Legge di Bilancio 2024: eventuali proroghe, novità e obblighi – WEBINAR mercoledì 7 Febbraio
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Legge di Bilancio 2024: eventuali proroghe, novità e obblighi – WEBINAR mercoledì 7 Febbraio

Approfondimento per comprendere le nuove procedure di gestione delle commesse in seguito alle novità introdotte dalla finanziaria 2024.

IL WEBINAR TRATTERÀ LE SEGUENTI TEMATICHE:

1. Bonus edilizi 2024: il calendario delle scadenze

2. La Riforma generale dei Bonus edilizi e le scadenze dei Bonus attuali:

  • Bonus casa: Eco Bonus,
  • Bonus Ristrutturazioni,
  • Sisma Bonus e Bonus verde Bonus Barriere Architettoniche (e relativo trattamento IVA degli interventi)
  • Bonus Mobili Bonus 110%

3. Cosa fare a seguito dello Stop a cessione del credito e allo sconto in fattura

4. Tassazione plusvalenze sulle cessioni di immobili agevolati con superbonus

Sarà inoltre attivo uno spazio domande dove i partecipanti potranno esporre le loro casistiche personali, i relatori saranno a disposizione per dare tutte le risposte del caso

 

Relatori:

Manuela Micheletti, Studio Commercialisti Allegretti Baratti

Stefano Mora, Direttore del Consorzio LegnoLegno

“Legge di Bilancio 2024: eventuali proroghe, novità e obblighi” – WEBINAR mercoledì 7 Febbraio

Corso obbligatorio schiume poliuretaniche

Corso OBBLIGATORIO sul corretto uso delle schiume poliuretaniche

Programma conforme al Regolamento Europeo = Sicurezza per il datore di lavoro

Perché se usi le schiume devi frequentare il corso?

A partire dal 24 agosto 2023 gli operatori non in possesso dell’attestato di superamento dell’esame a seguito della formazione obbligatoria, non possono utilizzare schiume poliuretaniche contenenti diisocianati.
È obbligatorio secondo Regolamento Europeo UE 1149 del 2020 e fa parte dei percorsi formativi obbligatori per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Il corso consente agli operatori di imparare ad utilizzare in sicurezza questi prodotti per l’installazione, salvaguardando la propria salute e quella degli altri

Responsabilità del datore di lavoro

Il datore di lavoro è tenuto a fornire la corretta formazione ai lavoratori oltre ad accertarsi che questi abbiano superato con esito positivo l’esame al termine della formazione stessa e quindi entrino in possesso del documento che lo attesti. In caso di mancata erogazione della formazione, il datore di lavoro ha responsabilità civili e penali, tanto che l’inadempimento degli obblighi si traduce in alcuni casi in sanzione amministrativa pecuniaria. I controlli potranno essere eseguiti dalle Asl locali, dall’Ispettorato del Lavoro e dai controllori Reach.

Perché fare il corso OBBLIGATORIO con LegnoLegno?

  • Rispetta il Regolamento Europeo 2020/1149 e la legislazione nazionale in materia di sicurezza dei lavoratori
  • È specializzato per gli installatori di serramenti
  • Il corso è tenuto da un docente laureato in chimica, esperto in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di Regolamento Europeo
  • A seguito della formazione e in caso di necessità da parte delle aziende, i nostri consulenti saranno in grado di erogare un servizio di assistenza personalizzata in materia di sicurezza.

I POSTI SONO LIMITATI A 35 PER OGNI DATA

consigliamo quindi di iscriversi in tempi brevi per avere assicurato l’accesso.

Per la partecipazione al corso è richiesta la conoscenza della lingua italiana finalizzata alla lettura e alla comprensione della documentazione tecnica di riferimento.  

Superbonus 110% BONUS CASA 50% ed ECOBONUS 50% due guide sulle procedure di detrazione fiscale

Le Guide del Settore Serramento sono DIGITALI e in aggiornamento continuo fino al 31/12/2023

Le guide vi informeranno su:

  • come gestire i crediti in caso di sospensione della cessione
  • gli aggiornamenti della Legge di Bilancio 2023
  • conversione in legge del Decreto aiuti Quater
  • le novità per il Superbonus, limiti temporali, riduzione dell’aliquota e clausola di salvaguardia
  • le novità di Ecobonus e Bonus Casa
  • obbligo della certificazione SOA per lavori di importo superiore a 516.000 euro 
  • nuovo tetto di spesa per il bonus mobili
  • revisione dei prezzi dell’allegato A
  • esempi di verifica congruità dei costi
  • misure contro il caro energia
  • Il piano europeo sull’efficientamento energetico delle abitazioni

Tutto quel che serve per aiutare i serramentisti a fare chiarezza e a non commettere errori

Alcune domande a cui le guide daranno risposta:

  • Cosa si intende per data “inizio lavori”?
  • Quali voci di costo sono escluse dai prezzi previsti dall’allegato A?
  • Posso avere un esempio di verifica della congruità dei costi
  • Quando sono obbligatorie l’asseverazione e il visto di conformità?
  • Se la CILAS di un condominio è stata presentata entro il 31 dicembre 2022 l’aliquota è ancora al 110%
  • Se il cantiere si trova in una zona terremotata l’aliquota rimane al 110% anche per il 2023?
  • Quali aziende possono accedere alla garanzia “Sace”

Bonus barriere architettoniche 75%:

La “Guida alle detrazioni fiscali BONUS CASA 50%, ECOBONUS 50% SERRAMENTI” contiene gli aggiornamenti relativi al Bonus Barriere Architettoniche, nello specifico:

  • Generalità e riferimenti legislativi
  • Aliquote, annualità e beneficiari
  • Massimali di costo
  • Interventi ammessi e requisiti tecnici
  • Documentazione necessaria

Le due Guide sono state studiate per:

  • Sapere “COSA DEVO FARE” a seconda del “TIPO Dl COMMESSA”
  • CHIARIRE le idee al CLIENTE sulle modalità di detrazione, sconto in fattura e cessione del credito
  • COMPRENDERE il quadro generale entro il quale si muove la TUA azienda, i TUOI clienti ed il TUO business
  • NON COMMETTERE ERRORI che potrebbero bloccare i PAGAMENTI DELLA COMMESSA, la detraibilità delle spese o la cessione dei crediti fiscali
  • RIMANERE AGGIORNATO sulle evoluzioni del quadro legislativo

Complete di modulistica, le guide, specifiche per i serramentisti saranno in continuo aggiornamento fino al 31/12/2023

Prenota la tua copia

A — Guida alle detrazioni fiscali SUPERBONUS 110% SERRAMENTI — EURO 100,00 + iva

B — Guida alle detrazioni fiscali BONUS CASA 50%, ECOBONUS 50% SERRAMENTI — EURO 100,00 + iva

A+B — Entrambe le guide — prezzo scontato EURO 150 + iva anziché 200 euro + iva

Prenota subito la tua guida compilando il modulo di prenotazione ed effettuando il pagamento.

Le Guide e i successivi aggiornamenti saranno spediti all’indirizzo mail indicato.

