La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD)
Home La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD)

La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD)

La certificazione che verifica gli impatti ambientali dei prodotti nel loro ciclo di vita

Francesco Carnelli

è laureato in Economia all’Università Bicocca di Milano; ha vissuto,
studiato e lavorato alcuni anni all’estero (Spagna e Irlanda) e, dal
2016, dopo 5 anni di esperienza in Istituti di Credito lavora presso
L’Organismo di Certificazione ICMQ dove svolge il ruolo di Responsabile
Commerciale. Fin da subito molto appassionato e dedicato al Settore
Sostenibilità, gestisce in particolare le attività commerciali connesse
agli aspetti di sostenibilità di prodotti e servizi, indicati nei requisiti dei CAM (Criteri Ambientali Minimi), come ad esempio: EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto), Carbon Footprint, Certificazione del Contenuto
di riciclato, ESG, Indice di Circolarità etc.
Email: carnelli@icmq.org

THANKS TO

Partendo dalla decisione del Consiglio dell’Unione europea del dicembre 2020 che ha stabilito un nuovo obiettivo, ovvero la Riduzione interna netta delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, risulta evidente che il primo passo da fare per il settore produttivo, e in generale per tutti i settori, sia prendere coscienza del fatto che ormai è necessario misurare e comunicare, in modo oggettivo, credibile e verificato quali siano le attuali emissioni delle proprie attività (produzione, servizi, etc.)
Uno strumento molto efficace per comunicare le caratteristiche ambientali dei prodotti è la Dichiarazione Ambientale di Prodotto, comunemente chiamata EPD (Environmental Product Declaration).
La EPD è una vera e propria «carta d’identità» del prodotto che, sulla base dello studio Life Cycle Assessment, descrive gli impatti ambientali di un prodotto o servizio lungo tutto il suo ciclo di vita.

EPD: cos’è e come funziona

L’EPD è un documento che comunica informazioni obiettive, confrontabili e verificate da soggetto terzo indipendente, sulle performance ambientali di un prodotto mediante uno studio di (Life Cycle Assessment – LCA): una metodologia di calcolo che ci indica come calcolare le prestazioni ambientali di un prodotto in conformità alla Uni En Iso 14040 e 14044.


Cos’è l’EPD?

Environmental Product Declaration Dichiarazione Ambientale di Prodotto di FRANCESCO CARNELLI dalla “culla alla tomba”, cioè dall’estrazione delle materie prime al cancello della fabbrica o alla dismissione del prodotto.
L’Epd è una etichetta ambientale di tipo III e fa riferimento alla Uni En Iso 14025 ed è guidata dalle PCR (Product Category Rules) che definiscono, per ogni categoria di prodotto, l’insieme delle “regole comuni” che tutte le EPD e i relativi studi LCA devono rispettare.

Come si legge una EPD?

Tra le numerose informazioni contenute in una Dichiarazione Ambientale di Prodotto vi sono il titolare dell’EPD, il prodotto, le unità produttive coinvolte, il logo del soggetto autorizzato alla pubblicazione del documento (Program Operator), il numero di registrazione, le date di emissione e scadenza, la PCR e il CPC code di riferimento, il verificatore di terza parte indipendente, informazioni sull’azienda, i materiali utilizzati, il processo produttivo, i confini del sistema, l’unità funzionale, il tipo di EPD, database e software utilizzati.
Inoltre sono sempre presenti 3 tabelle, set di impatto.

