiore attrattività per i consumatori finali, che sono sempre più attenti alla qualità e all’efficienza energetica degli edifici.
Miglioramento della reputazione aziendale
Un produttore che adotta questi schemi di qualificazione in opera dimostra un impegno concreto verso la qualità e la soddisfazione del cliente. Questo può contribuire a migliorare la reputazione aziendale e a costruire un’immagine di affidabilità e competenza, fungendo anche da garanzia per i clienti, rassicurandoli sulla professionalità e la competenza degli installatori impiegati.
Accesso a nuovi mercati
In alcuni contesti, la certificazione del processo di posa in opera può essere un requisito necessario per accedere a determinati segmenti di mercato. Avere la certificazione UNI 11673 può quindi aprire nuove opportunità di business, permettendo ai produttori di serramenti di competere su progetti di maggior valore e complessità.
Riduzione dei costi di assistenza post-vendita
In generale, un’installazione corretta e qualificata riduce significativamente il rischio di problemi e difetti che richiedono interventi di assistenza post-vendita. Questo si traduce in una riduzione dei costi per interventi di riparazione e manutenzione, migliorando la redditività complessiva per il produttore.
Inoltre, un minore numero di interventi post-vendita contribuisce a mantenere alta la soddisfazione del cliente.
Formazione e sviluppo delle competenze
La certificazione del processo di posa in opera prevede la formazione continua degli installatori, migliorando le loro competenze e professionalità. Questo non solo garantisce un’installazione di alta qualità, ma contribuisce anche allo sviluppo delle risorse umane all’interno dell’azienda. Installatori ben formati sono in grado di affrontare situazioni complesse e di risolvere eventuali problematiche con maggiore efficienza e competenza.


Implementazione della certificazione: sfide e soluzioni


Sebbene l’adozione della certificazione del processo di posa in opera offra numerose opportunità, comporta anche alcune sfide che i produttori di serramenti devono affrontare. Tra queste, vi sono i costi di implementazione, la necessità di aggiornamento continuo e la gestione delle risorse umane.
Ciononostante, dobbiamo registrare la forte soddisfazione del primo caso nazionale di “certificazione del processo di posa”, conseguito dalla Futura Serramenti srl, azienda trevisana attiva da anni nel settore dei serramenti.
La qualificazione del processo di posa in opera dei serramenti, sia esso correlato al Marchio Posa Qualità o ad un sistema di certificazione specifico, rappresenta un passaggio fondamentale per elevare gli standard di qualità e efficienza nel settore edilizio. Per i produttori di serramenti, l’adozione di queste metodologie offre numerose opportunità, dalla differenziazione sul mercato al miglioramento della reputazione aziendale, passando per l’accesso a nuovi mercati e la riduzione dei costi di assistenza post-vendita. Sebbene comporti alcune sfide, l’investimento nella certificazione può portare a benefici significativi a medio termine, contribuendo a un miglioramento complessivo della qualità degli edifici e alla soddisfazione dei clienti. In un contesto in cui la sostenibilità e l’efficienza energetica sono sempre più al centro dell’attenzione, ciò rappresenta una scelta strategica per i produttori di serramenti che vogliono rimanere competitivi e innovativi.

STEFANO MORA

Direttore
Consorzio LegnoLegno



– Potrebbero interessarti anche altri articoli di LegnoLegnoNews
– Se desideri ricevere maggiori informazioni compila il form in fondo alla pagina

Riqualificazione energetica del condominio “EDIL PARCO”

Un caso studio di eccellenza nell’efficientamento dei serramenti

Il condominio Edil Parco, situato a Cavriago in provincia di Reggio Emilia, è stato oggetto di un importante intervento di riqualificazione energetica che ha coinvolto l’isolamento termico a cappotto dell’involucro edilizio, l’isolamento dei solai verso i garage e i locali freddi del pianoterra e i solai verso il sottotetto non riscaldato.

Inoltre, l’intervento ha riguardato la sostituzione integrale dei serramenti e delle schermature solari. In questo articolo ci focalizzeremo sull’aspetto della sostituzione degli infissi, analizzando le caratteristiche tecniche dei nuovi serramenti installati e i miglioramenti ottenuti in termini di prestazioni energetiche e comfort abitativo.

