Davide Barbato
Responsabile Qualità Laboratorio
Tecnologico LegnoLegno
• Cosa è il valore Rw?
• Cosa è il valore Dnew?
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Per esprimere in modo più chiaro la definizione di Rw e Dnew è indispensabile inquadrare l’argomento in modo più ampio.
In edilizia residenziale, dove i limiti previsti per la facciata non sono particolarmente elevati e le partizioni opache (muri) hanno prestazioni più che soddisfacenti a raggiungere gli obiettivi preposti, il serramento rischia di essere il punto critico: è sufficiente che un solo serramento abbia prestazioni “scarse” e l’intera facciata rischia di non essere in linea con i valori previsti dalle regolamentazioni nazionali.
Il valore che viene quindi richiesto e/o fornito con riferimento ai serramenti è Rw, che potremmo definire come la capacità del serramento di ridurre la trasmissione del suono incidente su di esso attraverso una valutazione di laboratorio senza l’incidenza delle trasmissioni laterali, secondo la UNI EN ISO 717.
Quando al termine Rw viene aggiunto l’apostrofo, R’w significa che la valutazione si riferisce ad una misurazione in opera ed è quindi comprensiva delle trasmissioni laterali: in tal caso si parla di valutazione del potere fonoisolante apparente.
La gestione è differente quando sono presenti in facciata elementi costruttivi di dimensione inferiore a 1 m2 (cassonetti coprirullo, bocchette d’aria, sezioni di muro di piccole dimensioni con spessori ridotti, ecc); in tal caso il valore acustico che viene richiesto e che viene utilizzato nella definizione dell’indice di isolamento acustico di facciata non è più il valore Rw ma è il valore Dnew.
La differenza è sostanziale. In un caso si parla dell’isolamento acustico proprio di un prodotto (serramento), mentre nell’altro si valuta il valore acustico di una unità di assorbimento di 10 metri quadrati all’interno della quale viene inserito il piccolo elemento.
L’argomento si presta a particolari approfondimenti che rientrano in campi molto particolareggiati e non sono oggetto del presente articolo.
È importante però sapere che:
• Per elementi quali serramenti (finestre, portefinestre, porte blindate, ecc) è necessario fornire il valore Rw
• Per elementi con superficie inferiore a 1 m2 è necessario fornire il valore Dnew
Il trattamento del dato all’interno del calcolo per la determinazione del valore di isolamento acustico di facciata è naturalmente completamente differente.
Per avere idea dell’enorme differenza tra i due valori si riportano i dati statistici rilevati sui cassonetti coprirullo nel laboratorio LegnoLegno.
Attenzione quindi: i due indici Rw e Dnew specificano parametri differenti tra loro; pertanto, se è necessario porre a confronto valori acustici di due cassonetti coprirullo diversi, oppure rispondere ad una specifica di carattere contrattuale/disciplinare è INDISPENSABILE, per i piccoli elementi, evidenziare quale dei due valori viene trattato.
Con la medesima metodologia sviluppata per le analisi pubblicate negli articoli sui precedenti numeri di LegnoLegno, andremo a riportare i risultati ottenuti in termini statistici su cassonetti che possono essere accomunati per una o più caratteristiche tecniche.
Il primo elemento da riportare è relativo alla presenza di isolante interno al cassonetto.
Una macro-suddivisione può essere fatta analizzando gli isolanti presenti nei cassonetti: “leggeri” con massa inferiore ai 40 kg a m3 e “pesanti” ovvero superiore ai 40 kg a m3.
Come più volte ribadito, i dati servono come elemento conoscitivo in ambito progettuale e forniscono spunti sui quali riflettere.
Per correttezza si specifica che il numero di prodotti testati con isolante leggero (XPS, EPS, sughero, etc.) sono numericamente più elevati rispetto ai cassonetti coprirullo con isolante pesante (lana di roccia, isolanti sintetici ad alta densità, pannelli sandwich di gomma e isolanti, etc.).
Un’altra importante suddivisione è quella relativa alla tipologia stessa del cassonetto, suddivisa in 2 gruppi.
Un gruppo è quello relativo ai cassonetti “tradizionali”, ovvero sporgenti sul lato interno e con ciellino di ispezione interno.
Tali prodotti in realtà di tradizionale hanno poco in quanto hanno caratteristiche all’avanguardia:
a. sono isolati, anche se con materiali in genere più performanti al requisito della termica;
b. hanno un tappo di ispezione che presenta le guarnizioni sui 4 lati;
c. hanno una guarnizione a spazzolino che riduce lo spazio presente tra cassonetto e veletta per lo scorrimento dell’avvolgibile.
Se per il punto a) è stato riportato un doppio grafico su sigillante leggero e pesante e per il punto b) è da considerarsi necessaria la presenza di guarnizioni per la chiusura del tappo di ispezione, il punto c) è un elemento del quale non è sempre nota l’incidenza.
La riduzione dello spazio di scorrimento dell’avvolgibile infatti è una riduzione correlata direttamente al restringimento del foro di maggiore passaggio del rumore; lo scorrevole che deve comunque essere facilmente movimentabile, deve “strofinare” su una guarnizione che non ne impedisca il movimento.
Il classico elemento utilizzato è la cosiddetta “guarnizione a spazzolino”.