La prima tabella si riferisce agli IMPATTI AMBIENTALI
• potenziale di riscaldamento globale,
• potenziale di riduzione dello strato di ozono stratosferico,
• formazione di ossidanti fotochimici nella
troposfera,
• acidificazione di suolo e acqua,
• esaurimento delle risorse naturali non fossili,
• esaurimento delle risorse naturali fossili, eutrofizzazione,

La seconda tabella è relativa al CONSUMO DI RISORSE
• consumo di energia primaria rinnovabile,
• consumo di risorse energetiche primarie
rinnovabili impiegate come materie prime,
• consumo totale di risorse energetiche primarie rinnovabili,
• consumo di energia primaria con rinnovabile, ad esclusione delle risorse energetiche primarie rinnovabili impiegate come materie prime,
• consumo di risorse energetiche primarie
non rinnovabili impiegate come materie prime,
• consumo totale di risorse energetiche primarie non rinnovabili (energia primaria
e risorse energetiche impiegate come materie prime),
• consumo di materie seconde,
• consumo di combustibili secondari da fonte rinnovabile,
• consumo di combustibili secondari da fonte non rinnovabile,
• consumo netto di acqua dolce,

La terza tabella si riferisce ai FLUSSI IN USCITA E AI RIFIUTI GENERATI
• rifiuti pericolosi a discarica,
• rifiuti non pericolosi a discarica,
• rifiuti radioattivi a discarica,
• materiali per il riutilizzo,
• materiali per il riciclo,
• materiali per il recupero energetico,
• energia elettrica esportata,
• energia termica esportata.

È inoltre possibile riportare all’interno dell’EPD anche ulteriori parametri ambientali, aggiuntivi rispetto a quelli previsti obbligatoriamente, come ad esempio il contenuto di materiale riciclato / recuperato / sottoprodotto.
L’indicazione di questi parametri risulta essere di estrema importanza in caso si intendesse utilizzare la Dichiarazione Ambientale di Prodotto per dimostrare la conformità del prodotto ai (Criteri Ambientali Minimi) CAM o ad altri requisiti specifici.

I principali vantaggi dell’EPD e come ottenerla

Per ottenere l’EPD bisogna richiedere a un ente terzo, meglio se accreditato, di verificare e convalidare le caratteristiche del proprio prodotto/i attraverso uno studio del suo ciclo di vita (Lca: Life Cycle Assessment), passando attraverso le fasi di produzione e uso, alla ricerca degli impatti ambientali, ma anche degli sprechi e delle possibilità di ottimizzazione e risparmio. L’EPD deve essere redatta, inoltre, sulla base delle informazioni e delle regole specifiche per la categoria di prodotto in questione.
Tali documenti sono chiamati PCR (Product Category Rules).
Il soggetto che si occupa della gestione di tutto il sistema dalla creazione delle PCR alla definizione delle regole da adottare per redigere l’EPD si chiama Program Operator. Lo stesso soggetto provvede alla pubblicazione sul proprio sito internet delle EPD convalidate.

I principali vantaggi per chi decide di ottenerla sono:
■ Ottimizzare i processi produttivi e ridurre sprechi all’interno dell’azienda
■ Disporre di un criterio di selezione dei fornitori; grazie all’EPD è infatti possibile comparare due o più prodotti da un punto di vista ambientale e orientare la scelta verso quelli a più basso impatto
■ Rafforzare il brand aziendale e aumentare il riconoscimento sul mercato
■ Orientare le scelte di progettisti, architetti e consumatori e ottenere accesso e visibilità nei mercati internazionali
■ Adempiere agli obblighi di legge, dimostrando il rispetto dei requisiti degli acquisti verdi. Es. CAM e Superbonus 110%

