Il serramento nel restauro degli edifici storici
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Il serramento nel restauro degli edifici storici

Quadro del settore e formazione congiunta

Arch. Sonia Vallese
Direttrice Tecnica Assorestauro

Una filiera a servizio del patrimonio storico italiano

L’Italia, con ben 59 siti UNESCO, detiene il primato mondiale in termini di patrimonio culturale. Tuttavia, il vero tesoro risiede nella vasta rete di edifici storici e monumenti che caratterizzano le città italiane, contribuendo al loro fascino unico. Questo patrimonio diffuso è parte integrante della vita quotidiana e dei paesaggi urbani del nostro Paese.

Nel cuore di questa preziosa ere­dità culturale opera il settore del restauro, svolgendo un ruolo es­senziale dietro le quinte. Il restauro non solo preserva e valorizza il patrimonio materiale italiano, ma lo rende funzionale e attraente, trasformandolo in una risorsa economica vitale.

THANKS TO

Dal 2005, ASSORESTAURO si è affermata come punto di riferi­mento per il settore in Italia. La nostra associazione costituisce la comunità di aziende che promuo­ve la cultura della conservazione attraverso la formazione, eventi e dialogo istituzionale. Dal 2019 il Restauro Made in Italy è ricono­sciuto dal MAECI come una delle eccellenze italiane.

In Italia, oltre il 40% del patrimo­nio edilizio può essere considerato storico, con circa 150.000 edifici vincolati che richiedono l’appro­vazione della soprintendenza per qualsiasi intervento.

Questa sfida colossale sottolinea la necessità non solo di ristruttu­razioni, ma di restauri attenti e ri­spettosi della storia. Per affrontare questa mole di lavoro, è essenziale adottare un modello che sfrutti al massimo i processi industriali. Questo approccio consente di uni­re competenze tecniche, ricerca e cultura, con il supporto di 3500 imprese specializzate nel recupero e restauro, progettisti capaci di intervenire sulle caratteristiche storiche degli edifici e produttori di materiali innovativi che contribu­iscono alla sostenibilità, non solo per gli edifici storici ma anche per l’ambiente.

Un Impegno verso la Sostenibilità

Il restauro e il recupero hanno sempre adottato criteri e pratiche che si allineano naturalmente con la sostenibilità. L’uso di materiali e tecniche tradizionali, intrinseca­mente sostenibili, non solo pre­serva il patrimonio, ma combatte anche il cambiamento climatico, riducendo le emissioni di CO2. La conservazione del patrimonio resi­denziale, in particolare degli edifici storici, è cruciale per raggiungere gli obiettivi di efficienza energe­tica stabiliti dall’Unione europea verso la neutralità carbonica entro il 2050. In questo processo, i prin­cipi di economia circolare, come il riuso dei materiali, diventano fon­damentali nel ridurre l’uso di nuovi materiali e limitare le emissioni di CO2 degli edifici.

Il Serramento Storico: Un Elemento Essenziale

Il serramento, un elemento tec­nologico cruciale nell’identità di un edificio, è spesso trascurato quando si interviene sull’archi­tettura storica. Mentre si discute ampiamente delle prestazioni, mancano spesso studi appro­fonditi sulle specifiche tecnologie, costruzioni e comportamenti nel tempo dei serramenti storici, la loro reintegrazione nell’edificio restaurato puntano al migliora­mento prestazionale e funzionale non certo al rispetto dei requisiti normativo che spesso o sempre irraggiungibili se il nostro primario obiettivo rimane la tutala.

La sostituzione sistematica di in­tonaci esterni, serramenti e co­perture rappresenta una perdita irreparabile che incide profon­damente sulla qualità degli spazi urbani. È essenziale promuovere un nuovo atteggiamento culturale che incoraggi i proprietari di edifici storici a considerare i serramenti non solo come elementi funzio­nali, ma anche come elementi di valore per gli edifici e l’ambiente circostante.

Adeguamento Normativo ed Energetico

Gli infissi storici spesso richiedono una sostituzione per soddisfare i requisiti di efficienza energetica stabiliti dalla normativa italiana ed europea. In Italia, è prevista la possibilità di deroghe per gli infissi che fanno parte di beni culturali vincolati. Tuttavia, per gli edifici soggetti alle disposizio­ni di tutela indicate nel decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, l’applicazione della norma è condizionata alla compatibilità con i principi di conservazione e protezione del patrimonio cultu­rale. L’esenzione dall’applicazione della norma è consentita solo se si può dimostrare che il rispetto delle prescrizioni comporterebbe un’alterazione sostanziale del ca­rattere o dell’aspetto dell’edificio, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti storici, artistici e pa­esaggistici.

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha pubblicato nel 2015 le “Linee Guida di indirizzo per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio cultu­rale”, che forniscono direttive per valutare e migliorare le prestazioni energetiche del patrimonio cultu­rale. Nelle linee guida, si sottolinea l’importanza di considerare se gli interventi sugli infissi alterano l’a­spetto originale dell’edificio e di gestire le relazioni tra le parti che vengono modificate e quelle che rimangono invariabili, specialmen­te quando si lavora su edifici con una massa termica significativa, in cui il funzionamento energetico può essere influenzato dalla scelta dei componenti di ventilazione.

Quando si interviene su un infisso storico per migliorarne l’efficienza energetica, è necessario anche se estremamente complesso saper valutare scientificamente l’effi­cacia dell’intervento di efficien­tamento tenendo conto non solo del serramento ma anche dei nodi di connessione con la muratura. Uno sforzo in questa direzione va fatto anche dai grossi produttori che possono e devono vedere nell’edificato storico diffuso un mercato in forte espansione.

Esistono opinioni divergenti tra il pensiero comune e le ricerche scientifiche sul tema. Secondo un rapporto dell’ENEA del 2010, la sostituzione degli infissi esi­stenti con nuovi infissi altamente performanti risulta essere l’op­zione meno efficace in termini di efficienza energetica, con un ri­sparmio medio dieci volte inferiore rispetto alle migliorie apportate a solai, tetti e pavimenti.