Bonus Barriere Architettoniche per i serramenti – VIDEOREGISTRAZIONE WEBINAR + GUIDA

Vediamo come e quando

Il bonus barriere architettoniche prevede una detrazione al 75% con possibilità di cessione del credito e sconto in fattura per i lavori che consentono di eliminare gli ostacoli alla mobilità nelle abitazioni residenziali.

Tra i beni agevolabili rientrano anche i serramenti.  

Questo bonus nasce per incentivare l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici residenziali. L’obiettivo è quello di aggiungere alle performance di risparmio energetico anche la possibilità di agevolare e anticipare esigenze diverse e nuove di utilizzo dell’abitazione.

L’Agenzia delle Entrate ha confermato, infatti che, la detrazione fiscale del 75% spetta laddove l’intervento realizzato presenti le caratteristiche tecniche di cui al D.M. n. 236/1989, in linea con quanto già indicato nella circolare del 25 luglio 2022, n. 28/E (cfr pag. 39).

Anche se non specificatamente indicato nella predetta circolare, è necessaria la predisposizione di un documento che attesti che l’intervento realizzato risponde ai requisiti tecnici previsti dal D.M. n. 236/1989 ai fini dell’eliminazione delle barriere architettoniche.

Detto questo, è importante gestire queste commesse con attenzione e come specificatamente richiesto dalle indicazioni governative.


Per chiarire tutti i dubbi che spontaneamente nascono su una materia così eticamente delicata e controversa, abbiamo strutturato un pacchetto di strumenti:

+ Webinar on demand (scaricabile) della durata di 1 ora e 40 minuti – Relatore: Stefano Mora, Direttore di Consorzio LegnoLegno

+ Slide di approfondimento

+ Guida alle detrazioni fiscali relative a: BONUS CASA 50%, ECOBONUS 50% SERRAMENTI, BONUS BARRIERE ARCHITETTONICHE 75% (in aggiornamento continuo fino al 31/12/2023) Scopri di più sulla guida –>

Grazie a questi strumenti troverete soluzioni e risposte a tante domande come ad esempio:

  • Come e in quali interventi si applica il Bonus Barriere Architettoniche?
  • Quali sono le caratteristiche tecniche dei prodotti da utilizzare per questo genere di lavori?
  • Come i serramentisti possono tutelarsi nell’utilizzo di questo Bonus?
  • E’ necessaria l’asseverazione di conformità della commessa ai requisiti del Decreto da parte un tecnico abilitato?
  • I serramenti da utilizzarsi in questo tipo di cantiere hanno necessità di avere prestazioni testate particolari o è sufficiente la Marcatura CE?

I tre strumenti sono acquistabili ad un prezzo di 130€ .  

Compila il modulo al seguente link per effettuare il tuo ordine e riceverai via mail le indicazioni per effettuare il pagamento e, a seguire, tutti i materiali in formato digitale.

Le Guide e i successivi aggiornamenti saranno spediti all’indirizzo mail indicato.

Bonus fiscali

ATTENZIONE! Importanti note in merito alla fruizione

Gentili Soci e Clienti,

di seguito due importanti note in merito alle pratiche di Ecobonus e Bonus Casa 50%.

  • Inserimento Pratiche di Ecobonus e Bonus Casa riguardanti l’anno 2022:

Per entrambe le pratiche, il termine dei 90 giorni per la comunicazione telematica ad Enea decorre dalla data di ultimazione dei lavori, tale scadenza infatti non è legata al termine dell’anno solare 2022.

Pertanto, vi ricordiamo che, per tutte le pratiche con data di ultimazione dei lavori entro il 31/12/2022, l’inserimento sul Portale di Enea può comunque avvenire nell’anno 2023, entro ovviamente i 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori, consentendo così al Beneficiario di fruire del Bonus Fiscale nell’anno 2022.

  • Niente Bonus Fiscale se viene omessa la comunicazione della Pratica ad Enea:

Alla fine dell’anno del 2022, la Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 34151 del 21 novembre del 2022, ha sancito che un intervento ha possibilità di perdita del Bonus Fiscale in caso di mancata comunicazione sul Portale di Enea.

È quindi importante ricordare di effettuare la comunicazione sul Portale di Enea entro il termine dei 90 giorni dalla data di fine lavori in modo da essere sicuri di non perdere il diritto alla Detrazione Fiscale.

Aggiornamento del 01/02/2023

Vi informiamo che è online il nuovo Portale di Enea per l’inserimento di tutte le pratiche riguardanti interventi di Ecobonus e Bonus Casa che sono terminati e che termineranno nel 2023.

Ribadiamo che la trasmissione dei dati ad Enea, riguardanti gli interventi di Ecobonus e Bonus Casa, deve avvenire entro e non oltre i 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori in quanto la mancata o tardiva comunicazione ad Enea può comportare la perdita del Bonus Fiscale.             

Inoltre, come specificato da Enea, il termine dei 90 giorni per la trasmissione dei dati ad Enea riguardanti gli interventi con data fine lavori compresa tra il 1° gennaio 2023 e il 31 Gennaio 2023, decorrerà da quest’ultima data.

Sarà nostra premura informarvi ed aggiornarvi per eventuali cambiamenti.


Legnolegno, con un servizio strutturato, supporta i serramentisti nella compilazione delle pratiche ENEA, nell’Asseverazione e nella Verifica dei Costi relative ad ECOBONUS e BONUS CASA.

Qui troverete tutti i contratti on-line da compilare per attivare l’erogazione dei servizi

(Contratto inserimento sola Pratica Enea – Contratto inserimento Pratica Enea + Asseverazione – Contratto inserimento Pratica Enea + Verifica)

Sostenibilità quale connubio tra design e materiali

BREEAM e la Garderie: il doposcuola della Commissione Europea primato italiano

Eleonora Sablone

Ingegnere edile attiva nel settore della progettazione integrata e sostenibile

Tra qualche giorno mi troverò di fronte a sessanta studenti del primo anno di Architettura della Università D’Annunzio, spiegando loro cosa sono i materiali sostenibili.

In assoluta onestà aprirò il workshop con una doccia fredda: non ci sono materiali sostenibili a priori ma solo progetti sostenibili. La mia fortuna è che questi ragazzi sono già introdotti ad un pensiero sistemico ed olistico dell’architettura grazie all’entusiasmo con cui il Prof. Antonio Basti riesce a rendere accessibili per loro concetti complessi come il Life Cycle Assessment.

THANKS TO

In tre ore e mezza di workshop, però, vorrei accompagnarli nella costruzione di una sintetica mappa mentale – da accrescere in futuro con lo studio e con la pratica professionale – che li guidi nella progettazione di interventi effettivamente sostenibili.

Non mi dispiacerebbe chiudere l’intervento con un “SI PUO’ FARE!” con occhio sgranato come Gene Wilder, ma dubito che questa platea ventenne coglierebbe la citazione di Franckestein Junior.

Resta il fatto che non solo si può fare ma è già stato fatto in numerosi interventi, da ultimo nel caso del “Building 12P” del JRC (Joint Research Centre) della Commissione Europea a Ispra in provincia di Varese.

Il progetto in questione, pensato per il doposcuola dei figli dei dipendenti del JRC, ha ottenuto il 7 Marzo 2023 il Certificato BREEAM di Interim Design con rating EXCELLENT.