EPDItaly, il Program Operator italiano

EPDItaly è il Program Operator italiano, attivo e riconosciuto a livello internazionale, è indicato come riferimento dal Ministero dell’Ambiente all’interno dei CAM Edilizia. Esso registra e pubblica le EPD verificate e convalidate solo da organismi accreditati, definisce le regole per sviluppare le PCR e redigere
le EPD per tutti i settori merceologici.
Il regolamento di EPDItaly ha ottenuto l’accreditabilità da Accredia: gli organismi di certificazione accreditati possono eseguire le verifiche per convalidare le EPD adottando metodiche uniformi e il loro operato è soggetto al controllo di Accredia a garanzia di competenza, indipendenza e imparzialità.
EPDItaly è socio fondatore di ECO Platform, associazione no-profit con sede a Bruxelles, costituita principalmente dai più noti Program Operator europei.
Lo scopo principale dell’Associazione è quello di armonizzare i processi di verifica delle EPD e favorirne riconoscimento e circolazione all’interno degli stati membri.
L’appartenenza a questa Associazione permette di apporre il Logo ECO-EPD che evidenzia la conformità del documento ai requisiti della norma Uni En 15804, rende più semplice il riconoscimento da parte degli altri Program Operator e dà diritto alla pubblicazione del documento sul sito di ECO Platform, denominato ECO Portal (https://www.eco-platform.org/eco-portalaccess-point-to-digital-product-data.html), garantendo ancor più ampia visibilità internazionale.
I membri di Eco Platform condividono un sistema di gestione per la qualità delle EPD, comprese le procedure di verifica per il riconoscimento reciproco.

I vantaggi di EPDItaly:

È riconosciuto e attivo a livello globale
• È il punto di riferimento per progettisti, architetti, designer e consumatori per identificare le aziende che comunicano in modo verificato ed obiettivo gli aspetti di sostenibilità dei loro prodotti

• Processi rapidi ed efficaci: la documentazione può essere presentata in lingua italiana; nuove PCR ed
eventuali chiarimenti procedurali vengono discussi e gestiti in Italia

• Indicato dal Ministero dell’Ambiente come Program Operator di riferimento nei CAM Edilizia, è riconosciuto da Accredia ed è socio fondatore di ECO Platform

• Maggiore visibilità internazionale grazie al mutuo riconoscimento con Germania, Spagna, Austria, Norvegia e America e Cina.


EPDItaly comunica anche il brand italiano, molto apprezzato e richiesto nei mercati esteri.

Nel settore dei serramenti ci sono già due aziende (Metra Spa e Lualdi Spa) che hanno scelto di comunicare gli impatti ambientali dei loro prodotti tramite l’etichetta EPD, pubblicata su EPDItaly www.epditaly.it.
È bene ricordare che il Consorzio LEGNO LEGNO e il Program Operator EPDItaly hanno recentemente siglato una convenzione riservata alle aziende facenti parte del Consorzio che vorranno ottenere la pubblicazione della loro Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD).

Per informazioni compila il form a fondo pagina.

La digitalizzazione delle EPD

Per far fronte alla richiesta sempre più pressante dei progettisti verso prodotti sostenibili, e ottimizzare il calcolo dell’LCA dell’opera, EPDItaly si è fatto promotore di un’innovazione importante, in Italia e in Europa: le EPD digitali!

Pertanto, oltre ai formati .pdf sono disponibili anche i formati machine readable (file .xml) così da poter abilitare la connessione diretta tra le informazioni dichiarate nelle EPD e la progettazione BIM (Building Information Modeling) dell’opera.
I vantaggi della digitalizzazione sono visibili sul processo di progettazione dell’edificio o dell’infrastruttura, in quanto, oltre alle caratteristiche tecniche, per ogni materiale, possono essere disponibili anche quelle ambientali derivanti da una EPD.
Nel mondo, le EPD nel settore delle costruzioni, conformi alla En 15804 hanno superato quota 10.000, nel 2018 erano meno di 5.000. Per quanto riguarda le EPD pubblicate su EPDItaly sono passate da 5 (2016) 18 (2017) a 46 (2018), 75 (2019), 110 (2020) a 175 (2021), 330 (Nov. 2022).

CAM i requisiti che interessano ai serramentisti

Stefano Mora

Direttore
Consorzio LegnoLegno

A seguito dell’approccio europeo in materia di acquisti delle Pubblica Amministrazioni (GPP – vedi box 1), in data 6 agosto 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo Decreto del MiTE del 23 giugno 2022, relativo ai “Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi, per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi”, più noto come Decreto “CAM Edilizia”.

THANKS TO

Si consideri che il Decreto è formalmente in vigore a partire dal 6 dicembre 2022.


