Quadro del settore e formazione congiunta
Arch. Sonia Vallese
Direttrice Tecnica Assorestauro
Una filiera a servizio del patrimonio storico italiano
L’Italia, con ben 59 siti UNESCO, detiene il primato mondiale in termini di patrimonio culturale. Tuttavia, il vero tesoro risiede nella vasta rete di edifici storici e monumenti che caratterizzano le città italiane, contribuendo al loro fascino unico. Questo patrimonio diffuso è parte integrante della vita quotidiana e dei paesaggi urbani del nostro Paese.
Nel cuore di questa preziosa eredità culturale opera il settore del restauro, svolgendo un ruolo essenziale dietro le quinte. Il restauro non solo preserva e valorizza il patrimonio materiale italiano, ma lo rende funzionale e attraente, trasformandolo in una risorsa economica vitale.
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Dal 2005, ASSORESTAURO si è affermata come punto di riferimento per il settore in Italia. La nostra associazione costituisce la comunità di aziende che promuove la cultura della conservazione attraverso la formazione, eventi e dialogo istituzionale. Dal 2019 il Restauro Made in Italy è riconosciuto dal MAECI come una delle eccellenze italiane.
In Italia, oltre il 40% del patrimonio edilizio può essere considerato storico, con circa 150.000 edifici vincolati che richiedono l’approvazione della soprintendenza per qualsiasi intervento.
Questa sfida colossale sottolinea la necessità non solo di ristrutturazioni, ma di restauri attenti e rispettosi della storia. Per affrontare questa mole di lavoro, è essenziale adottare un modello che sfrutti al massimo i processi industriali. Questo approccio consente di unire competenze tecniche, ricerca e cultura, con il supporto di 3500 imprese specializzate nel recupero e restauro, progettisti capaci di intervenire sulle caratteristiche storiche degli edifici e produttori di materiali innovativi che contribuiscono alla sostenibilità, non solo per gli edifici storici ma anche per l’ambiente.
Un Impegno verso la Sostenibilità
Il restauro e il recupero hanno sempre adottato criteri e pratiche che si allineano naturalmente con la sostenibilità. L’uso di materiali e tecniche tradizionali, intrinsecamente sostenibili, non solo preserva il patrimonio, ma combatte anche il cambiamento climatico, riducendo le emissioni di CO2. La conservazione del patrimonio residenziale, in particolare degli edifici storici, è cruciale per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica stabiliti dall’Unione europea verso la neutralità carbonica entro il 2050. In questo processo, i principi di economia circolare, come il riuso dei materiali, diventano fondamentali nel ridurre l’uso di nuovi materiali e limitare le emissioni di CO2 degli edifici.
Il Serramento Storico: Un Elemento Essenziale
Il serramento, un elemento tecnologico cruciale nell’identità di un edificio, è spesso trascurato quando si interviene sull’architettura storica. Mentre si discute ampiamente delle prestazioni, mancano spesso studi approfonditi sulle specifiche tecnologie, costruzioni e comportamenti nel tempo dei serramenti storici, la loro reintegrazione nell’edificio restaurato puntano al miglioramento prestazionale e funzionale non certo al rispetto dei requisiti normativo che spesso o sempre irraggiungibili se il nostro primario obiettivo rimane la tutala.
La sostituzione sistematica di intonaci esterni, serramenti e coperture rappresenta una perdita irreparabile che incide profondamente sulla qualità degli spazi urbani. È essenziale promuovere un nuovo atteggiamento culturale che incoraggi i proprietari di edifici storici a considerare i serramenti non solo come elementi funzionali, ma anche come elementi di valore per gli edifici e l’ambiente circostante.
Adeguamento Normativo ed Energetico
Gli infissi storici spesso richiedono una sostituzione per soddisfare i requisiti di efficienza energetica stabiliti dalla normativa italiana ed europea. In Italia, è prevista la possibilità di deroghe per gli infissi che fanno parte di beni culturali vincolati. Tuttavia, per gli edifici soggetti alle disposizioni di tutela indicate nel decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, l’applicazione della norma è condizionata alla compatibilità con i principi di conservazione e protezione del patrimonio culturale. L’esenzione dall’applicazione della norma è consentita solo se si può dimostrare che il rispetto delle prescrizioni comporterebbe un’alterazione sostanziale del carattere o dell’aspetto dell’edificio, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti storici, artistici e paesaggistici.
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha pubblicato nel 2015 le “Linee Guida di indirizzo per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio culturale”, che forniscono direttive per valutare e migliorare le prestazioni energetiche del patrimonio culturale. Nelle linee guida, si sottolinea l’importanza di considerare se gli interventi sugli infissi alterano l’aspetto originale dell’edificio e di gestire le relazioni tra le parti che vengono modificate e quelle che rimangono invariabili, specialmente quando si lavora su edifici con una massa termica significativa, in cui il funzionamento energetico può essere influenzato dalla scelta dei componenti di ventilazione.
Quando si interviene su un infisso storico per migliorarne l’efficienza energetica, è necessario anche se estremamente complesso saper valutare scientificamente l’efficacia dell’intervento di efficientamento tenendo conto non solo del serramento ma anche dei nodi di connessione con la muratura. Uno sforzo in questa direzione va fatto anche dai grossi produttori che possono e devono vedere nell’edificato storico diffuso un mercato in forte espansione.
Esistono opinioni divergenti tra il pensiero comune e le ricerche scientifiche sul tema. Secondo un rapporto dell’ENEA del 2010, la sostituzione degli infissi esistenti con nuovi infissi altamente performanti risulta essere l’opzione meno efficace in termini di efficienza energetica, con un risparmio medio dieci volte inferiore rispetto alle migliorie apportate a solai, tetti e pavimenti.
La nuova collaborazione tra il consorzio LegnoLegno, Assorestauro e il settore del restauro italiano apre nuove prospettive per combinare l’efficienza energetica con la tutela della storia, sfidando le convenzioni e cercando soluzioni innovative per il futuro del nostro patrimonio culturale
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