Di fatto, la Garderie rappresenta un primato: in Italia è il primo progetto certificato BREEAM nella tipologia “EDUCATION” ed ha il secondo più alto punteggio, quello di 83.1%, mai raggiunto sul territorio nazionale.


Rimando ai box per i dettagli della certificazione, del progetto e del team e, con le parole dell’Ing. Livio Radini, vi conduco al focus di questa riflessione:

È stata una esperienza molto importante per il nostro gruppo di lavoro che ci ha fatto apprezzare una nuova modalità di progettazione. Ringrazio tutti i progettisti che hanno partecipato, in particolare il BREEAM AP Ing. Eleonora Sablone e il Project Team Manager Arch. Eftychia Moskachlaidi. A partire dalle richieste del Centro JRC di Ispra per la progettazione della Nuova Garderie, seguire il protocollo BREEAM ha portato ad una progettazione di alta qualità, alla realizzazione di ambienti molto confortevoli sia per i futuri utenti che per la gestione della manutenzione dell’edificio oltre ad essere un progetto sostenibile da tutti i punti di vista e con particolare attenzione all’ambiente”.


Nella sostanza, il protocollo BREEAM ha rappresentato una metodologia applicativa a supporto dei tecnici e della Committenza nel dare un peso ambientale, sociale ed economico ad ogni scelta progettuale, di fatto obbligando ad una integrazione costante e iterativa tutti i responsabili delle diverse discipline (architettura, strutture, impianti, acustica, ecologia, ecc.) con anche i referenti della gestione manutentiva e della conduzione operativa (responsabili scolastici, della mensa, dei servizi accessori e di trasporto).


È infatti la cooperazione dei diversi stakeholder e la capacità di gestire il progetto in termini di Life Cycle Cost e Life Cycle Assessment, tramite anche il BREEAM, ciò che ha maggiormente colpito la Project Manager Eftychia Moskachlaidi:


I servizi della Commissione Europea, e in particolare il JRC, rispettano lo schema EMAS. In questo contesto, anche i progetti di nuovi edifici ad ampia scala, sono sviluppati con il protocollo BREEAM. Il progetto si allinea anche con il Nuovo Bauhaus Europeo, iniziativa varata nel 2020 dalla stessa Commissione, per contribuire alla realizzazione del Green Deal europeo, che combina i valori di sostenibilità, accessibilità ed estetica. Il contributo dei futuri utenti (corpo docente della Garderie) e le procedure già in essere dei diversi servizi interni di gestione del Sito di Ispra (manutenzione, gestione impianti, verde, sicurezza e rifiuti) è stato fondamentale, in quanto ci ha permesso di ottenere risultati oltre i nostri obiettivi iniziali su diverse categorie e raggiungere il massimo dei crediti previsti per la sezione Management del protocollo BREEAM.
Questa metodologia, sebbene impegnativa, si dimostra ricompensante portandoci verso costruzioni sempre più sostenibili”.


Tramite alcune best practice proprie del protocollo, sono stati applicati i macro concetti della sostenibilità sia alle scelte dei materiali che al design ed alla programmazione del cantiere.


Da una parte, infatti, si è definito un Sustainable Procurement Plan ovvero una selezione sostenibile dei materiali, incentrata sui concetti basilari della triple bottom line ovvero Planet, People e Profit.

Il protocollo BREEAM

BREEAM è il protocollo britannico di sostenibilità che dal 1990 ha raggiunto più di 70 paesi in tutto il mondo con più di 200,000 edifici certificati ed oltre 1 milione di edifici registrati, ossia in corso di certificazione.

In Italia gli edifici di nuova costruzione certificati sono 46 su un numero complessivo di 531 certificazioni.

Acronimo di BRE Environmental Assessment Method, la certificazione BREEAM spazia dal settore residenziale a quello commerciale, dalle scuole al retail, dagli uffici ai penitenziari e persegue l’analisi e la valutazione delle categorie tematiche di seguito riportate a cui vengono assegnati dei crediti in base al livello di performance.

Il punteggio ottenuto in ogni categoria viene poi ponderato per rispecchiare l’effettiva importanza di ogni categoria. I punteggi ponderati vengono combinati e il punteggio finale tradotto in una valutazione: Pass, Good, Very Good, Excellent or Outstanding.

CATEGORIE TEMATICHE BREEAM:
• Health & Wellbeing: gestione, monitoraggio e miglioramento del comfort e del benessere degli occupanti dell’edificio, dei visitatori ed altri utilizzatori.

• Energy: gestione e monitoraggio dei consumi energetici e promozione dell’uso di impianti e tecnologie in grado di supportare l’uso e la gestione sostenibile dell’energia nell’ambito dell’immobile.

• Water: gestione e monitoraggio dei consumi idrici nella operatività dell’immobile e dell’intero sito su cui insiste per favorire un consumo idrico sostenibile.

• Materials: gestione e monitoraggio dell’impatto ambientale degli acquisti; identificazione dei rischi che l’immobile stesso e i suoi occupanti possono correre in riferimento alla sicurezza, all’incendio e altri eventi naturali.

• Land Use & Ecology: gestione e monitoraggio dell’impatto che le attività svolte nell’immobile hanno sull’ambiente locale e promozione dell’uso sostenibile dei terreni, la protezione o la creazione ex novo di aree di habitat per flora e fauna.

• Pollution: prevenzione, gestione, monitoraggio e controllo dell’inquinamento associato alla posizione e all’operatività dell’immobile.

• Transport: implementazione e riconoscimento di politiche che registrino l’impatto collegato ai sistemi di trasporto, alla prossimità o meno a infrastrutture per il tempo libero, e potenziamento della possibilità per gli utilizzatori dell’immobile di utilizzare mezzi alternativi di trasporto.

• Waste: promozione e riconoscimento di politiche e sistemi che portino alla riduzione della produzione di rifiuti, ed al contempo aumentino i livelli raggiunti in termini di separazione e riciclaggio degli stessi.

• Management: promozione dell’adozione di pratiche di gestione sostenibili relative ad attività operative tipicamente ospitate nell’edificio, per assicurare che vengano stabiliti, monitorati ed aggiornati regolarmente ambiziosi obiettivi di sostenibilità.

<10% Unclassified
10% Acceptable ✭✫✫✫✫✫
25% Pass ✭✭✫✫✫✫
40% Good ✭✭✭✫✫✫
55% Very Good ✭✭✭✭✫✫
70% Excellent ✭✭✭✭✭✫
85% Outstanding ✭✭✭✭✭✭

La selezione per tanto è avvenuta ponendo attenzione

  • agli aspetti ambientali in termini di uso delle risorse ed economia circolare (materiali ad alto contenuto di riciclato, con performance di durabilità superiori), in termini di responsabilità del produttore (materiali derivanti da processi certificati EMAS, ISO 14001, FSC, PEFC, CSC, etc) ed anche in termini di impatti e trasparenza (EPD, C2C, etc);
  • agli aspetti sociali in riferimento agli effetti sulla sicurezza in fase di posa ma anche in riferimento alla salubrità e sicurezza nel tempo, ovvero vietando le sostanze pericolose e imponendo materiali con bassa emissività VOC e trasparenza degli ingredienti certificata;
  • ed infine anche alle ricadute economiche in termini di durabilità, manutentabilità e garanzie.