I “Criteri Ambientali Minimi” (indicati con l’acronimo CAM) sono in sostanza una serie di requisiti definiti dal Ministero della Transizione Ecologica per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare le forniture, servizi e lavori migliori sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita.
Ovviamente, nel caso dei CAM Edilizia, tali requisiti sono relativi a tutti gli interventi di progettazione e realizzazione di nuove costruzioni o di interventi di ristrutturazione/riqualificazione di edifici esistenti, compresi gli interventi di fornitura e/o sostituzione di serramenti.


E’ bene ricordare anche l’ambito di applicazione del Decreto, formalmente limitato agli interventi della Pubblica Amministrazione. In questo caso, le Pubbliche Amministrazioni devono far riferimento ai requisiti CAM nella stesura dei documenti di gara e devono anche indicare il maggior punteggio da assegnare alle offerte che presentano un minor impatto sulla salute e sull’ambiente.


Pur specificando questo ambito di applicazione, si ricorda che è lecito presumerne anche ricadute (più o meno complete) anche in altre tipologie di interventi o per altre tipologie di Committenti; più specificatamente, come già avvenuto in passato, alcuni dei requisiti CAM vengono poi introdotti e considerati anche negli interventi di costruzione o ristrutturazione del mercato “privato”, in quanto ritenuti utili e significativi dai Committenti e dai Progettisti.


E’ quindi possibile immaginarsi una sorta di “effetto di trascinamento” in altri mercati, non prettamente legati agli interventi della Pubblica Amministrazione; attenzione quindi ai prossimi contratti e capitolati tecnici, che andranno consultati con attenzione.

Nell’ambito del Decreto, molti sono i requisiti (“base” o “premiante”) che, direttamente o indirettamente, possono riguardare la fornitura e l’installazione di serramenti.
Una sorta di sintetico riepilogo di tali requisiti (senza pretese di esaustività), può essere il seguente:

1. In sintesi finale, è importante considerare quanto segue:Nelle prossime forniture o gare per interventi con Committenza pubblica (piccoli o grandi interventi che siano), sarà bene controllare con attenzione la documentazione, verificando le richieste contrattuali e capitolari;

2. È utile iniziare per tempo a prepararsi a questi requisiti (o quantomeno ai principali), poiché la tendenza del mercato sarà, in generale, in questa direzione;

3. E’ importante “cogliere il segnale”, cioè considerare la «direzione» che il mercato prenderà nei prossimi anni. Sostenibilità, risparmio energetico e salute saranno i «motori» di sviluppo;

4. Questi nuovi requisiti diverranno, di fatto, un sistema che premierà:

  • Prestazioni documentate e certificate
  • Mantenimento in opera delle prestazioni dei prodotti
  • Sistemi di etichettatura ambientale (EPD, ecc.)
  • Qualificazione e certificazione delle competenze

Sono tutte questioni delle quali in realtà si discute da tempo, ma che ora stanno arrivando a concretezza operativa.

Approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita.

Strategie energetiche nazionali ed europee: ricadute per i serramentisti e i clienti

VALENTINA MARINO
Responsabile progetti internazionali – Green Building Council Italia

Il problema del cambiamento climatico

Secondo analisi indipendenti della NASA e della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), le temperature superficiali globali della Terra nel 2019 sono state le seconde più calde da quando è iniziata la registrazione moderna nel 1880.

“Il decennio che si è appena concluso è chiaramente il decennio più caldo mai registrato”, ha dichiarato il direttore del GISS Gavin Schmidt. “Ogni decennio dal 1960 è stato chiaramente più caldo di quello precedente.”

Dal 1880, la temperatura media globale della superficie è aumentata e la temperatura media è ora più di 2 gradi Fahrenheit, un po’ più di 1 grado Celsius, sopra quella della fine del 19° secolo ed è improbabile che torneremo indietro.