L’intervento ha previsto la rimozione dei vecchi serramenti, risalenti indicativamente al 1975, e la loro sostituzione con moderne finestre e portefinestre in legno ad alte prestazioni. I nuovi infissi, forniti dall’azienda NAGÀ s.r.l., appartengono alla serie NagaClima HA95IV, caratterizzata da un telaio in legno lamellare di abete a 4 strati con sezione 95×82 mm, rivestiti esternamente in alluminio.

THANKS TO

Le caratteristiche tecniche principali dei nuovi serramenti sono:

  • Vetrocamera: 33.1EN2+-18A-4-18AEN2+ 33.1 con Ug = 0,5 W/m²K
  • Distanziale a bordo caldo (Warm Edge) di colore grigio
  • Trasmittanza termica del telaio Uf = 1,2 W/ m²K
  • Trasmittanza termica complessiva del serramento Uw varia tra 0,7 e 0,9 W/m²K a seconda delle dimensioni dell’infisso
  • Classe di permeabilità all’aria: 4 secondo UNI EN 12207
  • Classe di tenuta all’acqua: 9A secondo UNI EN 12208
  • Resistenza al carico del vento: Classe C5 secondo UNI EN 12210

La scelta di serramenti ad alte prestazioni si inserisce in un più ampio progetto di efficientamento energetico dell’edificio, mirato a ridurre significativamente i consumi energetici e migliorare il comfort termoigrometrico degli appartamenti.
Per valutare l’effettivo miglioramento apportato dai nuovi serramenti, sono state condotte prove di permeabilità all’aria in opera secondo la norma UNI 11673-4, sia sui vecchi infissi che sui nuovi. I risultati di queste verifiche forniscono un quadro chiaro dei benefici ottenuti.

Importanza della tenuta all’aria e della corretta posa in opera

I risultati eccezionali ottenuti nel condominio Edil Parco evidenziano l’importanza cruciale non solo della qualità intrinseca dei serramenti, ma anche della loro corretta posa in opera. La tenuta all’aria, in particolare, gioca un ruolo fondamentale nel determinare l’efficienza energetica complessiva dell’involucro edilizio.


Una posa in opera a regola d’arte, conforme alla norma UNI 11673-1, è essenziale per garantire che le prestazioni teoriche dei serramenti si traducano in prestazioni reali una volta installati.

Questo include:

1. Corretta preparazione del vano murario: Assicurare che il vano sia pulito, asciutto e privo di irregolarità che potrebbero compromettere la tenuta.

2. Utilizzo di materiali di sigillatura appropriati: Impiego di schiume poliuretaniche a bassa espansione, nastri autoespandenti e membrane di tenuta all’aria e al vapore.

3. Corretta installazione del controtelaio: Garantire un ancoraggio stabile e una perfetta planarità.

4. Installazione accurata del telaio: Assicurare il corretto posizionamento e fissaggio del telaio al controtelaio o alla muratura.

5. Sigillatura perimetrale: Applicazione accurata di sigillanti elastici e nastri di tenuta per garantire la continuità dell’isolamento termico e acustico.

6. Regolazione finale: Verificare e regolare l’allineamento e il funzionamento delle parti mobili.

L’importanza di una posa in opera a regola d’arte è evidenziata dal drastico miglioramento della permeabilità all’aria ottenuto nel condominio Edil Parco. La riduzione del 99,6% delle infiltrazioni d’aria rispetto agli infissi originali non è solo il risultato della qualità intrinseca dei nuovi serramenti, ma anche della loro corretta installazione.
Una tenuta all’aria ottimale contribuisce significativamente al risparmio energetico in diversi modi:

1. Riduzione delle dispersioni termiche: la drastica diminuzione delle infiltrazioni d’aria non controllate comporta una significativa riduzione delle perdite di calore in inverno e dei guadagni termici indesiderati in estate, con conseguente risparmio energetico sia per il riscaldamento che per il raffrescamento.

