Decreto “CAM edilizia” e fondi PNRR
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Decreto “CAM edilizia” e fondi PNRR

Requisiti tecnici per la filiera dei serramenti

Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un significativo aumento delle richieste di soddisfacimento dei requisiti tecnici previsti dal Decreto
“CAM edilizia” (Criteri Ambientali Minimi). Questo fenomeno è strettamente legato all’impiego dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per interventi edilizi nella pubblica amministrazione.

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Il decreto, concepito per promuovere la sostenibilità ambientale
nel settore delle costruzioni, introduce criteri specifici anche per materiali e processi utilizzati, con un’attenzione particolare a porte e finestre. Questi elementi sono essenziali per definire l’efficienza energetica e la sostenibilità complessiva degli edifici, sia nei casi di nuova costruzione che di riqualificazione dell’esistente.


L’importanza del Decreto “CAM edilizia”

Il Decreto “CAM edilizia” nasce con l’obiettivo di adottare politiche di acquisto virtuose da parte delle Pubbliche Amministrazioni, riducendo l’impatto ambientale delle costruzioni, incentivando l’uso di materiali eco-compatibili, migliorando l’efficienza energetica e riducendo le emissioni di CO2. Questo approccio è in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea per la transizione ecologica e l’economia circolare, contribuendo a una costruzione più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. L’introduzione dei CAM ha portato a una vera e propria rivoluzione nel settore edilizio, imponendo nuove sfide ma anche aprendo la strada a opportunità di innovazione e miglioramento qualitativo.


L’influenza dei fondi PNRR

I fondi del PNRR hanno svolto un ruolo cruciale nell’accelerare la necessità di adeguarsi ai CAM. Infatti, molti progetti pubblici finanziati con questi fondi richiedono la conformità ai criteri stabiliti dal decreto. Le amministrazioni pubbliche devono dimostrare di rispettare i CAM per poter accedere ai finanziamenti, il che ha determinato una crescita esponenziale delle richieste di prodotti conformi, anche nel settore dei serramenti. Porte e finestre, essendo elementi fondamentali per l’efficienza energetica degli edifici, sono tra i prodotti da costruzione considerati in questo incremento di richieste.

Le problematiche della filiera dei serramenti

L’adozione dei requisiti CAM nella produzione di porte e finestre ha sollevato diverse problematiche nella filiera produttiva. Queste problematiche possono essere raggruppate in tre principali categorie: competenze, approvvigionamenti e collaborazioni nella filiera.


– Necessità di nuove competenze

La produzione di serramenti conformi ai CAM richiede nuove competenze tecniche e ambientali.
Le aziende del settore devono investire in formazione e nell’aggiornamento delle conoscenze per essere in grado di progettare e realizzare prodotti conformi ai nuovi standard.
Questo processo di aggiornamento non è immediato e può rallentare le forniture, causando problematiche relazionali e contrattuali con i committenti. La necessità di competenze specializzate coinvolge moltissimo anche i fornitori di materiali e componenti, che devono adeguarsi ai nuovi requisiti e garantire prodotti con caratteristiche documentate da test e certificazioni di parte terza.


– Problemi di approvvigionamento

L’aumento della domanda di materiali ecocompatibili può potenzialmente portare a problemi di approvvigionamento. Le materie prime, i materiali ed i componenti necessari per rispettare i requisiti CAM, (legno certificato FSC, materie prime e materiali riciclati, prodotti vernicianti a basso impatto, materiali a bassa emissione di VOC, ecc.) sono spesso limitate e soggette a fluttuazioni di mercato. Questo può creare difficoltà produttive per i produttori di serramenti, che devono garantire la continuità della produzione senza compromettere la qualità e la conformità dei prodotti. Inoltre, le tempistiche di approvvigionamento possono allungarsi, causando potenziali ritardi negli interventi e aumentando i costi.


– Necessità di una “filiera collaborativa”

Un’altra problematica emergente, forse la più importante, è la necessità di disporre di una “filiera collaborativa”, in cui tutti gli attori della catena produttiva e distributiva siano preparati e in grado di supportarsi a vicenda.
Questo significa che fornitori, produttori, distributori e installatori devono lavorare in sinergia per affrontare le sfide comuni.

Una filiera collaborativa permette di condividere conoscenze, risorse e competenze, riducendo i tempi di risposta e migliorando la qualità complessiva dei prodotti. Tuttavia, costruire e mantenere una filiera collaborativa richiede impegno e investimenti, ma soprattutto una forte volontà di cooperazione tra le diverse parti coinvolte.


Le strategie di adattamento

Per affrontare queste problematiche, le aziende del settore dei serramenti stanno adottando diverse strategie di adattamento. Tra queste, vi è l’investimento in ricerca e sviluppo per individuare materiali o fornitori alternativi che soddisfino i CAM e siano più accessibili. In sostanza, l’adesione ai criteri CAM può anche far variare i rapporti commerciali fornitore/serramentista, anche se consolidati da tempo.
Si consideri che, almeno potenzialmente, è possibile che molti serramentisti possano creando reti di collaborazione (anche informali) con fornitori “certificati” per assicurarsi un approvvigionamento costante di materie prime eco-compatibili. Questo consentirebbe di stabilizzare le catene di fornitura e di mitigare i rischi legati alla disponibilità dei materiali.
La formazione continua del personale è poi un altro pilastro fondamentale. E’ indispensabile promuovere di aggiornamento e collaborazioni con strutture formative specializzate per sviluppare competenze specifiche nel campo della sostenibilità ambientale.
Infine, l’adozione di tecnologie avanzate di produzione e controllo qualità può consentire di ottimizzare i processi produttivi, riducendo sprechi e migliorando l’efficienza complessiva.
Questo non solo aiuta a contenere i costi ma anche a garantire prodotti che soddisfano pienamente i requisiti CAM. Tecnologie come la digitalizzazione della produzione, l’automazione e l’uso di sistemi di monitoraggio in tempo reale possono migliorare significativamente la capacità di adattamento delle aziende alle nuove esigenze del mercato.

STEFANO MORA

Direttore
Consorzio LegnoLegno



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