Utilizzando modelli climatici e analisi statistiche dei dati sulla temperatura globale, gli scienziati hanno concluso che questo aumento è stato principalmente guidato dall’incremento delle emissioni nell’atmosfera di anidride carbonica e altri gas serra prodotti dalle attività umane.

Cosa serve per invertire la rotta?

La lotta al cambiamento climatico impone una politica delle riduzioni di emissioni di gas climalteranti che al 2050 per la Comunità europea dovranno essere per il settore degli edifici civili pari al -80 -90%.

THANKS TO

Gli obiettivi delle politiche europee

Il Green Deal Europeo – (Dicembre 2019)

illustra le strategie per fare dell’Europa il primo continente al mondo a impatto climatico zero entro il 2050, dando impulso all’economia, migliorando la salute e la qualità della vita delle persone e tutelando la natura e senza che nessuno sia escluso da questo processo

  • Ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990
  • Neutralità climatica al 2050

La strategia per abbattere le emissioni di almeno il 55 % entro il 2030 e costruire le basi per un’Europa climaticamente neutra nel 2050, è un’ondata di ristrutturazioni (Ottobre 2020) per riqualificare 35 milioni di edifici inefficienti entro il 2030.

Considerato che nell’UE l’85-95 % degli edifici sarà verosimilmente ancora in uso nel 2050, è indispensabile ristrutturarli per ridurre le emissioni e il consumo di energia.

  • Raddoppiare i tassi di ristrutturazione in 10 anni
  • Ristrutturare 35 milioni di edifici inefficienti entro il 2030
  • Creare 160.000 posti di lavoro green entro il 2030
Immagine da: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/fs_19_6714
 
Immagine da: https://energy.ec.europa.eu/topics/energy-efficiency/energy-efficient-buildings/renovation-wave_en
 

Cosa possono fare i produttori di materiali e componenti

  • Sensibilizzazione degli attori del mercato e delle istituzioni
  • Fonti alternative di materie prime
  • Riformulare le produzioni, integrare materiali rinnovabili, eco- design
  • Organizzare le filiere circolari con progetti pilota
  • Diffusione degli EPD
  • Tavoli di lavoro tecnici affinché il legislatore ascolti gli operatori
  • Creare prodotti/soluzioni che possano stoccare la CO2
  • Assicurare la transizione dei processi produttivi
  • Idrogeno verde per le produzioni
  • Creazione di cordate di aziende virtuose affinché le aziende italiane non siano schiacciate dai grandi gruppi
  • Riciclare i prodotti attualmente sul mercato e non progettati secondo approccio ecodesign

Per concludere, l’impegno dei leader globali nei confronti degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite e dell’accordo di Parigi ha dimostrato la loro determinazione ad affrontare questioni come il cambiamento climatico, la scarsità di risorse, la salute e il benessere e lo sviluppo sostenibile.Il ruolo del settore edilizio nell’affrontare questi problemi complessi è quindi assolutamente centrale e gli edifici sostenibili hanno un enorme potenziale nell’aiutare a raggiungere un gran numero degli obiettivi globali, regionali e locali: solo sbloccando il vasto potenziale nei settori delle costruzioni e del settore immobiliare sarà possibile raggiungerli.

Il ruolo del serramento in legno negli interventi in edifici soggetti a certificazione di sostenibilità

Ing. Gildo Tomassetti

Socio di Airis srl e Segretario del Chapter Emilia-Romagna del Green Buiding Council Italia

VERSO IL SERRAMENTO GREEN: GLI IMPATTI SULL’AMBIENTE COSTRUITO

Il concetto di serramento si amplia e si interseca con i temi di edilizia sostenibile e di benessere degli edifici: il punto di vista del Green Building Council Italia e della società di ingegneria ambientale Airis srl