La nuova collaborazione tra il con­sorzio LegnoLegno, Assorestauro e il settore del restauro italiano apre nuove prospettive per com­binare l’efficienza energetica con la tutela della storia, sfidando le convenzioni e cercando soluzioni innovative per il futuro del nostro patrimonio culturale



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Posa in opera di finestre, porte pedonali e chiusure oscuranti

Aggiornamento della norma UNI 10818 Ruoli e responsabilità dei diversi operatori

Antonio D’Albo

Direttore Tecnico Laboratorio
Tecnologico LegnoLegno

La norma nazionale UNI 10818:2015 è stata sostituita, il 5 ottobre 2023, dalla norma UNI 10818:2023.
Si applica a finestre, porte esterne pedonali conformi alla norma UNI EN 14351-1:2016, alle chiusure oscuranti conformi alla norma
UNI EN 13659:2015, alle porte interne conformi alla UNI EN 14351-2, inclusi, per le tre categorie di prodotti citati, i prodotti con caratteristiche di resistenza all’effrazione.

THANKS TO

La norma vigente risulta più chiara rispetto alla precedente nel senso che la nuova noma tratta le fasi del “processo di fornitura della posa in opera” all’interno delle quali vede i ruoli e le responsabilità degli operatori, fornendo degli spunti ed indicazioni di natura contrattuale tenendo conto di tutte le norme ad oggi vigenti ed in particolare alle norme specifiche sulla posa in opera: dalla progettazione (UNI 11673-1, alla competenza qualifica/certificazione dei posatori (UNI 116373-2, alla verifica in cantiere (UNI 11673-4).
Ma chi sono gli operatori?
Non solo gli installatori/posatori che intervengono nella “fase di posa in opera” ma tutte le figure professionali che intervengono dalla “fase progettuale” (ad esempio il progettista – quando presente) al costruttore edile e direttore dei lavori (nella fase di predisposizione dei vani), ecc.
Gli operatori individuati dalla norma sono 13: committente, consumatore, costruttore edile, Direttore dei lavori, Distributore/rivenditore di serramenti, Fabbricante di serramenti, Fornitore/installatore dei materiali e prodotti complementari, Fornitore di serramenti, Importatore dei serramenti, Installatore, posatore di serramenti, Progettista architettonico, Utilizzatore/Consumatore ad ognuno dei quali la norma attribuisce un compito e una responsabilità all’interno della fasi del processo di posa.

E le fasi della posa in opera quali sono e quante sono?

La norma individua le fasi

a. del processo di posa in presenza di progettista architettonico e direttore dei lavori dove abbiamo 9 fasi;
b. del processo di posa in assenza di progettista architettonico e direttore dei lavori dove abbiamo 6 fasi.

Esempio
La fase progettuale, con presenza ed assenza di progettista, individua nel POSATORE CAPOSQUADRA (certificato o qualificato secondo UNI 11673-2:2019) il referente interlocutore per progettista, direttore dei lavori, costruttore edile, e committente (quando le figure prima citate non sono presenti), per la redazione della proposta del progetto esecutivo della posa.


È opportuno iniziare a familiarizzare con tali “fasi del processo di posa in opera” per avere ben chiaro il proprio ruolo e le propria responsabilità che andranno poi definite anche in ambito contrattuale.



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L’esperto risponde

ALESSIA FILANCI

Dipartimento Energia Consorzio LegnoLegno

La richiesta di chiarimenti in merito al mondo che riguarda le detrazioni fiscali risulta sempre più frequente a causa dei molteplici cambiamenti di Decreti, Leggi, Circolari, Sentenze, ecc…
Dinanzi ad un confronto con i serramentisti, per provare a comprendere al meglio le loro necessità, abbiamo riscontrato una condizione di grande incertezza dove il serramentista stesso non sa come soddisfare al meglio le richieste del proprio committente.
A tal proposito, abbiamo pensato di creare una rubrica, “L’esperto risponde”, per offrire la possibilità di chiarimenti su alcune delle perplessità che ci vengono poste più frequentemente.

THANKS TO

Nel presente numero della rivista risponderemo ad alcune delle domande relative alle Pratiche ENEA.

Per quali interventi è necessario effettuare la comunicazione della Pratica ad ENEA?

La Pratica ENEA è obbligatoria per tutti gli interventi che apportano Risparmio Energetico ed è un documento necessario che il Beneficiario del Bonus deve presentare, in dichiarazione dei redditi, per poter accedere alla Detrazione Fiscale.
Il Beneficiario infatti, ha l’obbligo di presentare tale comunicazione, sul Portale di ENEA, sia per gli interventi di Risparmio Energetico (Ecobonus), che per gli interventi di Ristrutturazione Edilizia che apportano risparmio energetico (Bonus Casa).

Come stabilito, per i relativi interventi, vi sono da rispettare limiti di prestazioni energetiche differenti:

ECOBONUS
Decreto Requisiti Tecnici del 06 Ottobre 2020

ZONA CLIMATICAU (W/M2K)
ZONA CLIMATICA A ≤ 2,60 W/m2K
ZONA CLIMATICA B≤ 2,60 W/m2K
ZONA CLIMATICA C≤ 1,75 W/m2K
ZONA CLIMATICA D≤ 1,67 W/m2K
ZONA CLIMATICA E≤ 1,30 W/m2K
ZONA CLIMATICA F≤ 1,00 W/m2K

BONUS CASA
Decreto Requisiti Minimi di Riqualificazione del 26 Giugno 2015

ZONA CLIMATICAU (W/M2K)
ZONA CLIMATICA A≤ 3,00 W/m2K
ZONA CLIMATICA B≤ 3,00 W/m2K
ZONA CLIMATICA C≤ 2,00 W/m2K
ZONA CLIMATICA D≤ 1,80 W/m2K
ZONA CLIMATICA E≤ 1,40 W/m2K
ZONA CLIMATICA F≤ 1,00 W/m2K

Chi deve effettuare la trasmissione della Pratica ad ENEA?

La comunicazione della Pratica sul Portale di ENEA è a cura del Beneficiario del Bonus Fiscale, il quale può trasmettere i dati direttamente, oppure può avvalersi di un soggetto intermediario.

I soggetti Beneficiari possono essere:

  • Soggetti Fisici (Privati)
  • Soggetti Giuridici (Aziende)

Nel caso in cui lo stesso intervento fosse soggetto a detrazione da parte di più beneficiari, la dichiara­zione da inviare ad ENEA deve essere unica e deve contenere i riferimenti fiscali di tutti i beneficiari nella sezione apposita.

La data da tenere in considerazione per la co­municazione della Pratica all’ENEA è quella re­lativa all’emissione della fattura, del pagamento oppure alla chiusura del cantiere?

Per poter usufruire degli incentivi, relativi al Bonus Fiscale 50 % per la sostituzione dei serramenti, la comunicazione all’ENEA deve avvenire esclusiva­mente entro 90 giorni dalla chiusura del cantiere, ovvero dalla data di ultimazione dei lavori, dichiarata dal Serramentista attraverso una Dichiarazione di Collaudo.

