Davide Barbato
Responsabile Qualità Laboratorio
Tecnologico LegnoLegno
Quanti soggetti gravitano “intorno” al prodotto monoblocco! Abbiamo:
- il produttore del monoblocco (che sia un serramentista che produce monoblocchi per sé stesso oppure un’azienda specializzata nella realizzazione di monoblocchi);
- il professionista, che acquista il monoblocco (serramentista, impresa edile, ecc.);
- il posatore, che potrebbe essere contrattualmente una figura diversa dalle due precedenti;
- il cliente, che deve valutarne l’acquisto (progettista, cliente finale, ecc.);
- altre figure che possono interagire con la produzione e la commercializzazione di questo prodotto che acquisisce sempre maggiore rilevanza nel comparto dei serramenti.
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La domanda che spesso ci pongono molti tra i soggetti che abbiamo citato è: “Il cliente mi ha chiesto il monoblocco a norma; il mio lo è?”
Ad oggi, a questa domanda non c’è risposta, semplice perché non esiste (ancora…) una norma che specifichi come regolamentare e gestire la definizione delle prestazioni del prodotto monoblocco.
Proviamo a fare un po’ di ordine.
Il monoblocco può essere considerato come uno dei componenti edilizi che, negli ultimi anni, più di tutti ha avuto sviluppo tecnico e tecnologico; al fine di adattarsi alle situazioni più diverse, sia le forme sia i materiali ed i componenti sono stati oggetto di grande innovazione.
Monoblocchi per serramenti con avvolgibile, zanzariera, frangisole, per persiana, ecc. prevedono strutture e componentistica differenti; la necessità di avere un supporto per una persiana da inserire nel monoblocco prevede una progettazione e realizzazione diversa da un prodotto che invece ha cassonetto e avvolgibile per il quale bisogna porre attenzione a come mitigare il ponte termico legato alla presenza delle guide e delle cave.
Esistono direttive tecniche e norme che consentono di verificare il monoblocco (ed ogni altro componente edilizio) in una condizione specifica di utilizzo.
Ad esempio verificare il comportamento termico:
- di uno specifico monoblocco;
- con uno specifico infisso;
- con uno specifico vetro;
- con uno specifico distanziatore del vetrocamera;
- inserito in uno specifico contesto murario.
Un’analisi come quella sopra riportata fondamentale, ad esempio, in casi ove è necessario valutare preliminarmente il comportamento energetico della lavorazione, fornisce dati unici, relativi proprio ad una situazione molto particolareggiata.
Il caso che però vogliamo trattare è diverso; al pari di quello che avviene con la quasi totalità dei prodotti da costruzione, acquisisce sempre maggiore rilevanza la necessità di conoscere le caratteristiche prestazionali DEL SOLO MONOBLOCCO.
Io, operatore del settore che produco/commercializzo i miei serramenti che sono ben caratterizzati ed accompagnati da tutte le prestazioni del caso, ho spesso la necessità di indagare invece sulle prestazioni del monoblocco per capirne la possibilità di utilizzo e per valutare l’integrazione e la complementarità al lavoro che mi appresto a svolgere.
Sono quindi interessato a conoscere:
- La permeabilità all’aria DEL SOLO MONOBLOCCO
- La tenuta all’acqua DEL SOLO MONOBLOCCO
- La prestazione acustica DEL SOLO MONOBLOCCO
- Le prestazioni termiche DEL SOLO MONOBLOCCO
Ecc.
Per fare quanto sopra riportato, spesso (forse meglio dire sempre), posso avere la necessità di dover confrontare due prodotti e valutarne le caratteristiche, per fare la scelta più idonea alla richiesta della committenza.
Facciamo un passo indietro (o meglio di fianco) per poter fare un esempio con i serramenti.
Nelle immagini di seguito (fig. 1 e 2) vediamo due prodotti completamente differenti che sono assoggettati alla verifica di tenuta all’acqua di Laboratorio.
I prodotti, un bilico di forma ovale in ottone ed una classica finestra in legno rettangolare, presenteranno certamente prestazioni tra loro differenti ma la valutazione avviene nel medesimo identico modo.
Grazie all’esistenza della norma che regola questa prova è possibile poter “paragonare” due risultati perché la verifica è stata eseguita con medesima pressione dell’aria, medesima quantità di acqua, medesima tipologia degli ugelli, medesima distanza degli ugelli dal campione, medesimo interasse, e chi più ne ha più ne metta.
E se la prova di tenuta all’acqua fosse stata eseguita con una pompa da giardino?
Come avremmo potuto confrontare il risultato di questa “prova” con un qualsiasi altro risultato?
Che portata di acqua, in che zona, con che pressione è stata eseguita questa verifica?
Eppure, in mancanza di una regola che descriva “come fare”, ci troveremmo in un limbo di indecisione.
L’importanza che ricopre il monoblocco ha quindi comportato la necessità di lavorare sulla realizzazione di una norma specifica che ne regolamenti le prestazioni e ne identifichi nel dettaglio modalità di verifica.
Un caso da prendere ad esempio è un requisito oggi molto richiesto al prodotto monoblocco; la verifica dell’isolamento acustico.
Il monoblocco, portato in Laboratorio per una prova di isolamento acustico, dovrà gioco forza presentare un “tamponamento” nella sede preparata per il serramento.
Il valore acustico potrà, con molta probabilità, essere influenzato (in modo positivo o negativo) dal prodotto “tamponamento” che si deciderà di utilizzare:
- Utilizzo una finestra con isolamento acustico da 40 dB?
- Utilizzo una finestra con isolamento acustico da 44 dB?
- Utilizzo un pannello in piombo da 50 dB?
Il serramentista produttore di infissi che dovrà acquisire il monoblocco si troverà nella maggior parte dei casi a dire “Il serramento di mia produzione l’ho testato io e sono ben consapevole del valore acustico che offre… ma il tuo monoblocco che valore di isolamento acustico possiede?”
Grazie ad una norma, in fase di realizzazione, sarà possibile avere certezza che il valore acustico dei due monoblocchi verificati sia stato eseguito mediante riferimento allo stesso documento e sia quindi pienamente utilizzabile dal serramentista in una scelta più consapevole sul monoblocco da acquisire in combinazione al suo serramento.
Discorso analogo per la verifica termica; un monoblocco verificato considerando un serramento scorrevole in alluminio ed un monoblocco con analisi termiche eseguite con serramento in legno.
È indubbio che il risultato dei valori dei ponti termici saranno differenti; e tornando al serramentista che ha verificato il suo serramento e che conosce a memoria i valori della trasmittanza termica dei prodotti, risulta necessario poter valutare con chiarezza e trasparenza quale monoblocco sia effettivamente più idoneo nel suo caso.
Può capitare, parlando con alcuni serramentisti e fornitori, di percepire una certa indolenza nei confronti di modifiche e innovazioni normative; tutto dipende dall’utilizzo e dalle possibilità che pensiamo poterne nascere.
Riuscire a chiarire un ambito come quello prestazionale legato ai monoblocchi, ove può capitare che i metodi stessi di verifica utilizzati possano essere differenti da un prodotto ad un altro e quindi non permettere di fare valutazioni corrette, combinato con la necessità di conoscere le prestazioni dei monoblocchi al fine di poterle correlare ai serramenti che dovranno alloggiare, rende questa prossima norma uno strumento di sicuro arricchimento per il nostro settore.
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