Le uscite di emergenza nei sistemi di protezione passiva
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Le uscite di emergenza nei sistemi di protezione passiva

PORTE INSTALLATE SU USCITE DI ERMEGENZA

Antonio D’Albo

Direttore Tecnico Laboratorio Tecnologico LegnoLegno

uscite di emergenza

Situazione di panico

Le uscite di emergenza costituiscono un sistema di protezione passiva dall’incendio che vengono dimensionate secondo determinati criteri, regolamentati dalla normativa antincendio a seconda della destinazione d’uso dell’edifico e dell’affollamento.

Le vie di uscita, costituite dalle porte su uscite di emergenza, assumono quindi un ruolo molto importante e delicato per la prevenzione e la salvaguardia della vita umana. Le porte su vie di fuga devono essere marcate CE, però rispetto alle porte/portefinestre che normalmente vengono prodotte per essere installate sulla facciata esterna dell’edificio, sono assoggettate ad un livello di controllo superiore attraverso il sistema di valutazione e verifica della costanza della prestazione 1 ossia quello della certificazione (fino al 2013 il sistema di attestazione della conformità era denominato SAC 1 oggi sostituito dall’acronimo VVCP).

Le porte su uscite di emergenza quindi, per poter essere immesse sul mercato, a seguito dell’avvenuta certificazione, è opportuno che seguano il seguente iter:

Prove iniziale di tipo (ITT): presso Laboratorio Prova Notificato (esempio LegnoLegno SC NB 1709);

FPC: controllo dei fattori della produzione: assoggettato alla certificazione, ossia al controllo di un ente terzo certificato (esempio ente di certificazione convenzionato con Legno- Legno SC) a cui è demandata anche la preventiva campionatura debitamente contrassegnata, prima delle prove ITT;

Informativa al cliente: composta dalla DoP ed etichetta CE (in sistema 1 con l’indicazione dell’ente che ha rilasciato la certificazione), istruzioni di uso e manutenzione e istruzione sulla posa in opera relativa soprattutto alla misura della capacità di sblocco del maniglione antipanico, dopo installazione in cantiere, che non deve superare gli 80 N (forza da rilevare con dinamometro opportunamente tarato).

Per arrivare alla certificazione della porta su via di fuga quindi non basta che i singoli componenti (come comunque deve essere) siano marcati CE (cerniere, dispositivo antipanico, vetro di sicurezza) ma l’azienda che assembla e rende finito la porta su vie di fuga deve assoggettare il proprio FPC a certificazione.

È necessario quindi dare evidenza di questo passaggio per poter essere certificati.

Le prove da eseguire

La porta vetrata su via di fuga assemblata con il dispositivo antipanico deve essere sottoposta a prove iniziali di tipo (permeabilità all’aria, tenuta, all’acqua, resistenza al vento, urto da corpo molle, trasmittanza termica UD) come le comuni portefinestre vetrate.

Il laboratorio Legnolegno e lo staff tecnico rinnova la sua disponibilità per qualsiasi approfondimento in merito.



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