Nel caso in cui la trasmissione ad ENEA venga omessa, oppure non avvenga entro il temine dei 90 giorni, al beneficiario rimane la possibilità di rimediare mediante la “Remissione in Bonis” (ar­ticolo 2 del dl 16/2012); tale adempimento però deve avvenire prima di una contestazione della violazione o prima dell’invio di accertamenti am­ministrativi e entro i termini di presentazione della prima dichiarazione dei redditi.

Attenzione! Vi consigliamo, in via del tutto pru­denziale, di rispettare il termine dei 90 giorni in maniera tassativa, in quanto, benché sia prevista la possibilità di “Remissione in Bonis”, l’agenzia delle entrate potrebbe respingere tale ravvedimento nel caso in cui non vegano rispettati altri tipi di omissioni o responsabilità.

È possibile modificare una Pratica che è già stata trasmessa sul Portale? Se si, vi è un limite di tempo per poterla modificare?

Si, è possibile modificare una Pratica che è già stata trasmessa sul Portale anche oltre il limite dei 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori. Ovviamente tali modifiche dipendono dall’anno in cui è stata trasmessa la Pratica ad ENEA, in quanto queste possono avvenire solamente entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.



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Legge di Bilancio 2024: eventuali proroghe, novità e obblighi – WEBINAR mercoledì 7 Febbraio

Approfondimento per comprendere le nuove procedure di gestione delle commesse in seguito alle novità introdotte dalla finanziaria 2024.

IL WEBINAR TRATTERÀ LE SEGUENTI TEMATICHE:

1. Bonus edilizi 2024: il calendario delle scadenze

2. La Riforma generale dei Bonus edilizi e le scadenze dei Bonus attuali:

  • Bonus casa: Eco Bonus,
  • Bonus Ristrutturazioni,
  • Sisma Bonus e Bonus verde Bonus Barriere Architettoniche (e relativo trattamento IVA degli interventi)
  • Bonus Mobili Bonus 110%

3. Cosa fare a seguito dello Stop a cessione del credito e allo sconto in fattura

4. Tassazione plusvalenze sulle cessioni di immobili agevolati con superbonus

Sarà inoltre attivo uno spazio domande dove i partecipanti potranno esporre le loro casistiche personali, i relatori saranno a disposizione per dare tutte le risposte del caso

 
 

Relatori:

Stefano Mora, Direttore del Consorzio LegnoLegno

“Legge di Bilancio 2024: eventuali proroghe, novità e obblighi” – WEBINAR mercoledì 7 Febbraio

Corso obbligatorio schiume poliuretaniche

Corso OBBLIGATORIO sul corretto uso delle schiume poliuretaniche

Programma conforme al Regolamento Europeo = Sicurezza per il datore di lavoro

Perché se usi le schiume devi frequentare il corso?

A partire dal 24 agosto 2023 gli operatori non in possesso dell’attestato di superamento dell’esame a seguito della formazione obbligatoria, non possono utilizzare schiume poliuretaniche contenenti diisocianati.
È obbligatorio secondo Regolamento Europeo UE 1149 del 2020 e fa parte dei percorsi formativi obbligatori per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Il corso consente agli operatori di imparare ad utilizzare in sicurezza questi prodotti per l’installazione, salvaguardando la propria salute e quella degli altri

Responsabilità del datore di lavoro

Il datore di lavoro è tenuto a fornire la corretta formazione ai lavoratori oltre ad accertarsi che questi abbiano superato con esito positivo l’esame al termine della formazione stessa e quindi entrino in possesso del documento che lo attesti. In caso di mancata erogazione della formazione, il datore di lavoro ha responsabilità civili e penali, tanto che l’inadempimento degli obblighi si traduce in alcuni casi in sanzione amministrativa pecuniaria. I controlli potranno essere eseguiti dalle Asl locali, dall’Ispettorato del Lavoro e dai controllori Reach.

Perché fare il corso OBBLIGATORIO con LegnoLegno?

  • Rispetta il Regolamento Europeo 2020/1149 e la legislazione nazionale in materia di sicurezza dei lavoratori
  • È specializzato per gli installatori di serramenti
  • Il corso è tenuto da un docente laureato in chimica, esperto in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di Regolamento Europeo
  • A seguito della formazione e in caso di necessità da parte delle aziende, i nostri consulenti saranno in grado di erogare un servizio di assistenza personalizzata in materia di sicurezza.

I POSTI SONO LIMITATI A 35 PER OGNI DATA

consigliamo quindi di iscriversi in tempi brevi per avere assicurato l’accesso.

Per la partecipazione al corso è richiesta la conoscenza della lingua italiana finalizzata alla lettura e alla comprensione della documentazione tecnica di riferimento.  

Superbonus 110% BONUS CASA 50% ed ECOBONUS 50% due guide sulle procedure di detrazione fiscale

Le Guide del Settore Serramento sono DIGITALI e in aggiornamento continuo fino al 31/12/2023

Le guide vi informeranno su:

  • come gestire i crediti in caso di sospensione della cessione
  • gli aggiornamenti della Legge di Bilancio 2023
  • conversione in legge del Decreto aiuti Quater
  • le novità per il Superbonus, limiti temporali, riduzione dell’aliquota e clausola di salvaguardia
  • le novità di Ecobonus e Bonus Casa
  • obbligo della certificazione SOA per lavori di importo superiore a 516.000 euro 
  • nuovo tetto di spesa per il bonus mobili
  • revisione dei prezzi dell’allegato A
  • esempi di verifica congruità dei costi
  • misure contro il caro energia
  • Il piano europeo sull’efficientamento energetico delle abitazioni

Tutto quel che serve per aiutare i serramentisti a fare chiarezza e a non commettere errori

Alcune domande a cui le guide daranno risposta:

  • Cosa si intende per data “inizio lavori”?
  • Quali voci di costo sono escluse dai prezzi previsti dall’allegato A?
  • Posso avere un esempio di verifica della congruità dei costi
  • Quando sono obbligatorie l’asseverazione e il visto di conformità?
  • Se la CILAS di un condominio è stata presentata entro il 31 dicembre 2022 l’aliquota è ancora al 110%
  • Se il cantiere si trova in una zona terremotata l’aliquota rimane al 110% anche per il 2023?
  • Quali aziende possono accedere alla garanzia “Sace”

Bonus barriere architettoniche 75%:

