Nel mese di maggio, quando sembrava ormai approssimarsi la fine della primavera, il laboratorio tecnologico LegnoLegno ha ricevuto un prestigioso incarico: condurre delle analisi in opera sui serramenti installati in tre edifici scolastici facenti parti di un medesimo plesso.
Tali fabbricati infatti sono stati oggetto di un recente ed importante intervento di ristrutturazione che prevedeva, fra le altre cose, la sostituzione degli infissi originari risalenti agli anni 70/80. Il livello di complessità degli interventi previsti, insieme alla lungimiranza e competenza dei professionisti a cui la Pubblica Amministrazione ha affidato la Direzione Lavori, ha fatto sì che a collaudo dell’opera fossero previsti alcuni test da effettuarsi post installazione.
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Vogliamo cogliere l’occasione per sottolineare che è stato un piacere collaborare con progettisti così preparati perché anche laddove vi possano essere visioni, divergenti su alcuni dettagli, esse convogliano sempre e comunque in un confronto costruttivo.
Non abbiamo voluto sottolineare a caso il periodo dell’anno in incipit. Parte dei test, infatti, si basa sull’analisi agli infrarossi, tecnologia che necessita di un sensibile “gap termico” tra ambiente esterno ed interno, ed il periodo di maggio inoltrato non è certo quello ideale perché siano garantite tali condizioni. Per di più, il luogo ove sono ubicati gli edifici (San Vincenzo, provincia di Livorno) risente di un clima prettamente costiero in cui non vi sono significativi scostamenti tra le temperature diurne e quelle notturne.
Tuttavia, ed in tal caso la possiamo considerare una fortuna, la seconda metà di maggio dell’anno in corso è stata caratterizzata da temperature molto più basse delle medie del periodo anche a quelle latitudini, dando luogo a quello che generalmente i meteorologi chiamano “colpo di coda” dell’inverno, con buona pace dei non pochi turisti già presenti in quel periodo in quella località.
Tale anomalia termica, unitamente all’utilizzo di appositi generatori di calore posti all’interno dei locali, ha consentito di realizzare quel gap termico interno/esterno che le norme richiedono affinché si instauri un regime di scambio termico che pone in evidenza eventuali ponti termici conduttivi. È stato comunque necessario condurre le analisi termografiche non oltre le ore 6.00 del mattino, ponendo i generatori di calore all’interno dei locali interessati dal tardo pomeriggio del giorno precedente.
Le analisi, su indicazione della DL, sono state condotte in maniera analoga per i tre edifici (una scuola materna, una scuola elementare e una scuola media) seguendo il seguente schema: in ogni fabbricato è stata dapprima individuata un’aula campione, all’interno della quale vi fossero almeno due serramenti gemelli o, per lo meno, analoghi.
I tecnici del laboratorio hanno eseguito su un primo serramento campione un test termografico a pressione ambientale, subito seguito da un test termografico in condizioni di depressione indotta, per concludere con una misurazione della permeabilità all’aria.
Su un secondo campione della stessa aula, come si diceva analogo anche per consentire valutazioni di confrontabilità, è stata effettuata la misura della permeabilità all’aria.
Infine, è stato condotto un test acustico sulla facciata su cui i due serramenti campione insistono. Naturalmente, tutte le prove sono state realizzate da personale certificato, come richiesto dalle norme tecniche di riferimento e dai disposti legislativi in materia di acustica.
Con grande soddisfazione di tutte le parti coinvolte, in primis del serramentista che ha curato anche la posa in opera, i risultati sono stati molto positivi, evidenziando come una corretta installazione abbia garantito il mantenimento in opera delle prestazioni di prodotto dichiarate.
Ad un secondo livello di approfondimento, è stato anche rilevato come serramenti analoghi restituiscano risultanze del medesimo ordine di grandezza, altro scopo dell’indagine e per nulla scontato quando si parla di posa in opera.
Non ultimo, i risultati delle prove di permeabilità all’aria hanno messo in evidenza, confrontando i tre fabbricati, una chiara correlazione con il test acustico di facciata e questo tipo di analisi incrociata indubbiamente avvalora l’attendibilità dei risultati.
Sulla base di queste considerazioni, e della corretta campionatura dei locali prima e dei serramenti dopo, è possibile ridurre al minimo i margini di errore nell’estendere tali esiti agli interi edifici che sono stati oggetto di ristrutturazione.
Come sempre avviene, ed a maggior ragione per un lavoro di tale importanza e complessità, prima di qualsiasi test o sopralluogo preliminare, è stata cura del laboratorio analizzare gli elaborati di progetto unitamente alle DoP dei prodotti testati.
Lo studio delle soluzioni progettuali relative alla posa in opera è per il nostro laboratorio parte integrante della prova stessa, in linea con quanto previsto dalla “famiglia” normativa sulla posa in opera dei serramenti (UNI 11673) che non a caso si compone, fra le altre, di una parte progettuale (parte 1) e di una esecutiva (parte 4).
Attraverso queste valutazioni preliminari, è stato possibile, ad esempio, constatare che l’intervento di ristrutturazione non prevedeva l’interruzione dei davanzali, svincolando di conseguenza l’analisi da evidenze attribuibili al preesistente contesto non oggetto di ammodernamento ed in alcun modo riconducibili all’installazione dei serramenti.
Allo stesso modo, è indubbio che occorra un test di verifica dell’esecuzione per accertare che il “sistema” non funziona solo sulla carta, ma anche nella realtà, laddove la corretta posa può essere influenzata da una moltitudine di fattori e di dettagli di natura squisitamente esecutiva.
In conclusione: soddisfatto l’ente pubblico committente, soddisfatta la DL, soddisfatto il serramentista e soddisfatti anche noi del laboratorio.
Chissà cosa avrà pensato il piccolo Leonardo, un bimbo della scuola materna che, incuriosito da quegli uomini in abiti da lavoro che trasportavano strane attrezzature tra una prova e l’altra, si è avvicinato e un po’ spavaldamente ha chiesto:
“Ma voi cosa fate qui?”
“Controlliamo che quando vieni a scuola tu possa stare bene, senza sentire caldo, senza sentire freddo, e senza rumori fastidiosi”.
Il piccolo Leonardo senza fiatare si è allontanato con sguardo interrogativo… Ma ci piace pensare che fosse soddisfatto anche lui.
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