Come anticipato, un progetto, se pur costituito di soli materiali a basso impatto ambientale, salubri e durevoli, non può dirsi sostenibile a meno che anche il design non sia stato sviluppato sui medesimi concetti e con il supporto di analisi iterative di Life Cycle Costing (LCC) e Life Cycle Assessment (LCA).


Gli impatti ambientali dell’opera sono stati ridotti al minimo a partire dalla progettazione funzionale degli spazi, quindi in fase di concept, quando l’Architetto ha indagato il quadro esigenziale insieme al corpo docente della Garderie. In piena conformità ad alcuni criteri del protocollo BREEAM, il piano terra, e l’insieme di tutte le funzioni che lo compongono, ruota intorno a due concetti di permeabilità degli spazi, che si concretizza nella facilità di raggiungere ogni ambiente, e di flessibilità degli stessi, che si manifesta nella possibilità di generare una grande agorà intorno alla chiostra interna grazie alla movimentazione di pareti mobili impacchettabili tra la sala lettura ed il laboratorio di teatro.

Inoltre, le aule di piano sono separate a blocchi di due con pareti mobili in modo da poterle unire secondo le necessità didattiche.

Infine, il grande open space, connettivo dell’interno piano, potrà essere utilizzato sia per le attività ludiche dei bambini che come mensa.

Quanto sopra ha garantito un gran risparmio di superficie costruita e quindi di impatti ambientali ed economici associati, assicurando comunque tutte le funzioni richieste dalla utenza.

Lo sforzo progettuale è andato oltre la fase di concept e, nel definitivo e nell’esecutivo, sono state indagate diverse soluzioni costruttive e tecnologiche sia in termini di carbon footprint che di costi di costruzione, gestione e manutenzione.

Il team ha abbracciato i temi della economia circolare, della riduzione del consumo di risorse, andando a garantire scelte finali valutate anche in termini di “material efficiency” ed di disassemblabilità.

Gli spazi, se pur pensati per la totale flessibilità, garantiscono il massimo grado di qualità ambientale interna, partendo certamente dagli aspetti di “view out” ovvero di connessione visiva con l’esterno, di illuminamento naturale, di acustica. Per questa ragione, le aule si affacciano principalmente sul lato sud-ovest dove, pur garantendo ai bambini un affaccio sulla distesa di verde prospiciente, l’irraggiamento solare soprattutto estivo può essere mitigato facilmente con elementi frangisole orizzontali.


Anche le soluzioni impiantistiche hanno seguito la medesima logica. L’Ing. Andrea Piazzini, infatti, afferma: “Per la prima volta mi sono approcciato come progettista al protocollo di certificazione BREEAM, un’esperienza che posso giudicare estremamente positiva.

Il mercato italiano è ancora scarsamente abituato al monitoraggio delle prestazioni globali dell’edificio; prestazioni che non devono riguardare strettamente i consumi energetici ma anche tutto l’approccio di gestione dell’energia, la salute e benessere, i trasporti, l’uso dei materiali, del suolo, la gestione dei rifiuti, la manutenzione, ecc. Un edificio certificato BREEAM risulta sicuramente più economico nella gestione rispetto a quelli non certificati. La certificazione BREEAM consente non solo un risparmio energetico, ma anche un approccio alla sostenibilità ambientale a 360°, una garanzia di benessere delle persone e della conservazione delle risorse naturali”.


Nella fattispecie, l’edificio è dotato di sistemi che oltre la massima efficienza ed una importante produzione di energia da fonti rinnovabili tramite fotovoltaico, permettono la massima flessibilità e di fatto sono pronti anche gli effetti a lungo termine del cambiamento climatico e dell’innalzamento delle temperature di cui saremo testimoni, nostro malgrado, nei prossimi decenni.


La climatizzazione invernale è gestita tramite sistema radiante a pavimento alimentato da pompa di calore idronica, realizzato con collettori di distribuzione ognuno dei quali dotato di testina termostatiche per la regolazione ambiente per ambiente.

La climatizzazione nel periodo estivo sarà assicurata da un sistema ad espansione diretta, a volume di refrigerante variabile a recupero di calore. Il VRV sarà dotato di circuito secondario idronico con modulo intermedio ad alta temperatura gas/acqua, che permetterà di avere a disposizione acqua tecnica ad alta temperatura utile per la produzione di acqua calda sanitaria e per le batterie di post riscaldamento delle due centrali di trattamento aria.


I due impianti sono pensati come back-up l’uno dell’altro. In caso di blocco o mal funzionamento della pompa di calore, oppure in caso di esigenze estreme, è prevista sia la possibilità di utilizzare il circuito idronico del VRV per produrre acqua calda per il radiante, sia la possibilità di utilizzare direttamente il sistema VRV come impianto di riscaldamento.


In estate, invece, qualora sia fermo il sistema VRV o in aggiunta ad esso in caso di ondate di calore anomale, potrà essere utilizzata la pompa di calore tramite il radiante per effettuare un raffrescamento degli ambienti, con controllo di umidità attribuito alle centrali di trattamento aria.


Tale soluzione, studiata da tutto il team di lavoro anche in termini di ricadute economiche, garantisce il massimo comfort anche in situazioni estreme. Sottolinea l’ing. Paolo Sarti che “ il BREEAM è uno strumento che favorisce il confronto fra i progettisti per l’individuazione della miglior scelta costi-benefici da prendere nei diversi aspetti che richiede una corretta progettazione”.


Torno di nuovo a pensare agli studenti che incontrerò a giorni e a come potrò spiegare loro che il mercato dell’edilizia ha bisogno non solo di soluzioni, strategie e materiali innovativi ma anche di grande trasparenza. La sfida climatica che ci troviamo ad affrontare è tale da obbligare tutti gli stakeholder a fornire evidenza dell’impegno e dell’efficacia delle soluzioni che vengono proposte con lucidità, semplicità e con dati quantitativi certificati.

Ed è sul tema della trasparenza, della “assurance” anche di parte terza, della quantificazione tramite metodologie strutturate internazionali che la riflessione sui materiali si sovrappone perfettamente alla riflessione sul progetto. Nel caso della Garderie, infatti, sono richiesti materiali con prestazioni ambientali trasparenti e certificate, quindi dotati di EPD – Enviromental Product Declaration.

E, sempre nel medesimo caso, tutte le soluzioni progettuali, dalla fase di concept fino all’esecutivo sono state valutate in termini di LCA e LCC.

La sintesi di questa esperienza, è nelle parole dell’Arch. Elisabetta Palumbo:


L’applicazione degli strumenti Life Cycle Assessment (LCA) e LCC (Life Cycle Costing) secondo il BREEAM è stata un’opportunità estremamente utile per dimostrare come l’implementazione di protocolli energetico-ambientali possa rappresentare uno strumento di aiuto e indirizzo volto a effettuare scelte consapevoli, per i progettisti, per la committenza, e per tutti gli stakeholder coinvolti nel processo progettuale.

Questo vale soprattutto in contesti complessi come quello dell’edilizia, e nello specifico di un progetto di spazi condivisi per la formazione.