La “Guida alle detrazioni fiscali BONUS CASA 50%, ECOBONUS 50% SERRAMENTI” contiene gli aggiornamenti relativi al Bonus Barriere Architettoniche, nello specifico:

  • Generalità e riferimenti legislativi
  • Aliquote, annualità e beneficiari
  • Massimali di costo
  • Interventi ammessi e requisiti tecnici
  • Documentazione necessaria

Le due Guide sono state studiate per:

  • Sapere “COSA DEVO FARE” a seconda del “TIPO Dl COMMESSA”
  • CHIARIRE le idee al CLIENTE sulle modalità di detrazione, sconto in fattura e cessione del credito
  • COMPRENDERE il quadro generale entro il quale si muove la TUA azienda, i TUOI clienti ed il TUO business
  • NON COMMETTERE ERRORI che potrebbero bloccare i PAGAMENTI DELLA COMMESSA, la detraibilità delle spese o la cessione dei crediti fiscali
  • RIMANERE AGGIORNATO sulle evoluzioni del quadro legislativo

Complete di modulistica, le guide, specifiche per i serramentisti saranno in continuo aggiornamento fino al 31/12/2023

Prenota la tua copia

A — Guida alle detrazioni fiscali SUPERBONUS 110% SERRAMENTI — EURO 100,00 + iva

B — Guida alle detrazioni fiscali BONUS CASA 50%, ECOBONUS 50% SERRAMENTI — EURO 100,00 + iva

A+B — Entrambe le guide — prezzo scontato EURO 150 + iva anziché 200 euro + iva

Prenota subito la tua guida compilando il modulo di prenotazione ed effettuando il pagamento.

Le Guide e i successivi aggiornamenti saranno spediti all’indirizzo mail indicato.

Bonus Barriere Architettoniche per i serramenti – VIDEOREGISTRAZIONE WEBINAR + GUIDA

Vediamo come e quando

Il bonus barriere architettoniche prevede una detrazione al 75% con possibilità di cessione del credito e sconto in fattura per i lavori che consentono di eliminare gli ostacoli alla mobilità nelle abitazioni residenziali.

Tra i beni agevolabili rientrano anche i serramenti.  

Questo bonus nasce per incentivare l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici residenziali. L’obiettivo è quello di aggiungere alle performance di risparmio energetico anche la possibilità di agevolare e anticipare esigenze diverse e nuove di utilizzo dell’abitazione.

L’Agenzia delle Entrate ha confermato, infatti che, la detrazione fiscale del 75% spetta laddove l’intervento realizzato presenti le caratteristiche tecniche di cui al D.M. n. 236/1989, in linea con quanto già indicato nella circolare del 25 luglio 2022, n. 28/E (cfr pag. 39).

Anche se non specificatamente indicato nella predetta circolare, è necessaria la predisposizione di un documento che attesti che l’intervento realizzato risponde ai requisiti tecnici previsti dal D.M. n. 236/1989 ai fini dell’eliminazione delle barriere architettoniche.

Detto questo, è importante gestire queste commesse con attenzione e come specificatamente richiesto dalle indicazioni governative.


Per chiarire tutti i dubbi che spontaneamente nascono su una materia così eticamente delicata e controversa, abbiamo strutturato un pacchetto di strumenti:

+ Webinar on demand (scaricabile) della durata di 1 ora e 40 minuti – Relatore: Stefano Mora, Direttore di Consorzio LegnoLegno

+ Slide di approfondimento

+ Guida alle detrazioni fiscali relative a: BONUS CASA 50%, ECOBONUS 50% SERRAMENTI, BONUS BARRIERE ARCHITETTONICHE 75% (in aggiornamento continuo fino al 31/12/2023) Scopri di più sulla guida –>

Grazie a questi strumenti troverete soluzioni e risposte a tante domande come ad esempio:

  • Come e in quali interventi si applica il Bonus Barriere Architettoniche?
  • Quali sono le caratteristiche tecniche dei prodotti da utilizzare per questo genere di lavori?
  • Come i serramentisti possono tutelarsi nell’utilizzo di questo Bonus?
  • E’ necessaria l’asseverazione di conformità della commessa ai requisiti del Decreto da parte un tecnico abilitato?
  • I serramenti da utilizzarsi in questo tipo di cantiere hanno necessità di avere prestazioni testate particolari o è sufficiente la Marcatura CE?

I tre strumenti sono acquistabili ad un prezzo di 130€ .  

Compila il modulo al seguente link per effettuare il tuo ordine e riceverai via mail le indicazioni per effettuare il pagamento e, a seguire, tutti i materiali in formato digitale.

Le Guide e i successivi aggiornamenti saranno spediti all’indirizzo mail indicato.

Bonus fiscali

ATTENZIONE! Importanti note in merito alla fruizione

Gentili Soci e Clienti,

di seguito due importanti note in merito alle pratiche di Ecobonus e Bonus Casa 50%.

  • Inserimento Pratiche di Ecobonus e Bonus Casa riguardanti l’anno 2022:

Per entrambe le pratiche, il termine dei 90 giorni per la comunicazione telematica ad Enea decorre dalla data di ultimazione dei lavori, tale scadenza infatti non è legata al termine dell’anno solare 2022.

Pertanto, vi ricordiamo che, per tutte le pratiche con data di ultimazione dei lavori entro il 31/12/2022, l’inserimento sul Portale di Enea può comunque avvenire nell’anno 2023, entro ovviamente i 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori, consentendo così al Beneficiario di fruire del Bonus Fiscale nell’anno 2022.

  • Niente Bonus Fiscale se viene omessa la comunicazione della Pratica ad Enea:

Alla fine dell’anno del 2022, la Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 34151 del 21 novembre del 2022, ha sancito che un intervento ha possibilità di perdita del Bonus Fiscale in caso di mancata comunicazione sul Portale di Enea.

È quindi importante ricordare di effettuare la comunicazione sul Portale di Enea entro il termine dei 90 giorni dalla data di fine lavori in modo da essere sicuri di non perdere il diritto alla Detrazione Fiscale.

Aggiornamento del 01/02/2023

Vi informiamo che è online il nuovo Portale di Enea per l’inserimento di tutte le pratiche riguardanti interventi di Ecobonus e Bonus Casa che sono terminati e che termineranno nel 2023.

Ribadiamo che la trasmissione dei dati ad Enea, riguardanti gli interventi di Ecobonus e Bonus Casa, deve avvenire entro e non oltre i 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori in quanto la mancata o tardiva comunicazione ad Enea può comportare la perdita del Bonus Fiscale.             