2. Miglioramento del comfort termico: l’eliminazione delle correnti d’aria fredda in prossimitàdei serramenti aumenta il benessere percepito dagli occupanti, eliminando le zone di discomfort localizzato.

3. Isolamento acustico: la maggiore tenuta all’aria si traduce anche in un miglioramento
delle prestazioni fonoisolanti, riducendo la trasmissione dei rumori esterni

4. Controllo dell’umidità: la riduzione delle infiltrazioni d’aria umida dall’esterno permette un migliore controllo dell’umidità interna, prevenendo potenziali problemi di condensa superficiale e di condensa interstiziale .

5. Qualità dell’aria interna: la riduzione degli scambi d’aria non controllati consente una gestione più efficace della ventilazione negli appartamenti che ne sono dotati, che potrà essere affidata a sistemi meccanici controllati con recupero di calore anche in quelli che ancora non la posseggono.

Nel caso del condominio Edil Parco, l’attenzione alla posa in opera ha permesso di raggiungere la classe 4 di permeabilità all’aria secondo UNI EN 12207, il massimo livello previsto dalla norma. Questo risultato eccezionale si traduce direttamente in risparmi energetici quantificabili e in un notevole miglioramento del comfort abitativo.

Analisi dei risparmi energetici

L’analisi dei certificati energetici ante e postintervento (APE ante e APE post), insieme all’asseverazione ENEA, fornisce dati quantitativi sul risparmio energetico ottenuto grazie alla sostituzione dei serramenti.
Prima dell’intervento, l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile (EPgl,nren) dell’edificio era di 165,47 kWh/m²anno. Dopo l’intervento, questo valore è sceso a 46,86 kWh/m²anno, con una riduzione complessiva del 71,7%.

Focalizzandoci sui soli serramenti, possiamo estrapolare il loro contributo al risparmio energetico:

  1. SOSTITUZIONE INFISSI
    Il risparmio di energia primaria dovuto alla sola sostituzione degli infissi, calcolato sommando i risparmi di tutte le unità immobiliari, ammonta a 31.003,64 kWh/anno.
  2. INSTALLAZIONE SCHERMATURE SOLARi
    L’installazione di schermature solari ha contribuito con un ulteriore risparmio di 3.702,13 kWh/anno.

Il risparmio energetico totale attribuibile all’intervento sui serramenti (infissi + schermature) è quindi di 34.705,77 kWh/anno.

Considerando che il risparmio energetico totale dell’intervento di riqualificazione (compreso cappotto, isolamento solai, ecc.) è di 122.746,89 kWh/anno, possiamo concludere che:

  • Il contributo dei serramenti al risparmio energetico totale è del 28,3%
  • La sola sostituzione degli infissi ha contribuito per il 25,3% al risparmio energetico totale
  • L’aggiunta delle schermature solari ha contribuito per un ulteriore 3% al risparmio energetico totale (questo dato è riferito alle sole tende da sole, in quanto i vecchi serramenti erano già dotati di schermature mobili)

Questi notevoli miglioramenti si traducono in molteplici benefici per gli occupanti e per l’efficienza energetica complessiva dell’edificio:

1. Riduzione delle dispersioni termiche: la drastica diminuzione delle infiltrazioni d’aria non controllate comporta una significativa riduzione delle perdite di calore in in inverno e dei guadagni termici indesiderati in estate, con conseguente risparmio energetico sia per il riscaldamento che per il raffrescamento.

2. Miglioramento del comfort termico: l’eliminazione delle correnti d’aria fredda in prossimità dei serramenti aumenta il benessere percepito dagli occupanti, eliminando le zone di discomfort localizzato.

3. Isolamento acustico: la maggiore tenuta all’aria si traduce anche in un miglioramento delle prestazioni fonoisolanti, riducendo la trasmissione dei rumori esterni.

4. Controllo dell’umidità: la riduzione delle infiltrazioni d’aria umida dall’esterno permette un migliore controllo dell’umidità interna, prevenendo potenziali problemi di condensa superficiale e di condensa interstiziale.

5. Qualità dell’aria interna: la riduzione degli scambi d’aria non controllati consente una gestione più efficace della ventilazione negli appartamenti che ne sono dotati, che potrà essere affidata a sistemi meccanici controllati con recupero di calore anche in quelli che ancora non la posseggono.