Il caso della Garderie ha confermato che strumenti di calcolo degli impatti ambientali ed economici nel ciclo di vita della costruzione, quali LCA e la LCC, possono e dovrebbero configurarsi come mezzi di “miglioramento” delle performance ambientali ed economiche già nelle fasi iniziali del progetto, prima ancora di essere valutazioni analitiche e di verifica. La possibilità di applicare tale tipologia di analisi in una fase progettuale iniziale, come è stata la Garderie, ha confermato, in linea con la letteratura, che l’ottimizzazione e lo sviluppo di strategie per migliorare la sostenibilità ambientale ed economica di un manufatto risulta efficace solo se condotta a un simile livello di conoscenza del progetto.

Inoltre, in condivisione con la committenza JCR, la valutazione è stata estesa al confronto con il framework europeo Level(s) sviluppato dalla stessa Commissione Europea con il fine di armonizzare l’applicazione dei metodi Life Cycle-based in ambito europeo. La comparazione tra gli esiti dal protocollo BREEAM a quello con Level(s) ha messo in luce la grande assonanza tra i due sistemi, evidenziando come il sistema di origine UK utilizzi e si basi su un robusto approccio LCA e LCC”.

Il progetto e il team

La Garderie si articola su due livelli oltre la copertura:

il piano terra – con una superficie utile di circa 1511 mq – dove si trovano l’ingresso, l’open space, le aule con i loro servizi dedicati, la sala lettura, l’area amministrativa dei docenti, i laboratori di cucina, arte e teatro, diversi locali di servizio e i connettivi per l’accesso al piano inferiore.
L’insieme è collegato con l’area sportiva e lo spazio gioco all’aperto.

il piano -1 (parzialmente contro terra) – con una superficie utile di circa 517 mq – dove si trovano le aule dei ragazzi grandi, i locali tecnici, l’area di lavaggio/stoccaggio del servizio mensa e l’area relax del personale e ulteriori locali di servizio.

la copertura – per complessivi circa 1600 mq utili – ripartiti in verde estensivo sedum (circa 760 mq.), percorsi per la manutenzione in ghiaia, area impianti meccanici, impianto fotovoltaico, lucernai e pensiline esterne.

PROJECT MANAGEMENT
European Commission – Joint Research Centre – Support Services – Unit JRC.R.I.4
Infrastructure
Project manager: Arch. Eftychia Moskachlaidi
Group Leader: Arch. Alejandro Massaro Lattuada
Assistant mechanical system and Internal Commissioning Manager: Ing. Maria Voutsina
Assistant electrical system and Internal Commissioning Manager: Ing. Alice Loeschner

PROGETTAZIONE
CONSORZIO RETE costituito da ALPINA SPA, VEGA ENGINEERING SRL, SINTECNICA
ENGINEERING SRL
Progettista: Dott. Ing. Livio Radini (VEGA ENGINEERING SRL)
Responsabile Coordinamento: Ing. Paolo Sarti
Architettura: Arch. Alessandro Caponi
Strutture: Ing. Alberto Perdomi
Impianti Meccanici: Ing. Andrea Piazzini
Impianti Elettrici: Per. Ind. Nicola Orlandini
Antincendio: Ing. Massimo Capperi
Sicurezza: Ing. Errore Gerlando

PRESTAZIONI SPECIALISTICHE
Uso del suolo ed ecologia (SQE): Biol. Guido Brusa
Geologia: Geol. Fabio Zanella
Acustica (SQA): Microbel srl Ing. Franco Bertellino
BREEAM AP ed ASSESSOR: Ing. Eleonora Sablone
LCA e LCC: Arch.-Ph.D Elisabetta Palumbo, Arch. Bernardette Soust- Verdaguer, Arch.CHIARA Panozzo



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FINESTRA +

Una filiera sostenibile del legno grazie alla certificazione FSC®

La certificazione che permette di tracciare la provenienza della materia prima, garantendo una maggiore trasparenza delle filiere e contrastando fenomeni di deforestazione e tagli illegali.

ANDRÉS ORTOLANO TABOLACCI

CoC technical Manager FSC Italia

La certificazione permette di tracciare la provenienza della materia prima, garantendo una maggiore trasparenza delle filiere e contrastando fenomeni di deforestazione e tagli illegali.

Ma non solo: è anche uno strumento di mercato sempre più riconosciuto e apprezzato dai consumatori.

THANKS TO

Il legno è tra i materiali di origine naturale più belli e sostenibili: al mondo ne esistono più di 100.000 specie, con differenti colori, caratteristiche e usi. Secondo quanto riportato nel “Primo rapporto nazionale sullo stato delle foreste e del settore forestale”, pubblicato nel 2019, il nostro Paese ne è tra i maggiori importatori europei (terzo per l’esattezza, dopo Regno Unito e Germania); ciò equivale a più di 20 milioni di tonnellate di materiale importato ogni anno, spesso anche da Paesi extraeuropei, ovvero l’80% del fabbisogno dell’industria nazionale. Il restante 20% deriva per lo più da produzione interna e riciclo.


Queste tre categorie di input – legno importato, locale o riciclato – hanno sicuramente delle potenzialità (pensiamo ad esempio al recupero di legno post consumo per alimentare filiere circolari), ma presentano anche dei rischi; primo fra tutti quello di alimentare la deforestazione e il degrado di aree naturali. Per assicurare la provenienza sostenibile e legale della materia prima forestale, il Forest Stewardship Council® (FSC), ONG internazionale attiva da 30 anni nella promozione della gestione forestale responsabile, ha costituito un sistema di certificazione basato su standard volontari, capace di verificare la provenienza e il percorso della materia prima lungo tutta la filiera di lavorazione e commercializzazione.


I principali standard di questo sistema sono due: la certificazione di Gestione Forestale, che assicura che una foresta o una piantagione forestale siano gestite nel rispetto di rigorosi standard ambientali, sociali ed economici, e la certificazione di Catena di Custodia, che garantisce la rintracciabilità dei materiali provenienti da foreste certificate, ed è indispensabile per poter applicare le etichette FSC sui prodotti.

Come funziona la Catena di Custodia

La certificazione della Catena di Custodia (in inglese Chain of Custody o CoC) è il sistema attraverso cui FSC verifica che i materiali di origine forestale, come legno, carta o altri derivati della cellulosa, siano prodotti secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici e siano utilizzati in modo trasparente lungo tutta la filiera, dalla foresta fino al prodotto finito.

Per ricevere questa certificazione, l’azienda deve mettere a punto un sistema di gestione che garantisca, ad esempio, che i materiali di origine forestale utilizzati (in parte o in tutta la produzione) sono certificati FSC; che il materiale certificato viene identificato e tracciato durante i processi di produzione e distribuzione, e che viene stoccato in modo tale da non essere mescolato con input non certificati; che tutti i documenti e le registrazioni relativi alla produzione, all’acquisto e alla vendita di prodotti certificati sono conservati e resi disponibili durante le visite ispettive. Dal 2021 inoltre, con l’integrazione dei criteri dell’International Labour Organization (ILO), alle aziende certificate viene chiesto di soddisfare alcuni requisiti sui diritti fondamentali del lavoro, tra cui l’assenza di lavoro minorile o forzato, di discriminazioni nell’impiego e nell’occupazione, la libertà di associazione e il diritto alla contrattazione collettiva.