Inoltre, come specificato da Enea, il termine dei 90 giorni per la trasmissione dei dati ad Enea riguardanti gli interventi con data fine lavori compresa tra il 1° gennaio 2023 e il 31 Gennaio 2023, decorrerà da quest’ultima data.

Sarà nostra premura informarvi ed aggiornarvi per eventuali cambiamenti.


Legnolegno, con un servizio strutturato, supporta i serramentisti nella compilazione delle pratiche ENEA, nell’Asseverazione e nella Verifica dei Costi relative ad ECOBONUS e BONUS CASA.

Qui troverete tutti i contratti on-line da compilare per attivare l’erogazione dei servizi

(Contratto inserimento sola Pratica Enea – Contratto inserimento Pratica Enea + Asseverazione – Contratto inserimento Pratica Enea + Verifica)

Sostenibilità quale connubio tra design e materiali

BREEAM e la Garderie: il doposcuola della Commissione Europea primato italiano

Eleonora Sablone

Ingegnere edile attiva nel settore della progettazione integrata e sostenibile

Tra qualche giorno mi troverò di fronte a sessanta studenti del primo anno di Architettura della Università D’Annunzio, spiegando loro cosa sono i materiali sostenibili.

In assoluta onestà aprirò il workshop con una doccia fredda: non ci sono materiali sostenibili a priori ma solo progetti sostenibili. La mia fortuna è che questi ragazzi sono già introdotti ad un pensiero sistemico ed olistico dell’architettura grazie all’entusiasmo con cui il Prof. Antonio Basti riesce a rendere accessibili per loro concetti complessi come il Life Cycle Assessment.

THANKS TO

In tre ore e mezza di workshop, però, vorrei accompagnarli nella costruzione di una sintetica mappa mentale – da accrescere in futuro con lo studio e con la pratica professionale – che li guidi nella progettazione di interventi effettivamente sostenibili.

Non mi dispiacerebbe chiudere l’intervento con un “SI PUO’ FARE!” con occhio sgranato come Gene Wilder, ma dubito che questa platea ventenne coglierebbe la citazione di Franckestein Junior.

Resta il fatto che non solo si può fare ma è già stato fatto in numerosi interventi, da ultimo nel caso del “Building 12P” del JRC (Joint Research Centre) della Commissione Europea a Ispra in provincia di Varese.

Il progetto in questione, pensato per il doposcuola dei figli dei dipendenti del JRC, ha ottenuto il 7 Marzo 2023 il Certificato BREEAM di Interim Design con rating EXCELLENT.


Di fatto, la Garderie rappresenta un primato: in Italia è il primo progetto certificato BREEAM nella tipologia “EDUCATION” ed ha il secondo più alto punteggio, quello di 83.1%, mai raggiunto sul territorio nazionale.


Rimando ai box per i dettagli della certificazione, del progetto e del team e, con le parole dell’Ing. Livio Radini, vi conduco al focus di questa riflessione:

È stata una esperienza molto importante per il nostro gruppo di lavoro che ci ha fatto apprezzare una nuova modalità di progettazione. Ringrazio tutti i progettisti che hanno partecipato, in particolare il BREEAM AP Ing. Eleonora Sablone e il Project Team Manager Arch. Eftychia Moskachlaidi. A partire dalle richieste del Centro JRC di Ispra per la progettazione della Nuova Garderie, seguire il protocollo BREEAM ha portato ad una progettazione di alta qualità, alla realizzazione di ambienti molto confortevoli sia per i futuri utenti che per la gestione della manutenzione dell’edificio oltre ad essere un progetto sostenibile da tutti i punti di vista e con particolare attenzione all’ambiente”.


Nella sostanza, il protocollo BREEAM ha rappresentato una metodologia applicativa a supporto dei tecnici e della Committenza nel dare un peso ambientale, sociale ed economico ad ogni scelta progettuale, di fatto obbligando ad una integrazione costante e iterativa tutti i responsabili delle diverse discipline (architettura, strutture, impianti, acustica, ecologia, ecc.) con anche i referenti della gestione manutentiva e della conduzione operativa (responsabili scolastici, della mensa, dei servizi accessori e di trasporto).


È infatti la cooperazione dei diversi stakeholder e la capacità di gestire il progetto in termini di Life Cycle Cost e Life Cycle Assessment, tramite anche il BREEAM, ciò che ha maggiormente colpito la Project Manager Eftychia Moskachlaidi:


I servizi della Commissione Europea, e in particolare il JRC, rispettano lo schema EMAS. In questo contesto, anche i progetti di nuovi edifici ad ampia scala, sono sviluppati con il protocollo BREEAM. Il progetto si allinea anche con il Nuovo Bauhaus Europeo, iniziativa varata nel 2020 dalla stessa Commissione, per contribuire alla realizzazione del Green Deal europeo, che combina i valori di sostenibilità, accessibilità ed estetica. Il contributo dei futuri utenti (corpo docente della Garderie) e le procedure già in essere dei diversi servizi interni di gestione del Sito di Ispra (manutenzione, gestione impianti, verde, sicurezza e rifiuti) è stato fondamentale, in quanto ci ha permesso di ottenere risultati oltre i nostri obiettivi iniziali su diverse categorie e raggiungere il massimo dei crediti previsti per la sezione Management del protocollo BREEAM.
Questa metodologia, sebbene impegnativa, si dimostra ricompensante portandoci verso costruzioni sempre più sostenibili”.


Tramite alcune best practice proprie del protocollo, sono stati applicati i macro concetti della sostenibilità sia alle scelte dei materiali che al design ed alla programmazione del cantiere.


Da una parte, infatti, si è definito un Sustainable Procurement Plan ovvero una selezione sostenibile dei materiali, incentrata sui concetti basilari della triple bottom line ovvero Planet, People e Profit.

Il protocollo BREEAM

BREEAM è il protocollo britannico di sostenibilità che dal 1990 ha raggiunto più di 70 paesi in tutto il mondo con più di 200,000 edifici certificati ed oltre 1 milione di edifici registrati, ossia in corso di certificazione.

In Italia gli edifici di nuova costruzione certificati sono 46 su un numero complessivo di 531 certificazioni.

Acronimo di BRE Environmental Assessment Method, la certificazione BREEAM spazia dal settore residenziale a quello commerciale, dalle scuole al retail, dagli uffici ai penitenziari e persegue l’analisi e la valutazione delle categorie tematiche di seguito riportate a cui vengono assegnati dei crediti in base al livello di performance.