Concludendo, l’intervento di sostituzione dei serramenti si configura quindi come un tassello fondamentale nella riqualificazione energetica complessiva dell’edificio. La scelta di infissi ad alte prestazioni, unita all’isolamento a cappotto dell’involucro, permette di raggiungere standard energetici elevati, con una drastica riduzione dei consumi e un significativo miglioramento del comfort abitativo.
In conclusione, il caso studio del condominio Edil Parco dimostra come un approccio integrato alla riqualificazione energetica, che includa una attenta selezione dei serramenti e una posa in opera a regola d’arte, possa portare a risultati eccellenti, massimizzando i benefici dell’investimento e contribuendo in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica
nel settore edilizio. Il contributo dei serramenti, pari al 28,3% del risparmio energetico totale, sottolinea l’importanza cruciale di questo elemento nell’ambito di una riqualificazione energetica globale.


110%… ANZI 99,60%

I dati puntuali delle verifiche in opera nel condominio “Edil Parco”

Leggendo articoli di giornale e riviste, spesso approfondisco un argomento solo se il titolo dell’articolo riesce a catturare la mia attenzione.
Quando sono io a scrivere un articolo, mi pongo sempre la domanda se il titolo scelto sia veramente accattivante e dia un’idea chiara dei contenuti.
In questo caso, con estrema trasparenza e onestà, non credo che il titolo sia stato sufficientemente coinvolgente.

Di fatto, gli spifferi dei vecchi serramenti, con buona probabilità tra i componenti più energivori dell’edificio prima della riqualificazione, sono quasi del tutto scomparsi … ne rimane un trascurabile 0,40%.
Per comprendere meglio i dati descritti, andiamo con calma e partiamo dall’inizio.
Era una nuvolosa giornata di Ottobre, precisamente il 17 Ottobre 2022…
In fase iniziale dell’intervento legato al Superbonus sull’edificio, sono state effettuate misurazioni delle infiltrazioni di aria in opera che considerano sia le perdite di aria del prodotto che quelle della posa, al fine di ottenere una quantificazione pre-intervento.
All’interno dell’edificio, un condominio con più appartamenti, abbiamo effettuato le misurazioni in due condizioni distinte:

  1. appartamento nel quale i serramenti sono stati sostituiti nel 2019;
  2. appartamento con serramenti originali anni 1970;

È stata rilevata una prima evidente, mastodontica, differenza.

VERIFICA del 17/10/2022 SU SERRAMENTO INSTALLATO NEL 2019

I serramenti installati nel 2019, pur con qualche imperfezione legata principalmente all’installazione, hanno evidenziato una tenuta all’aria sufficiente, correlabile ad un discreto serramento; sono state evidenziate infiltrazioni di aria compatibili con la classe di permeabilità 3.
La situazione rilevata in opera, seppur non eccellente, non è da ritenersi particolarmente critica.

Metodologia adottata: Vedi UNI 11673-4
• Superficie: 3,59 m2
• Tipologia: Finestra a 3 ante con montante fisso (una finestra a due ante + 1 finestra ad 1 anta).
• Misurazione riferite alla pressione di 50 Pa
• Verifica di tenuta all’aria: 12,7 m3/h
Verifica di tenuta all’aria sulla superficie: 3,55 m3/hm2
(perdita coerente con la Classe 3 di permeabilità all’aria secondo UNI EN 12207)

VERIFICA del 17/10/2022 SU SERRAMENTO INSTALLATO NEL 1970

La seconda prova, eseguita nella medesimo giornata, ci ha visto ospiti di una gentilissima signora che, all’interno del proprio curatissimo appartamento, presentava ancora gli infissi “originali”.
Quanto rilevato in questa seconda prova era difficilmente immaginabile.
Le perdite del serramento del 1970, erano infiltrazioni di aria talmente elevate che non è stato possibile utilizzare il metodo previsto in UNI 11673-4 ma è stato necessario lavorare per differenza con le perdite dell’intero appartamento con serramento in condizioni d’uso e poi serramento sigillato.

