Bonus Barriere Architettoniche
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I requisiti tecnici richiesti ai serramentisti per usufruire del Bonus Barriere Architettoniche

Il bonus di cui si parla non è qualcosa di eccessivamente recente: già alla fine del 2021, la Legge Finanziaria del 2022 (Legge 234/2021) lo conteneva.

La successiva Finanziaria del 2023 (Legge 197/2022) lo ha ripreso, con alcune modifiche, fino ad arrivare alla corposa Circolare N. 17/E dell’Agenzia delle Entrate. Anche quest’ultima pubblicazione, indubbiamente recente (26/06/2023), in quanto alle disposizioni tecniche rimanda al Decreto 236 del 1989, (documento che inevitabilmente sconta il peso di oltre 3 decenni di storia).


Tutte le prescrizioni tecniche in esso contenute, si fondano su tre colonne portanti: ogni intervento deve essere mirato a garantire l’accessibilità, la visitabilità e l’adattabilità, andando ad agire su edifici esistenti.

Partendo da questi presupposti, si innescano due percorsi correlati ma ben distinti: un primo, che riguarda i requisiti di carattere progettuale, ed un secondo, che invece descrive in maniera più specifica i requisiti tecnici degli elementi che possono essere oggetto di incentivo e fra questi, anche, i serramenti.

Con riferimento a questi ultimi, vi sono in primis una serie di disposizioni di carattere dimensionale che riguardano il serramento o parti di esso. Poi, si individuano dei requisiti prestazionali atti a garantire la facilità sia nella movimentazione delle ante mobili, che nella manovrabilità del meccanismo di apertura e chiusura.


Il laboratorio individua le forze/coppie di ingaggio e disingaggio e le forze di movimentazione, in apertura e chiusura, dell’anta mobile. Sulla base di alcune prove ripetute di questo tipo, il prodotto viene classificato secondo le specifiche norme tecniche.


A questo punto la domanda è: un prodotto che rispetta le prescrizioni dimensionali e che, a seguito di tali test, risulti conforme ai requisiti tecnici previsti, può essere ritenuto senza null’altro aggiungere “detraibile”?
In altre parole, sono detraibili quei prodotti/sistemi la cui funzionalità, ai fini del rispetto dei requisiti progettuali, non è svincolabile da valutazioni di contesto applicativo?


Ad oggi, per poter rispondere con un SI ci sentiamo di subordinare questa certezza ad una condizione: che la conformità ai requisiti sia correttamente valutata ed ASSEVERATA da un Professionista abilitato.

Pur non essendo un obbligo previsto, è comunque disposto l’obbligo di fornire “documentazione attestante il rispetto dei requisiti”: pertanto, nonostante si parli anche di interventi “parziali”, soprattutto in condizioni particolari è solo un Professionista che può valutare se il rispetto dei requisiti tecnici può essere garantito senza che possano ingenerarsi conflitti/decadimenti in valutazioni tecniche di più ampio spettro.


A tal proposito, non dimentichiamo che tale bonus non fa decadere le altre disposizioni previste per gli interventi riguardanti i serramenti: la comunicazione ad Enea (qualora l’intervento modifichi il bilancio energetico dell’edificio) ed il rispetto dei limiti di costo dell’Allegato A del Decreto MiTE del 14/02/2022, che si richiede venga autocertificato e che andrà quindi a sommarsi al rispetto dei limiti di costo generali già previsti per questo specifico bonus.


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F +, il primo progetto nazionale dedicato al serramento sostenibile

FINESTRA + sostenibile: il racconto di una giornata dedicata al futuro del serramento

F +, il primo progetto nazionale dedicato al serramento sostenibile

Marta Sedino

Laureata in Economia, Arts Management, Progettazione europea. Svolge attività di progettazione culturale, comunicazione e fund-raising per diverse realtà del settore artistico-culturale, con un occhio di riguardo alle aree interne del paese.

Consorzio LegnoLegno, in collaborazione con i suoi partner, appartenenti a diverse fasi della filiera del legno (Finiture, DDX, CloudFabric, Sayerlack, Sherwin – Williams, Swisspacer, Fantacci, Mungo, Working Process, Gilardi, Saint – Gobain e Entra) ha organizzato l’evento di lancio di Finestra + nella bellissima cornice dell’H-Farm di Roncade, un’oasi immersa nel verde e primo incubatore di start-up in Europa.


Quale luogo migliore per accogliere i destinatari del progetto – i serramentisti – e parlare loro di un tema tanto importante come la sostenibilità?

Sostenibilità che in sé contiene il tema importantissimo dell’innovazione, necessaria alle PMI del settore non solo per sopravvivere, ma anche per cogliere nuove opportunità in un contesto di rapidi cambiamenti.

Alla chiamata hanno risposto in molti: circa cento i presenti, fra cui alcuni giovani rappresentanti della terza generazione aziendale, particolarmente sensibili al tema.

La sfida maggiore della giornata è stata quella di chiarire il fumoso concetto di sostenibilità nella sua concretezza e multidimensionalità (ambientale, sociale e di governance), farne percepire i numerosi vantaggi (dalla reputazione aziendale, alla capacità di innovare e migliorare le performance, attrarre talenti e capitale, incrementare la coesione interna e creare valore condiviso) e trasmetterlo come elemento prioritario da integrare nelle politiche aziendali.