Il punteggio ottenuto in ogni categoria viene poi ponderato per rispecchiare l’effettiva importanza di ogni categoria. I punteggi ponderati vengono combinati e il punteggio finale tradotto in una valutazione: Pass, Good, Very Good, Excellent or Outstanding.

CATEGORIE TEMATICHE BREEAM:
• Health & Wellbeing: gestione, monitoraggio e miglioramento del comfort e del benessere degli occupanti dell’edificio, dei visitatori ed altri utilizzatori.

• Energy: gestione e monitoraggio dei consumi energetici e promozione dell’uso di impianti e tecnologie in grado di supportare l’uso e la gestione sostenibile dell’energia nell’ambito dell’immobile.

• Water: gestione e monitoraggio dei consumi idrici nella operatività dell’immobile e dell’intero sito su cui insiste per favorire un consumo idrico sostenibile.

• Materials: gestione e monitoraggio dell’impatto ambientale degli acquisti; identificazione dei rischi che l’immobile stesso e i suoi occupanti possono correre in riferimento alla sicurezza, all’incendio e altri eventi naturali.

• Land Use & Ecology: gestione e monitoraggio dell’impatto che le attività svolte nell’immobile hanno sull’ambiente locale e promozione dell’uso sostenibile dei terreni, la protezione o la creazione ex novo di aree di habitat per flora e fauna.

• Pollution: prevenzione, gestione, monitoraggio e controllo dell’inquinamento associato alla posizione e all’operatività dell’immobile.

• Transport: implementazione e riconoscimento di politiche che registrino l’impatto collegato ai sistemi di trasporto, alla prossimità o meno a infrastrutture per il tempo libero, e potenziamento della possibilità per gli utilizzatori dell’immobile di utilizzare mezzi alternativi di trasporto.

• Waste: promozione e riconoscimento di politiche e sistemi che portino alla riduzione della produzione di rifiuti, ed al contempo aumentino i livelli raggiunti in termini di separazione e riciclaggio degli stessi.

• Management: promozione dell’adozione di pratiche di gestione sostenibili relative ad attività operative tipicamente ospitate nell’edificio, per assicurare che vengano stabiliti, monitorati ed aggiornati regolarmente ambiziosi obiettivi di sostenibilità.

<10% Unclassified
10% Acceptable ✭✫✫✫✫✫
25% Pass ✭✭✫✫✫✫
40% Good ✭✭✭✫✫✫
55% Very Good ✭✭✭✭✫✫
70% Excellent ✭✭✭✭✭✫
85% Outstanding ✭✭✭✭✭✭

La selezione per tanto è avvenuta ponendo attenzione

  • agli aspetti ambientali in termini di uso delle risorse ed economia circolare (materiali ad alto contenuto di riciclato, con performance di durabilità superiori), in termini di responsabilità del produttore (materiali derivanti da processi certificati EMAS, ISO 14001, FSC, PEFC, CSC, etc) ed anche in termini di impatti e trasparenza (EPD, C2C, etc);
  • agli aspetti sociali in riferimento agli effetti sulla sicurezza in fase di posa ma anche in riferimento alla salubrità e sicurezza nel tempo, ovvero vietando le sostanze pericolose e imponendo materiali con bassa emissività VOC e trasparenza degli ingredienti certificata;
  • ed infine anche alle ricadute economiche in termini di durabilità, manutentabilità e garanzie.

Come anticipato, un progetto, se pur costituito di soli materiali a basso impatto ambientale, salubri e durevoli, non può dirsi sostenibile a meno che anche il design non sia stato sviluppato sui medesimi concetti e con il supporto di analisi iterative di Life Cycle Costing (LCC) e Life Cycle Assessment (LCA).


Gli impatti ambientali dell’opera sono stati ridotti al minimo a partire dalla progettazione funzionale degli spazi, quindi in fase di concept, quando l’Architetto ha indagato il quadro esigenziale insieme al corpo docente della Garderie. In piena conformità ad alcuni criteri del protocollo BREEAM, il piano terra, e l’insieme di tutte le funzioni che lo compongono, ruota intorno a due concetti di permeabilità degli spazi, che si concretizza nella facilità di raggiungere ogni ambiente, e di flessibilità degli stessi, che si manifesta nella possibilità di generare una grande agorà intorno alla chiostra interna grazie alla movimentazione di pareti mobili impacchettabili tra la sala lettura ed il laboratorio di teatro.

Inoltre, le aule di piano sono separate a blocchi di due con pareti mobili in modo da poterle unire secondo le necessità didattiche.

Infine, il grande open space, connettivo dell’interno piano, potrà essere utilizzato sia per le attività ludiche dei bambini che come mensa.

Quanto sopra ha garantito un gran risparmio di superficie costruita e quindi di impatti ambientali ed economici associati, assicurando comunque tutte le funzioni richieste dalla utenza.

Lo sforzo progettuale è andato oltre la fase di concept e, nel definitivo e nell’esecutivo, sono state indagate diverse soluzioni costruttive e tecnologiche sia in termini di carbon footprint che di costi di costruzione, gestione e manutenzione.

Il team ha abbracciato i temi della economia circolare, della riduzione del consumo di risorse, andando a garantire scelte finali valutate anche in termini di “material efficiency” ed di disassemblabilità.

Gli spazi, se pur pensati per la totale flessibilità, garantiscono il massimo grado di qualità ambientale interna, partendo certamente dagli aspetti di “view out” ovvero di connessione visiva con l’esterno, di illuminamento naturale, di acustica. Per questa ragione, le aule si affacciano principalmente sul lato sud-ovest dove, pur garantendo ai bambini un affaccio sulla distesa di verde prospiciente, l’irraggiamento solare soprattutto estivo può essere mitigato facilmente con elementi frangisole orizzontali.


Anche le soluzioni impiantistiche hanno seguito la medesima logica. L’Ing. Andrea Piazzini, infatti, afferma: “Per la prima volta mi sono approcciato come progettista al protocollo di certificazione BREEAM, un’esperienza che posso giudicare estremamente positiva.

Il mercato italiano è ancora scarsamente abituato al monitoraggio delle prestazioni globali dell’edificio; prestazioni che non devono riguardare strettamente i consumi energetici ma anche tutto l’approccio di gestione dell’energia, la salute e benessere, i trasporti, l’uso dei materiali, del suolo, la gestione dei rifiuti, la manutenzione, ecc. Un edificio certificato BREEAM risulta sicuramente più economico nella gestione rispetto a quelli non certificati. La certificazione BREEAM consente non solo un risparmio energetico, ma anche un approccio alla sostenibilità ambientale a 360°, una garanzia di benessere delle persone e della conservazione delle risorse naturali”.