Il serramento, e ancor più se parliamo di serramento green, non può più essere considerato e trattato come un elemento a sé stante, ma è sempre più parte integrante di un concetto più ampio di edilizia sostenibile, con ricadute importanti sulla vita e sul benessere delle persone che ospitano gli edifici, dove – necessariamente – sono collocati i serramenti.
Infatti, dal punto di vista Criteri Ambientali Minimi – CAM – per l’edilizia, la cui applicazione è obbligatoria per gli appalti pubblici, ai sensi dell’art. 34 del Codice degli Appalti (D.Lgs. 50/2016 e ss.mm.ii.) il serramento ha un impatto considerevole sui seguenti criteri:

• Prestazione energetica
• Emissioni dei materiali
• Comfort acustico
• Materia recuperata o riciclata
• Sostenibilità e legalità del legno

Per quanto riguarda l’ambito della prestazione energetica, si sottolinea come per importanti interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica riguardanti l’involucro edilizio (così come definiti dal DM 26 giugno 2015) i CAM Edilizia prescrivono che le chiusure trasparenti debbano rispettare il valore minimo di trasmittanza termica indicato nella tabella 4 dell’appendice B del suddetto decreto, compreso in un range variabile da 1,00 a 3,00 W/m2 K, in funzione della “zona climatica”. I serramenti possono, dunque, contribuire in maniera significativa al risparmio energetico degli edifici nonché alla riduzione delle emissioni climalteranti,
al comfort igro-termico e al benessere degli occupanti.

Dal punto di vista del Protocollo di certificazione LEED® – Leadership in Energy and Environmental Design1 – che valorizza la progettazione di edifici energeticamente efficienti, l’involucro gioca un ruolo fondamentale nel garantire la riduzione dei consumi e il benessere dell’utenza finale. Anche negli edifici di nuova costruzione, i serramenti sono di solito gli elementi maggiormente critici, con trasmittanze termiche maggiori di un ordine di grandezza rispetto alle chiusure opache; d’altro canto le superfici trasparenti possono garantire in inverno quei guadagni solari che consentono di compensare le dispersioni termiche dell’edificio.
In estate, i serramenti e i relativi sistemi oscuranti devono al contempo garantire la protezione dagli extracarichi dovuti all’irraggiamento solare diretto: una finestra
ben progettata concorre alla prestazione generale dell’involucro edilizio e al comfort microclimatico interno.

Circa l’emissione dei materiali, i Criteri Ambientali Minimi per l’Edilizia richiedono che i materiali utilizzati all’interno dello spazio confinato siano caratterizzati da una bassa emissione di Composti Organici Volatili Totali (TVOC) e altri inquinanti indoor.
Quindi, per quanto concerne i serramenti, deve essere posta particolare attenzione agli adesivi e ai sigillanti utilizzati per l’installazione dell’infisso e la tenuta del sistema serramento/chiusura esterna opaca (parete o copertura).
Se parliamo, poi, di Protocollo LEED® (v4 BD&C) vengono valorizzati proprio quei progetti che utilizzano materiali e finiture a bassa emissione – credito IQ Low-Emitting Materials – come appunto i serramenti green.
In entrambi i casi, il fornitore deve presentare documentazione attestante la rispondenza ai requisiti del DM 11/10/2017 e del protocollo LEED.

Per quanto riguarda l’aspetto del Comfort acustico, giova evidenziare che Il DPCM 5-12- 97 ed il DM 11/10/2017 CAM Edilizia, richiede il rispetto di valori di isolamento acustico di facciata, valori ai quali proprio il serramento contribuisce in modo determinante.

L’elemento deve essere concepito come sistema complessivo di vetro, telaio fisso e mobile, cassonetto porta avvolgibile se presente. Inoltre, la norma UNI 11296 contiene varie indicazioni sulla corretta posa in opera dell’infisso, illustrando il ruolo e le funzioni delle guaine e dei sigillanti acustici, ormai imprescindibili, di cui – in alcuni casi – può essere necessario ottemperare a criteri ambientali quali l’emissione di Componenti Organici Volatili o il contenuto di materia riciclata.
Lo stesso principio si applica ai cassonetti porta avvolgibile, quando presenti, che per raggiungere le prestazioni acustiche necessarie presentano materiali isolanti
e sigillanti, di cui possono essere richieste le certificazioni ambientali.