Tutti questi aspetti vengono valutati durante la visita ispettiva di un rappresentante dell’Ente di Certificazione, ovvero dell’organo autorizzato al rilascio della certificazione (quelli attivi in Italia sono poco meno di 20): quello di FSC infatti è definito come sistema di parte terza, e prevede quindi una separazione netta tra ente regolatore (FSC) e controllore (Enti di Certificazione).

Se tutti i requisiti citati qui sopra sono soddisfatti, allora l’azienda otterrà un certificato FSC ed un codice unico, validi per 5 anni e con possibilità di rinnovo, che permetteranno – tra le altre cose – di apporre l’etichetta FSC sui prodotti finiti, e far sapere così che i materiali utilizzati durante la produzione hanno soddisfatto i requisiti di Catena di Custodia in ogni fase della catena di fornitura, dall’approvvigionamento alla distribuzione.

La certificazione FSC nel settore porte e infissi

L’Italia è il primo Paese in Europa e il secondo al mondo per numero di certificati di filiera attivi: i dati aggiornati a Marzo 2023 contano infatti 3.340 certificati, di cui 136 operanti nella produzione di porte, finestre e infissi, e un totale di oltre 4.200 siti produttivi concentrati soprattutto in Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Basilicata, Campania e Puglia.

Secondo i dati di una ricerca condotta da FSC International nel 2022, il 77% delle aziende intervistate si dice soddisfatto della certificazione, mentre il 90% dichiara di voler rinnovare la certificazione. Non solo: FSC risulta essere ancora il marchio di certificazione forestale più conosciuto e apprezzato, con una riconoscibilità cresciuta di ben 10 punti percentuali rispetto al 2017.



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FINESTRA +

Corretto uso delle schiume poliuretaniche: chiarimenti e informazioni

Il 24 febbraio è entrata in vigore la prima parte della restrizione n. 74 del REACh, introdotta nell’allegato XVII dal Regolamento (UE) 2020/1149, che riguarda i prodotti a base di diisocianati.
I prodotti che possono contenere diisocianati sono moltissimi, in particolare resine bicomponenti, adesivi, sigillanti, rivestimenti, schiume, vernici e pitture: l’ambito applicativo può spaziare dalle carrozzerie, a molte lavorazioni dell’edilizia, alla produzione di mobili (in particolare di imbottiti) o di componentistica per l’automotive.
Sono componenti chimici di base per schiume poliuretaniche e sigillanti, normalmente utilizzati nella posa dei serramenti.
L’imminente obbligo chiama in causa l’intera filiera del serramento: produttori di prodotti, distributori e utilizzatori quali serramentisti ed installatori.


I FORNITORI, intesi come produttori e distributori, sono coinvolti dal Regolamento Europeo UE 2020/1149 nella tutela dell’utilizzatore del prodotto, infatti al distributore viene chiesto di:

• mettere in vendita, dal 24 febbraio 2022, esclusivamente bombolette riportanti sull’imballaggio la seguente dicitura, visibilmente separata dalle altre informazioni riportate sull’etichetta: «A partire dal 24 agosto 2023 l’uso industriale o professionale è consentito solo dopo aver ricevuto una formazione adeguata».
(Ad esclusione di prodotti in cui la concentrazione di diisocianati, componente del prodotto o singola molecola, sia inferiore allo 0,1% in peso).

informare il cliente professionale dell’obbligo di frequentare un corso sul corretto uso dei prodotti contenenti diisocianati e superamento dell’esame relativo (ad esempio: cartellonistica sui punti di distribuzione e PEC informativa ai clienti ricorrenti)

indicare agli utilizzatori professionali dove e come poter ricevere la formazione adeguata rispetto al corretto uso dei prodotti; è anche possibile proporre soluzioni complete (corso + esame) in linea con il
regolamento Europeo e rispettoso delle caratteristiche formative tipiche della formazione in materia di sicurezza dei lavoratori.


Essendo i diisocianati sostanze pericolose, in grado di provocare malattie professionali e gravi patologie (tra cui asma, malattie cutanee e respiratorie di vario genere) l’Unione Europea ha stabilito che gli UTILIZZATORI professionali avranno l’obbligo di una specifica formazione a scadenza quinquennale,
da completare con esito positivo entro il 24 agosto 2023, che prevede un modulo di formazione generale.


Il Regolamento Europeo stabilisce anche gli argomenti da trattare durante l’attività formativa, volta alla tutela della salute dei lavoratori, a seconda di come i prodotto contenenti diisocianati vengono utilizzati.

RIASSUMENDO:
Il corso sull’uso dei diisocianati deve essere frequentato perché:

  1. È obbligatorio da Regolamento Europeo UE 1149 del 2020 e fa parte dei percorsi formativi obbligatori per la salute e la sicurezza dei lavoratori
  2. Dal 24 agosto 2023 gli operatori non in possesso della prova documentale del superamento dell’esame a seguito della formazione obbligatoria, non potranno utilizzare prodotti contenenti diisocianati
  3. Il corso consente agli operatori di imparare ad utilizzare questi importanti prodotti per l’installazione in sicurezza e salvaguardando la propria salute e quella degli altri

I temi obbligatori da trattare relativamente alla Posa in opera dei serramenti sono:

A. formazione di base sulla chimica dei diisocianati
B. tossicità dei prodotti e limiti di esposizione
C. uso delle attrezzature di protezione individuali
D. corretto comportamento per l’utilizzo dei prodotti e la prevenzione dell’insorgenza di malattie professionali
E. formazione di livello intermedio, quale ulteriori aspetti basati sui comportamenti, valutazione delle istruzioni di sicurezza esistenti, i rischi connessi ai processi applicativi.


L’attività deve obbligatoriamente terminare con il superamento di esame finale, a verifica
dell’apprendimento dei contenuti trattati.

Chi deve essere il formatore del corso:
La formazione deve essere condotta da un esperto in materia di salute e sicurezza sul lavoro, con competenze acquisite attraverso una pertinente formazione professionale.


LE RESPONSABILITÀ
• Dei Produttori di prodotti contenenti diisocianati: sulla confezione deve comparire obbligatoriamente
la scritta: “A partire dal 24 agosto 2023 l’uso industriale o professionale è consentito solo dopo aver
ricevuto una formazione adeguata”

• Dei Datori di lavoro:

A. Devono garantire e documentare che gli utilizzatori di prodotti contenenti diisocianati abbiano completato con esito positivo una formazione sull’uso sicuro dei diisocianati e
quindi entrino in possesso del documento che lo attesti, prima di utilizzare le sostanze o le miscele.
In caso di mancata erogazione della formazione, il datore di lavoro ha responsabilità
civili e penali, tanto che l’inadempimento degli obblighi si traduce in alcuni casi in sanzione amministrativa pecuniaria.
I controlli potranno essere eseguiti dalle Asl locali, dall’Ispettorato del Lavoro e dai controllori Reach.