Nella fattispecie, l’edificio è dotato di sistemi che oltre la massima efficienza ed una importante produzione di energia da fonti rinnovabili tramite fotovoltaico, permettono la massima flessibilità e di fatto sono pronti anche gli effetti a lungo termine del cambiamento climatico e dell’innalzamento delle temperature di cui saremo testimoni, nostro malgrado, nei prossimi decenni.


La climatizzazione invernale è gestita tramite sistema radiante a pavimento alimentato da pompa di calore idronica, realizzato con collettori di distribuzione ognuno dei quali dotato di testina termostatiche per la regolazione ambiente per ambiente.

La climatizzazione nel periodo estivo sarà assicurata da un sistema ad espansione diretta, a volume di refrigerante variabile a recupero di calore. Il VRV sarà dotato di circuito secondario idronico con modulo intermedio ad alta temperatura gas/acqua, che permetterà di avere a disposizione acqua tecnica ad alta temperatura utile per la produzione di acqua calda sanitaria e per le batterie di post riscaldamento delle due centrali di trattamento aria.


I due impianti sono pensati come back-up l’uno dell’altro. In caso di blocco o mal funzionamento della pompa di calore, oppure in caso di esigenze estreme, è prevista sia la possibilità di utilizzare il circuito idronico del VRV per produrre acqua calda per il radiante, sia la possibilità di utilizzare direttamente il sistema VRV come impianto di riscaldamento.


In estate, invece, qualora sia fermo il sistema VRV o in aggiunta ad esso in caso di ondate di calore anomale, potrà essere utilizzata la pompa di calore tramite il radiante per effettuare un raffrescamento degli ambienti, con controllo di umidità attribuito alle centrali di trattamento aria.


Tale soluzione, studiata da tutto il team di lavoro anche in termini di ricadute economiche, garantisce il massimo comfort anche in situazioni estreme. Sottolinea l’ing. Paolo Sarti che “ il BREEAM è uno strumento che favorisce il confronto fra i progettisti per l’individuazione della miglior scelta costi-benefici da prendere nei diversi aspetti che richiede una corretta progettazione”.


Torno di nuovo a pensare agli studenti che incontrerò a giorni e a come potrò spiegare loro che il mercato dell’edilizia ha bisogno non solo di soluzioni, strategie e materiali innovativi ma anche di grande trasparenza. La sfida climatica che ci troviamo ad affrontare è tale da obbligare tutti gli stakeholder a fornire evidenza dell’impegno e dell’efficacia delle soluzioni che vengono proposte con lucidità, semplicità e con dati quantitativi certificati.

Ed è sul tema della trasparenza, della “assurance” anche di parte terza, della quantificazione tramite metodologie strutturate internazionali che la riflessione sui materiali si sovrappone perfettamente alla riflessione sul progetto. Nel caso della Garderie, infatti, sono richiesti materiali con prestazioni ambientali trasparenti e certificate, quindi dotati di EPD – Enviromental Product Declaration.

E, sempre nel medesimo caso, tutte le soluzioni progettuali, dalla fase di concept fino all’esecutivo sono state valutate in termini di LCA e LCC.

La sintesi di questa esperienza, è nelle parole dell’Arch. Elisabetta Palumbo:


L’applicazione degli strumenti Life Cycle Assessment (LCA) e LCC (Life Cycle Costing) secondo il BREEAM è stata un’opportunità estremamente utile per dimostrare come l’implementazione di protocolli energetico-ambientali possa rappresentare uno strumento di aiuto e indirizzo volto a effettuare scelte consapevoli, per i progettisti, per la committenza, e per tutti gli stakeholder coinvolti nel processo progettuale.

Questo vale soprattutto in contesti complessi come quello dell’edilizia, e nello specifico di un progetto di spazi condivisi per la formazione.

Il caso della Garderie ha confermato che strumenti di calcolo degli impatti ambientali ed economici nel ciclo di vita della costruzione, quali LCA e la LCC, possono e dovrebbero configurarsi come mezzi di “miglioramento” delle performance ambientali ed economiche già nelle fasi iniziali del progetto, prima ancora di essere valutazioni analitiche e di verifica. La possibilità di applicare tale tipologia di analisi in una fase progettuale iniziale, come è stata la Garderie, ha confermato, in linea con la letteratura, che l’ottimizzazione e lo sviluppo di strategie per migliorare la sostenibilità ambientale ed economica di un manufatto risulta efficace solo se condotta a un simile livello di conoscenza del progetto.

Inoltre, in condivisione con la committenza JCR, la valutazione è stata estesa al confronto con il framework europeo Level(s) sviluppato dalla stessa Commissione Europea con il fine di armonizzare l’applicazione dei metodi Life Cycle-based in ambito europeo. La comparazione tra gli esiti dal protocollo BREEAM a quello con Level(s) ha messo in luce la grande assonanza tra i due sistemi, evidenziando come il sistema di origine UK utilizzi e si basi su un robusto approccio LCA e LCC”.

Il progetto e il team

La Garderie si articola su due livelli oltre la copertura:

il piano terra – con una superficie utile di circa 1511 mq – dove si trovano l’ingresso, l’open space, le aule con i loro servizi dedicati, la sala lettura, l’area amministrativa dei docenti, i laboratori di cucina, arte e teatro, diversi locali di servizio e i connettivi per l’accesso al piano inferiore.
L’insieme è collegato con l’area sportiva e lo spazio gioco all’aperto.

il piano -1 (parzialmente contro terra) – con una superficie utile di circa 517 mq – dove si trovano le aule dei ragazzi grandi, i locali tecnici, l’area di lavaggio/stoccaggio del servizio mensa e l’area relax del personale e ulteriori locali di servizio.

la copertura – per complessivi circa 1600 mq utili – ripartiti in verde estensivo sedum (circa 760 mq.), percorsi per la manutenzione in ghiaia, area impianti meccanici, impianto fotovoltaico, lucernai e pensiline esterne.