Tutto ciò ad una platea di imprenditori che, partendo da zero, si sono fatti strada in un mercato territoriale estremamente competitivo e che, pur avendo introdotto negli anni importanti elementi di innovazione di prodotto e di processo, non hanno piena coscienza di come questi siano strettamente connessi al tema della sostenibilità.

Di conseguenza, scarsi sono gli investimenti in strumenti per misurare e comunicare ai propri stakeholders il proprio impegno in tal senso. Date le circostanze con cui le PMI italiane, in tempi brevi, dovranno scontrarsi, è necessario un accompagnamento nel processo di presa di coscienza e metabolizzazione della sostenibilità non solo come investimento necessario, ma anche come opportunità di crescita e vantaggio competitivo.

Questa è la principale missione del Consorzio LegnoLegno.

evento 15_06-41 Finestra +

Stefano Mora, relatore dell’evento, ha rotto il ghiaccio accennando ad Alex Bellini, noto esploratore italiano, che da sempre sostiene che per ripulire i mari bisogna iniziare dai fiumi, principali condotti di inquinamento.

Un esempio calzante per far capire ai serramentisti l’importanza di adottare una logica non orientata al prodotto finale ma all’intera filiera, a partire dal reperimento delle materie prime. Ha poi offerto una carrellata di informazioni pratiche relative ai futuri scenari di mercato, dalle Direttive Europee, alle future prestazioni energetiche richieste da progettisti e pubblica amministrazione, all’introduzione di nuovi standard di valutazione (ESG, economia circolare), alle strategie da mettere in atto per farsi riconoscere sul mercato e orientare le scelte di progettisti e consumatori.


Nello specifico, ha riportato delle stime allarmanti, a livello europeo, sugli edifici, responsabili del 40% del consumo di energia, del 36% delle emissioni di gas a effetto serra e dell’80% dell’energia necessaria alle famiglie per il riscaldamento, il raffreddamento e la produzione di ACS (acqua calda sanitaria). Il serramento rappresenta parte dell’involucro di un edificio ed è perciò primariamente chiamato in causa.


Data la gravità della situazione, si stanno sempre più diffondendo strategie di mitigazione e contrasto: dalle certificazioni ambientali degli edifici, spesso adottate volontariamente dai costruttori per tutelare i propri investimenti, all’introduzione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) per l’edilizia in Italia.

Tutto ciò sta comportando l’entrata in vigore di protocolli e gare d’appalto basate su meccanismi premianti nei confronti dei fornitori/appaltanti con migliori prestazioni ambientali. La questione si fa particolarmente interessante in questo speciale periodo storico, dove la Pubblica Amministrazione dispone degli ingenti fondi del PNRR.

A livello europeo, la direttiva “Case Green”, da poco approvata dalle CE, prevederà una nuova ondata di ristrutturazioni (2030-2050) basate non solo su criteri di risparmio energetico ma su un nuovo sistema di certificazione energetica che andrà a misurare gli impatti delle costruzioni rispetto al riscaldamento globale.


Anche gli aspetti finanziari saranno investiti da quest’ondata di cambiamento e questo è un dato assolutamente non trascurabile da parte dei serramentisti: secondo specifiche direttive, verranno ridotti gli spazi per i mutui destinati ad acquistare o a riqualificare le case a prestazione energetica peggiore.

Viene da sé che gli acquirenti saranno “obbligati” ad acquistare case a prestazioni energetiche elevate per poter accedere ai mutui, e questo comporterà conseguenze dirette sui progettisti e quindi sui serramentisti.


Come adattarsi – e anticipare – i nuovi scenari di mercato in tempi relativamente rapidi? Dimostrando la propria prestazione ambientale, che altro non può essere se non un numero, misurabile, quantificabile, paragonabile. Un benchmark di riferimento rispetto al quale l’azienda possa prendere coscienza della propria performance attuale e futura.


Lo strumento più diffuso è l’EDP, la dichiarazione ambientale di prodotto – sottoposta a un controllo indipendente – che permette di quantificare gli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto (tramite metodologia LCA – Life Cycle Assessment). LegnoLegno offre ai serramentisti due possibilità per ottenere tale certificazione: la misurazione per singola azienda o per gruppi di aziende.

Quest’ultima possibilità è vantaggiosa, non solo per ottimizzare i costi, ma soprattutto per permettere la costruzione di un tool validato in cui inserire i dati delle singole aziende campionate e generare singoli EDP fra loro confrontabili.


Tutto chiaro?


La visione di LegnoLegno va però ben oltre l’illustrazione di scenari e strategie: l’evento a Roncade non è una tantum ma vuole essere il primo di tanti altri momenti, organizzati in varie parti d’Italia, che siano occasioni di confronto e networking fra le varie aziende della filiera del legno. In un settore molto fragmentato e poco coeso nella sua risposta al mercato, l’unione può fare la forza, passando da una logica di competizione a una di collaborazione.

Marta Sedino è laureata in Economia, Arts Management, Progettazione europea.
Appassionata di cultura e territorio, collabora con una start-up milanese che promuove e sviluppa progetti di rigenerazione urbana in collaborazione con aziende, istituzioni e terzo settore. Svolge attività di progettazione culturale, comunicazione e fund-raising per diverse realtà del settore artistico-culturale, con un occhio di riguardo alle aree interne del paese.
Ha scritto due edizioni (Sardegna e Veneto) della collana Paesaggio Italia edita da Repubblica e National Geographic e lavora in Finiture in qualità di addetta alla Sostenibilità dell’azienda.



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