B. Devono fornire ai propri dipendenti gli specifici DPI e sorvegliare sul loro corretto utilizzo.
La formazione deve essere rinnovata ogni 5 anni.
LegnoLegno nell’ambito della propria attività formativa ha deciso di offrire alla filiera un
servizio di formazione, in linea con il Regolamento Europeo e rispettoso dell’Accordo
Stato Regioni in materia di sicurezza dei lavoratori.


Il corso proposto è specializzato per gli installatori di serramenti, quindi affronta
esclusivamente i temi specifici e necessari per questo tipo di lavoratori e comprende


A. Esame finale con attestato relativo al superamento dello stesso,
B. disponibilità all’assistenza post-corso all’azienda, in materia di sicurezza.

Cosa sono i criteri ESG e come integrarli in azienda

Enviromental Social and Governance – ESG omplica un maggiore utilizzo dei sistemi di gestione aziendali, trasparenza e garanzia per i clienti, fornitori e stakeholders

ANDREA BARATTI

Dottore commercialista e revisore contabile presso Studio Baratti.

L’approccio Enviromental Social and Governance – ESG implica per le imprese un sempre maggiore utilizzo dei sistemi di gestione aziendali nell’ottica della massima trasparenza e garanzia per i clienti e i fornitori e, in generale, per tutte le parti interessate (stakeholders).

Il termine “sostenibilità” ormai è entrato nel gergo comune delle imprese. L’acronimo ESG (Environmental, Social and Governance) oscuro fino a qualche anno fa è la sigla distintiva di ogni operazione di rilancio aziendale.

L’acronimo ESG si riferisce alle tre principali aree di valutazione che le aziende possono considerare quando si tratta di sostenibilità e responsabilità sociale:

THANKS TO

L’ambiente (Environmental) si riferisce alla valutazione delle prestazioni dell’azienda in relazione alla sostenibilità ambientale; ciò include la riduzione dell’impatto ambientale delle attività dell’azienda, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, la gestione dei rifiuti, la tutela delle risorse naturali e la transizione verso fonti di energia pulita e rinnovabile;

La società (Social) si riferisce alla valutazione delle prestazioni dell’azienda in relazione alla sua responsabilità sociale; ciò include l’impatto dell’azienda sulle comunità in cui opera, la tutela dei diritti umani, la diversità e l’inclusione, la salute e la sicurezza dei dipendenti e dei clienti, e l’impatto sociale delle attività dell’azienda;

• La governance (Governance) si riferisce alla valutazione della gestione aziendale e del comportamento etico dell’azienda; ciò include la trasparenza e la responsabilità nella gestione dell’azienda, l’indipendenza dei membri del consiglio di amministrazione, la tutela dei diritti degli azionisti, la gestione dei conflitti di interesse e la lotta alla corruzione.


In sintesi, ESG rappresenta una valutazione a 360 gradi della performance dell’azienda in termini di sostenibilità ambientale, responsabilità sociale e buon governo aziendale.

Le aziende che adottano una strategia ESG possono beneficiare di una maggiore reputazione, di un accesso al capitale migliorato e di un rischio ridotto in un contesto di rapido cambiamento ambientale, sociale e politico.


La qualità di questo approccio può essere di tipo in obbligatorio e volontario.


Obbligatorio, per esempio, in merito all’approccio delineato nei decreti legislativi 231/2001 (responsabilità penale delle aziende) e 254/2016 (obbligo di rendicontazione non finanziaria).

In Italia, il bilancio di sostenibilità non è obbligatorio per tutte le aziende. Tuttavia, l’obbligo di redigere il bilancio di sostenibilità è previsto per alcune categorie di società.

In particolare, le società quotate in borsa italiane e le società quotate nei mercati regolamentati dell’Unione Europea con sede in Italia. Inoltre, per le società quotate in borsa, l’obbligo di redigere il bilancio di sostenibilità è disciplinato anche dal Regolamento (UE) n. 2017/1184, che richiede alle società quotate in borsa dell’Unione Europea con più di 500 dipendenti di fornire informazioni sulle politiche, gli obiettivi e i risultati relativi a questioni ambientali, sociali e di governance.

L’approccio volontario passa invece per il rispetto di una serie di norme o standard internazionali cui l’azienda volontariamente si obbliga ad aderire.

Gli standard di riferimento che le aziende possono considerare per dimostrare la loro performance ESG ad esempio sono:

• ISO 14001: questa è una certificazione per la gestione ambientale che aiuta le aziende a valutare e gestire l’impatto ambientale delle loro attività; la certificazione ISO 14001 dimostra che l’azienda ha implementato un sistema di gestione ambientale e si impegna a ridurre l’impatto ambientale delle sue attività;

• SA8000: questa è una certificazione per la responsabilità sociale che si concentra sui diritti dei lavoratori, la salute e la sicurezza, e l’etica commerciale; la certificazione SA8000 dimostra che l’azienda si impegna a promuovere condizioni di lavoro eque e dignitose per i propri dipendenti e per quelli dei suoi fornitori;

• GRI Standards: questi sono gli standard di reporting per la sostenibilità più utilizzati al mondo; la Global Reporting Initiative (GRI) aiuta le aziende a pubblicare report sulla sostenibilità e dimostrare il loro impegno per l’ESG attraverso la comunicazione trasparente delle prestazioni;

• UN Global Compact: è un’iniziativa delle Nazioni Unite che aiuta le aziende a integrare i principi di sostenibilità e di diritti umani nelle loro attività e nella loro strategia aziendale; le aziende che aderiscono al Global Compact si impegnano a rispettare 10 principi universali in materia di diritti umani, lavoro, ambiente e anticorruzione.

Questi sono solo alcuni esempi di certificazioni e standard di riferimento che le aziende possono considerare per dimostrare la loro performance ESG.

Tuttavia, è importante notare che la certificazione non è l’unico modo per dimostrare l’impegno per l’ESG e la sostenibilità. Le aziende possono adottare diverse strategie per dimostrare la loro performance ESG, come ad esempio la pubblicazione di report sulla sostenibilità, l’adesione a iniziative di settore o la partecipazione a progetti collaborativi con altri stakeholder.

Non si tratta solo di marketing o, peggio, di greenwashing, ma di un approccio ben più profondo che parte da un ripensamento dei principi che stanno alla base di ogni sviluppo solido e duraturo di qualunque impresa a prescindere dal settore di appartenenza e dalla dimensione.

Tuttavia, è importante notare che alcune delle certificazioni ESG e dei rating di sostenibilità richiedono la disponibilità di informazioni e di dati dettagliati sulle prestazioni ESG dell’azienda, che possono essere più facilmente ottenuti dalle grandi aziende che hanno maggiori risorse a disposizione.

In ogni caso, la dimensione dell’azienda non dovrebbe rappresentare un limite per l’adozione di pratiche ESG e per la gestione sostenibile delle proprie attività.
Anzi, anche le piccole e medie imprese possono trarre beneficio dall’adozione di un approccio ESG, ad esempio attraverso la riduzione dei costi operativi e l’accesso a nuovi mercati e opportunità di finanziamento.

