Prove in opera: un mondo in evoluzione
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Prove in opera: un mondo in evoluzione

ANGELO POLENTA

Laboratorio Tecnologico LegnoLegno

Un altro inverno è alle spalle, e come è noto il periodo “freddo” è quello in cui i laboratori che eseguono test in opera sui serramenti concentrano le proprie attività, in quanto parte di tali test è basata su analisi termografiche eseguibili solo in condizioni di delta termico.

Di conseguenza, ogni fine inverno anche per Legnolegno diventa periodo di bilanci, di analisi e di valutazioni per capire in quale direzione si sta muovendo questo ramo del settore ancora relativamente “giovane”.

Il primo aspetto da sottolineare è sicuramente quello normativo: l’inverno appena passato è stato il primo in cui le prove si sono potute svolgere nel contesto di un quadro normativo finalmente completato.

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Infatti, la pubblicazione della UNI 11673-4 (“Posa in opera di serramenti – Parte 4: Requisiti e criteri di verifica dell’esecuzione”) cambia profondamente lo scenario: i test non vengono più eseguiti sulla base di protocolli arbitrari, benché elaborati da enti autorevoli e riconosciuti dalle associazioni, ma sulla base di una specifica norma nazionale che ne regola ogni aspetto.

L’entrata in vigore della UNI 11673-4 cambia di fatto anche la sensibilità verso la materia da parte di tutti gli attori in campo, in primis i committenti.

Ricordiamo infatti che una delle ragioni che ha portato alla nascita della norma è sicuramente quella di fornire un adeguato riferimento tecnico in sede giudiziale in un contesto nazionale finora carente sotto questo aspetto.

Inoltre, la norma fornisce un indispensabile strumento per chi ambisce a valorizzare la posa in opera, a supporto delle operazioni di collaudo o per il raggiungimento di elevate performance di capitolato.


Crescono infatti i soggetti che si avvicinano ai test in cantiere per la prima volta, e non più solo per il conseguimento di prestigiosi marchi come il Posa Qualità, del quale il nostro Consorzio è laboratorio incaricato.

Ed allo stesso modo assistiamo ad una evoluzione del tipo di performance che i test in opera hanno lo scopo di verificare: non solo prestazioni energetiche, ma anche acustiche e di tenuta all’acqua.


Un altro fattore di enorme rilevanza è il constatare, da parte nostra, una sempre maggiore attenzione agli aspetti progettuali da parte del soggetto esecutore.

È un segnale estremamente positivo, e ci piace pensare che esso possa correlarsi al numero sempre crescente di posatori qualificati/certificati che Legnolegno ha contribuito a formare negli ultimi anni.

Soprattutto tanti nuovi “caposquadra” arricchiscono la nostra filiera di competenze fin qui non sempre adeguate, colmando il gap ogni qual volta la figura del progettista risulti assente o non sufficientemente propositiva nel processo di posa.

È innegabile che questo suoni come una conferma del fatto che l’aspetto progettuale, quello formativo e quello esecutivo sono tutte parti di un qualcosa che, solo quando tutti i fattori sono tenuti in considerazione, può portare a risultati tangibili.

È questo lo scopo per cui la UNI 11673 è stata concepita come ciclo suddiviso in quattro parti: progetto, competenze, soggetti formatori, esecuzione.

Non è superfluo ricordare che determinati obblighi relativi alla qualifica/certificazione del personale che esegue la posa per l’ambito delle detrazioni fiscali di natura “energetica” sono già in vigore nel nostro quadro legislativo (D.Lgs 48/2020), sebbene di fatto non ancora applicabile in quanto sprovvisto di un documento attuativo che però potrebbe essere pubblicato in qualsiasi momento.

Per essere in linea con qualcosa che cresce e si evolve, anche Legnolegno fa la sua parte, intensificando le attività formative e potenziando le competenze degli operatori. Dal mese di luglio 2021, altre due risorse dell’area tecnica hanno conseguito la certificazione di livello 2 secondo UNI EN ISO 9712, importante riconoscimento nell’ambito dei test termografici per personale addetto a prove non distruttive.


Infine, ci piace sottolineare che l’ambito dei test in opera si stia evolvendo anche dal punto di vista geografico: per il conseguimento del marchio Posa Qualità, ad esempio, sono state raggiunte regioni fino a poco fa non battute, anche nel profondo sud Italia, dove abbiamo riscontrato competenze ed entusiasmo nei confronti della materia, nonché volontà di crescere ulteriormente. Scopo della norma tecnica è anche quello di uniformare le abitudini costruttive in un paese come l’Italia, sicuramente variegato sotto questo aspetto, stabilendo di fatto un linguaggio comune.


Siamo certi che questo approccio, per adesso solo di alcuni più lungimiranti, potrà fare da traino anche per tanti altri.

Infine, il dato più importante di tutti: rispetto alle campagne degli inverni precedenti, registriamo una non trascurabile diminuzione delle non conformità, oltretutto ricavata sulla base di un numero di test più elevato. Ancora una volta ci permettiamo con cauto ottimismo di correlare questi risultati ad una evoluzione positiva nel suo complesso, anche alla luce di tutti gli aspetti fin qui discussi, che mettono in evidenza come ciascuno stia svolgendo positivamente la propria parte.

Quando una squadra è affiatata, ed ognuno opera correttamente, i risultati non possono che essere soddisfacenti soprattutto nel medio/lungo termine.

A questo punto, l’errore da non commettere è quello di sentirsi “arrivati”.

La strada da fare rimane tanta, e lo dimostrano i tanti errori progettuali ed esecutivi, talora anche grossolani, che ancora capita di vedere da Nord a Sud. Ancora oggi, circa una prova su quattro rileva delle non conformità, più o meno significative. Diventa più che mai necessario l’aspetto dell’aggiornamento nella formazione, anche in considerazione delle novità normative che riguardano i singoli materiali di posa (ad es. nastri, schiume) e che sono state introdotte nell’ultimo biennio. Nuovi prodotti e nuove tecnologie applicative sono il risultato di anni di ricerche e possono sicuramente aiutare nel conseguire risultati performanti, ma a patto di saperli individuare, conoscere ed utilizzare correttamente.

È ragionevole ipotizzare che i test in opera assumano un’importanza via via crescente, e tale “esame” prima o poi potrà riguardare qualsiasi operatore del settore, non solo realtà grandi e strutturate. Il Legislatore, gli Enti, le Associazioni e i Produttori continuano incessantemente a lavorare per fornirci tutto il supporto affinché possano essere nelle mani del serramentista gli strumenti necessari a tramutare questa esperienza in un successo.

E sarà, per molti, un salto di qualità.

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