Metodologia adottata: Misurazione riferite alla pressione di 50 Pa eseguita con differenza del volume disperso dagli ambienti con serramento e installazione in condizione di utilizzo normale e successivamente sigillati.
• Superficie: 3,59 m2
• Tipologia: Finestra a 3 ante.
• Misurazione riferite alla pressione di 50 Pa
• Verifica di tenuta all’aria: circa 180 m3/h
Stima della tenuta all’aria sulla superficie: 50,13 m3/hm2 (perdita che eccede la classe 1 di permeabilità all’aria secondo UNI EN 12207)

Come è facile evincere, le infiltrazione di aria della finestra installata nel 2019 rispetto a quella installata nel 1970 presenta già un grado di miglioramento elevato; le infiltrazioni di aria si riducono di quasi 14 volte.
Al miglioramento in termini di permeabilità all’aria, è da aggiungere anche il miglioramento legato alla trasmittanza termica.
Dal 2022, data di inizio dell’intervento, abbiamo pazientemente atteso la conclusione della riqualificazione per poter capire il miglioramento ottenuto con l’installazione del nuovo prodotto.
E cosi, passati giorni, mesi, anni, ci troviamo all’08 Marzo 2024 dinnanzi ad un edificio che non sembra neppure più lo stesso, con dei nuovi serramenti installati su monoblocchi con cassonetti esterni.

Rilevazioni e verifica per la permeabilità all’ar ia in opera sul serramento nuovo installato su monoblocco isolato in intervento di riqualificazione Superbonus.

VERIFICA del 08/03/2024 SU NUOVO INSTALLATO
SU MONOBLOCCO ISOLATO

  • Metodologia adottata: Vedi UNI 11673-4
  • Superficie: 3,02 m2
  • Tipologia: Finestra a 2 ante.
  • Misurazione riferite alla pressione di 50 Pa
  • Verifica di tenuta all’aria: 0,6 m3/h
  • Verifica di tenuta all’aria sulla superficie: 0,20 m3/hm2
    (perdita coerente con la Classe 4 di permeabilità all’aria
    secondo UNI EN 12207)

Confrontando i dati rilevati abbiamo la seguente situazione:

Non sempre i numeri riportati in tabella riescono a spiegare l’enorme miglioramento della vivibilità dei locali interni.
Alla riduzione degli spifferi (che da 50 33/hm² arrivano quasi a sparire alla pressione di 50 Pa) è da aggiungere il risparmio energetico legato al miglioramento della trasmittanza, che passa da una stima di circa 4 W/m2K a meno di 1 W/m2K.
Nel caso specifico, dove oggetto della ristrutturazione e della riqualificazione è stato l’intero edificio, questi parametri si sommano e contribuiscono al miglioramento ottenuto dall’insieme degli interventi che sono stati effettuati.

Il punto sul quale si vuole porre l’attenzione non è però esclusivamente legato al miglioramento dei valori che cambiano in modo radicale ma aver misurato i valori oggetto del miglioramento nel contesto reale e con procedure chiare, univoche e oggettive.

Rilevazioni e verifica pe r la permeabilità all’aria in opera sul serramento nuovo installato su monoblocco isolato in intervento di riqualificazione Superbonus.
LegnoLegno ha condotto circa 250 prove in cantiere per determinare, a vario titolo e in diversi contesti, le prestazioni dei prodotti installati. Rispetto alle dichiarazioni documentali, il mancato allineamento dei parametri è stato riscontrato nel 30% delle prove, con una maggioranza significativa di casi associati agli interventi di ristrutturazione importante o nuova costruzione.
In parole povere, quasi un serramento su 3, andando a misurare le perdite di aria in opera (e quindi considerando anche i giunti di installazione), non “mantiene le promesse fatte”, con conseguente
decadimento della prestazione dichiarata.

Ci piace però pensare che, così come esistono situazioni “Non Conformi” che nella maggior parte dei casi necessitano di gestione, modifica, miglioramento, è presente e viva una nicchia, un settore di mercato dove le cose si fanno, e si fanno bene, senza che sia un operatore tecnico a dirlo, ma con le evidenze dei numeri che spesso tanto bistrattiamo e soprattutto con i sorrisi di chi, alla fine dei conti, in queste case ci passerà la propria vita.