PROJECT MANAGEMENT
European Commission – Joint Research Centre – Support Services – Unit JRC.R.I.4
Infrastructure
Project manager: Arch. Eftychia Moskachlaidi
Group Leader: Arch. Alejandro Massaro Lattuada
Assistant mechanical system and Internal Commissioning Manager: Ing. Maria Voutsina
Assistant electrical system and Internal Commissioning Manager: Ing. Alice Loeschner

PROGETTAZIONE
CONSORZIO RETE costituito da ALPINA SPA, VEGA ENGINEERING SRL, SINTECNICA
ENGINEERING SRL
Progettista: Dott. Ing. Livio Radini (VEGA ENGINEERING SRL)
Responsabile Coordinamento: Ing. Paolo Sarti
Architettura: Arch. Alessandro Caponi
Strutture: Ing. Alberto Perdomi
Impianti Meccanici: Ing. Andrea Piazzini
Impianti Elettrici: Per. Ind. Nicola Orlandini
Antincendio: Ing. Massimo Capperi
Sicurezza: Ing. Errore Gerlando

PRESTAZIONI SPECIALISTICHE
Uso del suolo ed ecologia (SQE): Biol. Guido Brusa
Geologia: Geol. Fabio Zanella
Acustica (SQA): Microbel srl Ing. Franco Bertellino
BREEAM AP ed ASSESSOR: Ing. Eleonora Sablone
LCA e LCC: Arch.-Ph.D Elisabetta Palumbo, Arch. Bernardette Soust- Verdaguer, Arch.CHIARA Panozzo



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FINESTRA +

Una filiera sostenibile del legno grazie alla certificazione FSC®

La certificazione che permette di tracciare la provenienza della materia prima, garantendo una maggiore trasparenza delle filiere e contrastando fenomeni di deforestazione e tagli illegali.

ANDRÉS ORTOLANO TABOLACCI

CoC technical Manager FSC Italia

La certificazione permette di tracciare la provenienza della materia prima, garantendo una maggiore trasparenza delle filiere e contrastando fenomeni di deforestazione e tagli illegali.

Ma non solo: è anche uno strumento di mercato sempre più riconosciuto e apprezzato dai consumatori.

THANKS TO

Il legno è tra i materiali di origine naturale più belli e sostenibili: al mondo ne esistono più di 100.000 specie, con differenti colori, caratteristiche e usi. Secondo quanto riportato nel “Primo rapporto nazionale sullo stato delle foreste e del settore forestale”, pubblicato nel 2019, il nostro Paese ne è tra i maggiori importatori europei (terzo per l’esattezza, dopo Regno Unito e Germania); ciò equivale a più di 20 milioni di tonnellate di materiale importato ogni anno, spesso anche da Paesi extraeuropei, ovvero l’80% del fabbisogno dell’industria nazionale. Il restante 20% deriva per lo più da produzione interna e riciclo.


Queste tre categorie di input – legno importato, locale o riciclato – hanno sicuramente delle potenzialità (pensiamo ad esempio al recupero di legno post consumo per alimentare filiere circolari), ma presentano anche dei rischi; primo fra tutti quello di alimentare la deforestazione e il degrado di aree naturali. Per assicurare la provenienza sostenibile e legale della materia prima forestale, il Forest Stewardship Council® (FSC), ONG internazionale attiva da 30 anni nella promozione della gestione forestale responsabile, ha costituito un sistema di certificazione basato su standard volontari, capace di verificare la provenienza e il percorso della materia prima lungo tutta la filiera di lavorazione e commercializzazione.


I principali standard di questo sistema sono due: la certificazione di Gestione Forestale, che assicura che una foresta o una piantagione forestale siano gestite nel rispetto di rigorosi standard ambientali, sociali ed economici, e la certificazione di Catena di Custodia, che garantisce la rintracciabilità dei materiali provenienti da foreste certificate, ed è indispensabile per poter applicare le etichette FSC sui prodotti.

Come funziona la Catena di Custodia

La certificazione della Catena di Custodia (in inglese Chain of Custody o CoC) è il sistema attraverso cui FSC verifica che i materiali di origine forestale, come legno, carta o altri derivati della cellulosa, siano prodotti secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici e siano utilizzati in modo trasparente lungo tutta la filiera, dalla foresta fino al prodotto finito.

Per ricevere questa certificazione, l’azienda deve mettere a punto un sistema di gestione che garantisca, ad esempio, che i materiali di origine forestale utilizzati (in parte o in tutta la produzione) sono certificati FSC; che il materiale certificato viene identificato e tracciato durante i processi di produzione e distribuzione, e che viene stoccato in modo tale da non essere mescolato con input non certificati; che tutti i documenti e le registrazioni relativi alla produzione, all’acquisto e alla vendita di prodotti certificati sono conservati e resi disponibili durante le visite ispettive. Dal 2021 inoltre, con l’integrazione dei criteri dell’International Labour Organization (ILO), alle aziende certificate viene chiesto di soddisfare alcuni requisiti sui diritti fondamentali del lavoro, tra cui l’assenza di lavoro minorile o forzato, di discriminazioni nell’impiego e nell’occupazione, la libertà di associazione e il diritto alla contrattazione collettiva.

Tutti questi aspetti vengono valutati durante la visita ispettiva di un rappresentante dell’Ente di Certificazione, ovvero dell’organo autorizzato al rilascio della certificazione (quelli attivi in Italia sono poco meno di 20): quello di FSC infatti è definito come sistema di parte terza, e prevede quindi una separazione netta tra ente regolatore (FSC) e controllore (Enti di Certificazione).

Se tutti i requisiti citati qui sopra sono soddisfatti, allora l’azienda otterrà un certificato FSC ed un codice unico, validi per 5 anni e con possibilità di rinnovo, che permetteranno – tra le altre cose – di apporre l’etichetta FSC sui prodotti finiti, e far sapere così che i materiali utilizzati durante la produzione hanno soddisfatto i requisiti di Catena di Custodia in ogni fase della catena di fornitura, dall’approvvigionamento alla distribuzione.

La certificazione FSC nel settore porte e infissi

L’Italia è il primo Paese in Europa e il secondo al mondo per numero di certificati di filiera attivi: i dati aggiornati a Marzo 2023 contano infatti 3.340 certificati, di cui 136 operanti nella produzione di porte, finestre e infissi, e un totale di oltre 4.200 siti produttivi concentrati soprattutto in Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Basilicata, Campania e Puglia.

Secondo i dati di una ricerca condotta da FSC International nel 2022, il 77% delle aziende intervistate si dice soddisfatto della certificazione, mentre il 90% dichiara di voler rinnovare la certificazione. Non solo: FSC risulta essere ancora il marchio di certificazione forestale più conosciuto e apprezzato, con una riconoscibilità cresciuta di ben 10 punti percentuali rispetto al 2017.



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