La resistenza termica supplementare delle chiusure oscuranti: un’opportunità di risparmio
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La resistenza termica supplementare delle chiusure oscuranti: un’opportunità di risparmio

Giovanni Ciampa

Responsabile Dipartimento Energetico Laboratorio Tecnologico LegnoLegno

Grazie a questa rivista e alla newsletter, con cui Legnolegno aggiorna i suoi oltre mille soci, è nota ai nostri lettori la possibilità di portare in detrazione al 50% l’acquisto e il montaggio delle chiusure oscuranti anche in maniera indipendente dalla sostituzione delle finestre ogni qualvolta tale montaggio apporti un risparmio energetico.

Ricordiamo che per la sostituzione delle finestre bisogna rispettare dei valori di trasmittanza termica particolari a seconda della zona climatica e che ci sono delle prestazioni che vengono richieste da Enea, per poter accedere alla detrazione fiscale per le sole chiusure oscuranti.

Come sappiamo le chiusure oscuranti sono da anni sotto l’obbligo di Marcatura CE secondo UNI EN 13659. Secondo il CPR/11 bisogna dichiarare almeno una delle tre prestazioni che riportiamo:

1] Resistenza ai carichi del vento

2] Resistenza termica addizionale (ΔR)

3] Fattore di trasmissione solare (Gtot)

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Mentre la resistenza al vento diventa in Italia obbligatoria in quanto l’unica prestazione di sicurezza richiesta, le altre due prestazioni da marzo 2020 sono diventate necessarie nel momento in cui il prodotto deve essere detratto dall’utente finale in Ecobonus, in maniera indipendente dalla sostituzione delle finestre.

Nei numeri precedenti di questa rivista abbiamo già ampiamente discusso di Resistenza al Vento e di Fattore Solare.

In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sulla prestazione di resistenza termica addizionale (ΔR) che viene chiamata dal portale ENEA “Rsup” (SECONDO ISO TR 52022 2:2017).

La resistenza termica aggiuntiva, definita come la resistenza termica che si “somma” alla resistenza termica del serramento ogni qualvolta la chiusura oscurante “protegge il serramento” ed impedisce la dispersione del calore verso l’esterno, dipende da due variabili:

A. la resistenza termica propria della chiusura oscurante (Rsh);


B. dalla prestazione di tenuta all’aria della chiusura oscurante.

La resistenza termica propria della chiusura oscurante (Rsh) può essere calcolata da due fonti:

1] dalla ISO TR 52022-2 stessa, in maniera semplificata solo per alcuni specifici tipi di chiusure oscuranti, secondo una tabella;

2] da un calcolo ad elementi finiti, secondo UNI EN ISO 10077/2 per tutti gli altri prodotto non compresi nella tabella.

Nello specifico il metodo semplificato tabellar secondo ISO TR 52022-2:2017 si applica a:

• chiusure avvolgibili in alluminio

• chiusure avvolgibili in legno e plastica senza riempimento di schiuma,

• chiusure avvolgibili in plastica con riempimento di schiuma,

• chiusure in legno con uno spessore compreso tra 25 mm e 30 mm.

Per tutto il resto dei prodotti la resistenza termica è calcolabile solo applicando un metodo di calcolo ad elementi finiti secondo UNI EN ISO 10077/2.

Ovviamente il calcolo ad elementi finiti risulta essere quasi sempre migliorativo rispetto ai valori tabulari semplificati.

Ad esempio se prendiamo un prodotto come in figura 1 è chiaro che si tratta di una chiusura in alluminio.

Per il valore di resistenza termica di questo prodotto non avvolgibile non è quindi possibile usare la tabella semplificata dalla quale, se fosse avvolgibile, si potrebbe prendere il valore di 0,01 m2*K/W.

Quindi è obbligatorio utilizzare il calcolo ad elementi finiti per valutare in maniera più precisa il valore di resistenza termica. (Fig. 2).

Con questo metodo di calcolo il valore di resistenza termica è pari a 0,02 m2*K/W che poi viene utilizzato nella stima del risparmio energetico globale per evidenziare il miglioramento energetico del lavoro effettuato.

Una volta calcolata la resistenza termica della chiusura è possibile calcolare la Resistenza termica addizionale del sistema chiusura/finestra (ΔR o Rsup) in base ad una valutazione dei disegni geometrici della chiusura oscurante o ad una specifica prova di tenuta all’aria.

Per poter essere portato in detrazione il prodotto deve produrre, a parte, un risparmio energetico effettivo ed avere un valore di ΔR compreso tra 0,08 Km2/W e 0,455 Km2/W come specificato da ENEA.

Per esempio ipotizzando di avere una permeabilità all’aria media secondo ISO TR 52022-2:2017 il valore del ΔR sarebbe pari a 0,121 Km2/W quindi ampliamente detraibile; è necessario comunque che l’intervento generi risparmio energetico.


Per avere informazioni più dettagliate sui prodotti su cui è possibile eseguire queste valutazioni, contattare l’ufficio tecnico di Legnolegno, nel quale i tecnici assistono le aziende sia sul calcolo della resistenza termica sia sulla valutazione del risparmio energetico indispensabile al sito ENEA per produrre la documentazione necessaria alla detrazione fiscale.



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