Essere certificati come azienda ESG può offrire diversi vantaggi e valore aggiunto per un’azienda, tra cui:
Miglior reputazione e immagine aziendale: l’essere certificati come azienda ESG può dimostrare l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità e la responsabilità sociale, migliorando la sua reputazione e immagine aziendale;

• Accesso a nuovi mercati e clienti: le aziende ESG possono accedere a nuovi mercati e clienti orientati alla sostenibilità, che cercano prodotti e servizi forniti da aziende con una forte attenzione alla sostenibilità;

• Riduzione dei rischi e dei costi: l’adozione di pratiche ESG può contribuire a ridurre i rischi associati a questioni ambientali, sociali e di governance, riducendo i costi associati a potenziali problemi e sanzioni;

• Miglioramento dell’efficienza e della produttività: l’adozione di pratiche ESG può contribuire a migliorare l’efficienza e la produttività aziendale, ad esempio attraverso la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra;

• Accesso a finanziamenti sostenibili: le aziende ESG possono accedere a finanziamenti e investimenti sostenibili, ad esempio attraverso la partecipazione a programmi di finanziamento e investimento con finalità sociali e ambientali;



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FINESTRA +

UNI 11673-4: la voce del cantiere

Bilancio ed analisi di quanto il Cantiere ha sentenziato in una stagione di prove eseguite in opera.

ANGELO POLENTA

Laboratorio Tecnologico LegnoLegno

Per il Consorzio Legnolegno, l’inizio della primavera rappresenta ormai una sorta di ricorrenza. La fine dell’inverno, periodo in cui per ragioni tecniche si concentrano le prove eseguite in opera, significa bilancio ed analisi di quanto il Cantiere ha sentenziato, nonché valutazioni e confronti con gli analoghi periodi degli anni passati da cui poi spesso nascono le idee su cui lavorare per il futuro.

E non v’è dubbio che questa stagione invernale sia stata estremamente interessante e ricca di spunti, sia dal punto di vista dei meri numeri, sia per le tante riflessioni che da questi numeri possono innescarsi.


La prima sensazione è quella di una indubbia e crescente evoluzione culturale di tutto il comparto riguardo al tema della posa. Ciò non solo rappresenta per noi motivo di soddisfazione professionale, ma ci rende anche orgogliosi per averlo profetizzato” quando tutto il ciclo normativo delle UNI 11673 era agli albori.

THANKS TO

Freud

THANKS TO

Soudal

Da cosa nasce questa sensazione?
Da tantissimi aspetti, e tra questi vogliamo metterne in evidenza tre.

Primo:

Gli installatori sono sempre più formati, conoscono ormai nel dettaglio i prodotti, sanno leggere una scheda tecnica, si interfacciano con i loro fornitori in maniera più attiva e critica.

Hanno le idee più chiare in merito ai ruoli e le responsabilità delle figure.

Discutendo in cantiere, riportano frasi e lessico delle norme.

Tutto questo vuol dire che la formazione non è più percepita come fredda burocrazia, ma come occasione di crescita e distinzione sul mercato. Questa maggiore consapevolezza non può che generare un impatto positivo, a catena, su tutti gli operatori del processo, confezionando per l’utente finale un prodotto/servizio sempre migliore.

Secondo:

I soggetti che si interessano alla verifica dell’esecuzione sono sempre maggiori e diversi.

Indipendentemente dalla dimensione dell’Azienda, in cantiere non vi è più solo la formale presenza di un Responsabile dell’installazione, ma spesso anche la Proprietà vuole assistere, vedere, conoscere, informarsi. Stesso dicasi, negli interventi più invasivi, in merito alla presenza di altre figure quali la DDLL, i funzionari dell’impresa Edile, i fornitori dei profili, etc.: qualsiasi sia stato il processo che ha portato alla necessità di realizzare un test in opera, tante sono state le richieste di partecipazione come “spettatori” che siamo stati lieti di accogliere positivamente.

Terzo:

Legnolegno continua ad operare quale Ente incaricato per le verifiche del Marchio Posa Qualità Serramenti, ma i contatti giungono ormai da esigenze molto più differenziate.

Collaudi di opere pubbliche, collaudi di importanti realizzazioni private, verifica del soddisfacimento di requisiti di capitolato molto elevati ed anche, come sempre, risoluzione di contenziosi.

Non solo: sempre più operatori del settore utilizzano i test in opera per la valorizzazione del proprio prodotto/sistema, avendone compreso l’enorme leva commerciale qualora gli esiti delle prove soddisfino le aspettative.


Registriamo fra l’altro un numero sempre crescente di richieste che provengono direttamente da soggetti privati. Anche questo aspetto riveste la sua importanza in quanto, sebbene spesso la cosa si limiti ad un ambito puramente informativo, rivela l’evidenza di quanto si diceva all’inizio: quando anche la “Signora Maria” ha sentito che esiste una norma che può tutelarla e vuole saperne di più, significa che è entrato in circolo un qualcosa che ormai coinvolge tutti.


Infine, non ultimo, ci preme sottolineare e ribadire che tramite i test in cantiere non sono rari i casi in cui si rilevino criticità più afferenti al prodotto che al sistema di posa, a dimostrazione che non è più scontato che un decadimento della prestazione sia da imputarsi necessariamente ad una non corretta installazione.


Entrando per un attimo nel merito dei numeri, che designano Legnolegno sempre più Ente di riferimento su questa materia, possiamo affermare che l’inverno appena concluso è stato davvero una “palestra” interessante.


Oltre 40 i test effettuati, dislocati in ben 12 regioni italiane, toccando davvero gli estremi profondi della nostra penisola, dalla provincia di Sondrio a quella di Ragusa.

Le Non Conformità rilevate, parziali o totali, si aggirano attorno al 27% del totale (prove eseguite per Marchio Posa Qualità o altro).

Ancora una volta è la permeabilità all’aria (Requisito 4.3 della norma) ad attestarsi quale problematica più ricorrente. Sono quasi azzerati i casi in cui si siano rilevate delle Non Conformità a più requisiti in un medesimo test, altro innegabile sintomo di progresso, così come va segnalata una decisa riduzione degli errori progettuali. Tuttavia, se da un lato tali percentuali rappresentano un incoraggiante e positivo miglioramento rispetto al passato, dall’altro rimangono comunque numeri rilevanti che pongono evidenza su quanto siano ampi i margini di miglioramento che ancora ci sono e su cui occorre lavorare.


Certo è che l’asticella si alza per tutti, i capitolati sono sempre più stringenti, i prodotti sempre più ricchi di accorgimenti tecnologici che però immettono nel sistema sempre più variabili di cui tenere conto. Insomma, se da una parte si migliora, dall’altra si chiede sempre di più.


Una nota certamente positiva, che ci teniamo a condividere, è senz’altro la maggiore prontezza e reattività nella risoluzione delle Non Conformità rilevate.

È innanzitutto il segnale della consapevolezza che la pubblicazione della norma comporta strumenti oggettivi di valutazione del proprio lavoro, e questa consapevolezza sortisce il duplice effetto di sentirsi chiamati alle proprie responsabilità ma anche di mettersi alla prova nella risoluzione di un problema.

Ma soprattutto è il segnale che guardando al prossimo futuro, anche per ciò che ancora va migliorato, vi è comunque un sentiero già tracciato su cui poter lavorare.


Ma su questo, come ormai consuetudine, ci aggiorneremo nella prossima primavera.



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