Italia in classe A

Italia in Classe A è il Programma Nazionale di Informazione e Formazione per l’Efficienza Energetica, romosso da Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica e realizzato dall’ Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica dell’ENEA, in attuazione delle disposizioni contenute nell’art 13 del d.lgs 4 luglio 2014, n. 102, come modificato dal d.lgs 14 luglio 2020 n. 73, in materia di programmazione nazionale di informazione e formazione sull’efficienza energetica.

All’interno dei virtual tour del cantiere troverai gli hotspot che contengono approfondimenti multimediali.

1 Isolamento delle facciate
Veduta della facciata del condominio Edilparco Cavriago

2 Gli interventi di efficienza energetica e risparmio energetico nelle abitazioni
Sistema di isolamento termico della facciata, delle pareti, dei solai e dei locali generalmente non riscaldati come i garage.

3 Sistemi di isolamento termico
Approfondimenti sull’isolamento termico delle pareti esterne, interne, delle intercapedini e in generale su tutte le coperture.

4 Sostituzione di finestre e infissi
Esempio di montaggio del sistema di isolamento termico della facciata e vano finestra con cassonetto monoblocco. Prova del Blower door test, il quale permette di misurare l’ermeticità di un edificio dopo aver imposto una determinata differenza di pressione tra interno ed esterno.
5 Risparmio energetico in casa
Consigli e documenti per migliorare l’efficienza energetica in casa.

6 Verso modelli di comunità energetiche
In questa sezione possiamo trovare diversi contenuti, come programmare l’efficienza energetica per raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica, cos’è una Comunità Energetica Rinnovabile e il tema dell’autoconsumo e delle energie rinnovabili.

Guarda il Digital storytelling dedicato all’Edilparco di Cavriago (RE) sull’efficientamento energetico per gli Edifici ad Uso Abitativo



Arch. ENRICO BASCHIERI

Direttore tecnico presso Ecodesign Srl

Davide Barbato LLN

DAVIDE BARBATO

Responsabile Qualità Laboratorio
Tecnologico LegnoLegno



– Potrebbero interessarti anche altri articoli di LegnoLegnoNews
– Se desideri ricevere maggiori informazioni compila il form in fondo alla pagina

La termografia per la verifica in opera dei serramenti

Un ausilio valido da usare previa formazione

Negli ultimi 20 anni si è assistito ad un notevole incremento delle prestazioni dei serramenti da tutti i punti di vista (termico, acustico, tenuta all’aria) grazie all’evoluzione delle tecniche produttive.

Per contro, il punto debole costituito dal raccordo tra serramento e muratura (giunti primario e secondario, davanzale o soglia, eventuale cassonetto per avvolgibile) non ha visto progredire di pari passo le sue prestazioni.

Sotto questo punto di vista, la carente progettazione e posa può inficiare le performances di serramenti che escono dalla fabbrica certificati con ottime prestazioni (Fig. 1).

THANKS TO

Tale problematica è stata correttamente individuata nella insufficiente formazione specifica degli installatori, dei progettisti e dei direttori dei lavori, ed UNI ha a tal fine emesso una serie di norme (le UNI 11673-1-2-3-4) che coprono tutti gli aspetti, dalla progettazione, alla posa in opera, alla verifica strumentale finale della posa in opera.

Fig. 1 – Porta finestra con problemi di tenuta all’aria da carente installazione e difetti di sigillatura del vetrocamera.

La norma UNI 11673-4 “Posa in opera di serramenti – Parte 4: Requisiti e criteri di verifica dell’esecuzione” vede la termografia protagonista per la verifica delle prestazioni termiche del giunto e naturalmente anche del serramento stesso, che potrebbe presentare difetti di produzione.
Per questo motivo molti serramentisti si stanno dotando di una termocamera per verificare “in proprio” i serramenti installati, e/o per difendersi da contestazioni già in atto. Il calo di prezzo delle termocamere (sono in commercio anche modelli, con scarse prestazioni, da poche centinaia di euro) e la loro facilità d’uso possono indurre a credere che sia pressoché immediata la comprensione e l’interpretazione di un’immagine termografica, se non una corretta misura di temperatura.