Un altro gruppo è relativo ai cassonetti a ponte e/o monoblocco, ovvero i cassonetti coprirullo contenuti all’interno del pacchetto murario, che possono prevedere il cielino di ispezione sia internamente che esternamente e che sono, in genere, integralmente composti di materiale isolante. In questo caso è ben evidente il vantaggio ottenuto in termini acustici dall’utilizzo di un cassonetto a “ponte”.
(Vedi LegnoLegno News n. 68 – pag. 12)
Dal punto di vista acustico ci sono 3 elementi che ne migliorano notevolmente le caratteristiche:
1. La presenza del serramento, nella maggior parte dei casi, a filo “interno”. Con tale posizionamento di fatto l’unica superficie di dispersione acustica diventa la parte frontale, posta sotto lo strato di intonaco;
2. La presenza del cielino di ispezione localizzato esternamente rispetto ai locali abitati;
3. La presenza costante di isolante e guarnizione a spazzolino.
Abbiamo sviluppato in modo dettagliato i risultati acustici ottenuti su migliaia di prodotti suddividendo i valori tra:
• Finestre in legno
• Finestre in alluminio
• Finestre in PVC
• Portefinestre in legno
• Portefinestre in PVC
• Cassonetti coprirullo
Per ogni gruppo di prodotti, è stata effettuata un ulteriore suddivisione in considerazione di:
• Numero di guarnizioni
• Spessore di anta e telaio
• Valore acustico della vetrocamera
• Tipologia di soglia per portafinestra
• Cassonetto coprirullo standard;
• Cassonetto coprirullo a ponte e monoblocchi
E adesso, come utilizzare tutti questi dati?
Uno dei principali utilizzi da prendere in considerazione è relativo alla consultazione in ambito progettuale.
Per quanto i valori siano statistici e quindi non assimilabili a prove eseguite sui serramenti effettivamente realizzati dal produttore, si basano sull’analisi di una ampia gamma di prodotti e pertanto possono essere ritenute affidabili in via di valutazioni preliminari.
Non di rado le telefonate che ci giungono in Laboratorio sono:
“Ho eseguito una prova sulla mia finestra con un vetro da 41 dB ed ho ottenuto 40 dB. Adesso vorrei dichiarare con un vetro da 45 dB un valore di finestra di 44 dB… posso farlo vero?”
“Mi hanno chiesto un serramento da 44 dB. Ci sono indicazioni e consigli preliminari che è bene seguire perché in fase di prova abbia più probabilità di ottenere il valore desiderato”?
“Il progettista mi ha chiesto un cassonetto da 57 dB; gli ho detto che si è sbagliato perché è impossibile arrivare ad un valore così alto”.
A queste domande, e a tante altre relative a specifiche questioni inerenti i requisiti acustici, gli studi pubblicati riescono a dare risposta.
In conclusione
Si consideri che la gestione del requisito acustico in termini di rispondenza alle prescrizioni previste dal DPCM 05/12/1997, è complessa e articolata e vi sono specifiche figure nell’ambito della progettazione dedicate al soddisfacimento di tali quesiti.
Il serramentista non deve sostituirsi al progettista, ma deve anzi essere una fonte di informazioni e di assistenza, attraverso la capacità di assistere il committente con tutto quanto riguardi il proprio campo ed i propri prodotti.
La realtà di cantiere che ci troviamo quotidianamente ad affrontare è diversa dalle situazioni ideali di laboratorio; può succedere che elementi con soddisfacenti valori acustici in linea con quanto richiesto dal progettista alla fine portino una verifica negativa.
Sappiamo che spesso il problema, quando è stata eseguita una attenta fase preliminare di verifica dei prodotti e dei relativi indici di isolamento acustico, è legato alla questione “installazione”, in quello spazio compreso tra il serramento ed il muro che è terra di nessuno, sotto quel coprifilo che può nascondere gioie o dolori, e che alla fine dei conti può tradursi in una perdita significativa di isolamento acustico anche di parecchi dB.
E più le prestazioni delle facciate sono elevate (edificio residenziale, ospedale, ufficio, scuola, etc.) più tali influenze rischiano di creare situazioni di difficile gestione.
“Quindi alla fine Davide stai dicendo che conoscere tutti i parametri di Laboratorio non serve a nulla perché poi il mondo reale è un’altra cosa?”
No, proprio il contrario.
Per avere maggiore consapevolezza del contesto nel quale si opera, per conoscere i possibili problemi, per stimare le prestazioni di accessori e componenti, per considerare l’incidenza di possibili varianti, è indispensabile partire proprio dall’analisi dei valori di laboratorio, dagli studi eseguiti e dalle statistiche di prova, dai progetti costruttivi ed esecutivi e dalla valutazione dei materiali da impiegare, e non fermarsi qui!
Si devono fornire al progettista le informazioni sull’importanza della posa, sulla possibilità di fruire di progetti di installazione analizzati grazie all’avvento delle norme di riferimento e alle valutazioni dei fornitori di materiali. Nulla è più “lasciato al caso”, o meglio, tutti gli elementi sono presi in considerazione: tipologie di materiale, prestazioni di sigillanti e riempitivi, modalità di utilizzo.
La posa non è più l’elemento sconosciuto che può vanificare progetti nei quali si è investito tempo e risorse, ma diventa l’elemento di differenziazione. La chiave per concretizzare tutto quanto è effettuare studi e accurate analisi che poi si dovranno, abilmente, portare in opera.
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