L’altro criterio su cui il serramento ha impatto è la Materia recuperata o riciclata.
Il DM 11/10/2017 CAM Edilizia, richiede che Il contenuto di materia recuperata o riciclata nei materiali utilizzati per l’edificio, anche considerando diverse percentuali per ogni materiale, sia pari ad almeno il 15% in peso valutato sul totale di tutti i materiali utilizzati.

Il contenuto di riciclato del vetro impiegato nei serramenti può contribuire al raggiungimento della prestazione richiesta.

Il LEED® è un programma di certificazione volontario che può essere applicato a qualsiasi tipo di edificio (sia commerciale che residenziale) e concerne tutto il ciclo di vita dell’edificio stesso, dalla progettazione alla costruzione. LEED promuove un approccio orientato alla sostenibilità, riconoscendo le prestazioni degli edifici in settori chiave, quali il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito. Sviluppato dalla U.S. Green Building Council (USGBC), il sistema si basa sull’attribuzione di ‘crediti’ per ciascun requisito. La somma dei crediti costituisce i 4 livelli di certificazione: base, oro, argento, platino.GBC ITALIA (Green Building Council Italia), è l’organismo promosso dalla società
consortile Distretto Tecnologico Trentino, che ha introdotto lo standard LEED nel nostro paese, a partire da Aprile 2010.Aderiscono all’iniziativa enti pubblici, realtà industriali e del mondo della ricerca. La certificazione LEED, va velocemente affermandosi come nuovo standard mondiale per le costruzioni eco-compatibili (viene oggi applicato in 40 paesi diversi).Consente, meglio di altri strumenti, di esaltare le caratteristiche ‘verdi’ degli immobili, conferendo loro un significativo valore aggiunto. Consente inoltre un facile confronto tra immobili alternativi, nel mercato.

Questa prestazione è richiamata anche nel protocollo LEED, credito MR Building Product Disclosure and Optimization – Sourcing of Raw Materials, che valorizza i
progetti impegnati nell’utilizzo di materiali con contenuto di riciclato, così come definito dalla norma tecnica ISO 14021.
Il criterio su cui il serramento ha un impatto più facilmente riconoscibile e comprensibile è la Sostenibilità e legalità del legno. I Criteri Ambientali Minimi per l’Edilizia richiedono che i materiali e i prodotti costituiti di legno o in materiale a base di legno, o contenenti elementi di origine legnosa, devono provenire da boschi/ foreste gestiti in maniera sostenibile/responsabile o essere costituiti da legno riciclato o un insieme dei due.

Il legno utilizzato per la realizzazione del telaio dei serramenti deve contribuire al raggiungimento della prestazione richiesta: il materiale utilizzato deve provenire da foreste gestite mediante “catena di custodia”, che può essere documentata mediante certificazione Forest Stewardship Council® (FSC®) o del Programme for Endorsement of Forest Certification schemes™ (PEFC™), o equivalente.
Analogamente, il protocollo LEED premia l’impiego di legno certificato FSC nell’ambito del già citato credito MR Building Product Disclosure and Optimization – Sourcing of Raw Materials.

Ultimo, ma non sicuramente ultimo per importanza, è il criterio legato alla posa in opera del serramento.

Quando correttamente posato in opera il serramento oltre che al rispetto del livello di isolamento acustico garantisce una buona tenuta all’aria dell’involucro, giocando un ruolo positivo sulla riduzione delle dispersioni termiche di involucro.

NEWS DAL MONDO DEL SERRAMENTO
RICHIEDI MAGGIORI INFORMAZIONI
Per avere maggiori informazioni, porgerci domande o qualsiasi altra richiesta, ti invitiamo a compilare il seguente modulo.
Ti contatteremo il prima possibile.