In realtà, proprio come un serramento uscito dalla fabbrica con ottime caratteristiche prestazionali può vedere le stesse severamente compromesse da una posa scadente, anche una buona termocamera risulta inutile se le procedure d’indagine sono scorrette e/o se vi è un’errata interpretazione di immagini termografiche riprese in assenza delle corrette procedure e della necessaria formazione.

Così come è prevista la formazione dei posatori di serramenti, ben prima dell’uscita della UNI 11673-4 era prevista la certificazione degli operatori termografici. Per questo motivo la norma UNI 11673-4 cita la UNI EN ISO 9712 come requisito per il personale che effettua i test termografici, la UNI EN 13187 che raccomanda i criteri per le indagini termografiche in edilizia, ed entra nel dettaglio dei requisiti di prova per serramenti e giunti.

Nel seguito si riportano alcuni esempi di immagini termografiche di non banale interpretazione.
Si veda ad esempio la foto termografica in Fig.2 sottostante, che mostra un edificio a 3 piani:

Fig. 2 – Edificio multipiano con serramenti con colorazioni termiche diverse

Se l’edificio è stato ripreso in periodo invernale ed all’interno è riscaldato, cosa possiamo concludere sui serramenti, vista la loro diversa colorazione nell’immagine termografica: hanno diverse prestazioni termiche, ovvero quello dell’ultimo piano è molto più performante? Se invece i serramenti sono identici come le temperature interne, qual è il motivo della loro diversa colorazione?

È importante capire che la termocamera misura non solo la radiazione termica emessa dai corpi, ma anche quella che essi riflettono.
Inquadrando con la termocamera una facciata esterna, spesso la gran parte della radiazione termica riflessa proviene dal cielo. A quote molto elevate la temperatura della volta celeste è freddissima, e quindi la radiazione termica che si riflette dalla volta celeste sui vetri dell’immagine in figura 2 è molto fredda. Il vetro è un materiale che reinvia i riiflessi termici come uno specchio, ovvero in dipendenza dall’angolo di ripresa: data la posizione di ripresa dell’immagine, intuitivamente si comprende che i vetri dei piani superiori riflettono maggiormente la volta celeste rispetto a quelli inferiori, e quindi “appaiono” più freddi senza esserlo, dal momento che la radiazione riflessa non influenza la temperatura di un corpo. Un operatore termografico in possesso di formazione è in grado di eliminare l’influenza dei riflessi termici dal calcolo della temperatura effettuato dalla termocamera.

Innanzitutto la prova termografica va effettuata preferibilmente sul lato interno dell’edificio, che non è soggetto a vento o ad altri fattori di incertezza che inficierebbero la corretta misurazione della temperatura superficiale.

Secondariamente, devono essere assicurate condizioni ambientali al contorno che consentano non solo il passaggio di calore, ma anche il suo cosiddetto “stato stazionario”, ovvero un suo transito a velocità
pressoché costante. Ciò è necessario perché i calcoli progettuali vengono effettuati ipotizzando lo stato stazionario e, senza una sufficiente approssimazione “sul campo” di tale regime, le temperature misurate non sarebbero confrontabili con quelle calcolate.

Fig. 3 – Indagine termografica su serramento e giunti con rappresentazione grafica della temperatura sulla linea L0

La norma evidenzia che le caratteristiche tecniche della termocamera influenzano i requisiti ambientali da considerare. Quindi la norma, pur non prevedendo requisiti prestazionali minimi per la termocamera, afferma implicitamente che, per termocamere economiche poco prestazionali, i requisiti per l’esecuzione della prova potrebbero trovarsi soddisfatti molto più raramente.
Gli aspetti operativi da considerare, secondo la norma UNI EN 11673-4, sono i seguenti:

  • Disponibilità dei disegni relativi all’installazione del serramento con relativi materiali per la stima dell’emissività
  • Misurazione delle temperature esterne ed interne con accuratezza di ±1°C
  • Misurazione dell’umidità interna ed esterna
  • Registrazioni delle altre condizioni meteo, inclusa la ventosità
  • Registrazione dell’orientamento geografico del serramento
  • Scelta di serramenti non esposti all’irraggiamento solare nelle 12 ore precedenti la prova, o loro preventiva protezione
  • Scelta di una differenza di temperatura di 10°C tra interno ed esterno, evitando brusche variazioni della temperatura o momenti di variabilità del vento
  • Corretta valutazione della temperatura riflessa con metodo diretto o metodo del riflettore diffuso
  • Corretta impostazione dell’intervallo termico della termocamera per la migliore evidenziazione delle irregolarità termiche
  • Disattivazione delle sorgenti di luce che irraggiano il serramento
  • Spostamento di arredi o tende che impediscano il completo esame del serramento
  • Esame dettagliato delle zone interessanti e/o che presentano irregolarità termiche
  • Ripresa di immagini termografiche sia di zone senza difetti che di zone difettose
  • Ripresa di più termografie del medesimo serramento da diverse angolazioni, anche per poter comprendere ed escludere eventuali riflessioni
  • Evitare variazioni di temperatura dell’aria interna maggiori di ±2°C durante l’indagine
  • Evitare variazioni di temperatura dell’aria esterna maggiori di ±5°C durante l’indagine.

Fig. 4 – Indagine termografica con evidenziazione dei difetti di posa del giunto

La norma chiarisce anche la potenzialità della verifica termografica nel rilevare le infiltrazioni d’aria dai giunti. Per l’individuazione delle infiltrazioni d’aria la norma consiglia una differenza di pressione tra interno ed esterno di 15 Pa, da misurarsi tramite barometro differenziale. Tale differenza, più elevata dai 5 Pa previsti dalla norma UNI EN 13187, difficilmente è presente in natura e va creata artificialmente attraverso un sistema blower door (fig. 5) o attraverso l’impianto di ventilazione dell’edificio.
Le infiltrazioni d’aria possono essere confermate e misurate con anemometro a filo caldo (fig. 6).

Fig. 5 – Indagine termografica senza depressurizzazione, installazione di
sistema blower door per la depressurizzazione e variazione dell’aspetto
termico a seguito della depressurizzazione

Fig.6 – indagine termografica con depressurizzazione – individuazione infiltrazioni d’aria
serramenti e sua conferma con anemometro a filo caldo

A cosa può essere dovuta la zona indicata dalla freccia bianca, riferibile ad una temperatura superiore, del vetro della fig.7?

Fig.7 – Indagine termografica esterna in periodo invernale per il controllo di serramenti

Fig.8 – Indagine termografica esterna in periodo invernale per il controllo di serramenti

A cosa può essere dovuta la colorazione verde, riferibile ad una temperatura inferiore, del vetro centrale inferiore della fig.8?

Non può trattarsi di un effetto della riflessione come nell’immagine in fig.2, in quanto il vetro più freddo si trova alla stessa altezza dei 2 vetri più caldi che sono a lato.

Vi invito a fare valutazioni sui motivi dei fenomeni termografici che abbiamo visto nelle immagini; nel prossimo numero della rivista LegnoLegno ne espliciteremo le cause in modo da far capire come l’utilizzo di una termocamera possa essere un elemento di grande valorizzazione o grande problematica, se usata con maggiore o minore consapevolezza.

DAVIDE LANZONI
Attivo collaboratore di LegnoLegno.
Ingegnere civile, tecnico competente in acustica ambientale, è certificato livello 3 in termografia sia nel settore civile che industriale, è autore di 2 libri pubblicati in termografia e docente di corsi certificati in termografia.



– Potrebbero interessarti anche altri articoli di LegnoLegnoNews
– Se desideri ricevere maggiori informazioni compila il form in fondo alla pagina

NEWS DAL MONDO DEL SERRAMENTO
RICHIEDI MAGGIORI INFORMAZIONI
Per avere maggiori informazioni, porgerci domande o qualsiasi altra richiesta, ti invitiamo a compilare il seguente modulo.
Ti contatteremo il prima possibile.