VALENTINA MARINO
Responsabile progetti internazionali – Green Building Council Italia
Il problema del cambiamento climatico
Secondo analisi indipendenti della NASA e della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), le temperature superficiali globali della Terra nel 2019 sono state le seconde più calde da quando è iniziata la registrazione moderna nel 1880.
“Il decennio che si è appena concluso è chiaramente il decennio più caldo mai registrato” ha dichiarato il direttore del GISS Gavin Schmidt.
“Ogni decennio dal 1960 è stato chiaramente più caldo di quello precedente.”
Dal 1880, la temperatura media globale della superficie è aumentata e la temperatura media è ora più di 2 gradi Fahrenheit, un po’ più di 1 grado Celsius, sopra quella della fine del 19° secolo ed è improbabile che torneremo indietro.
Utilizzando modelli climatici e analisi statistiche dei dati sulla temperatura globale, gli scienziati hanno concluso che questo aumento è stato principalmente guidato dall’incremento delle emissioni nell’atmosfera di anidride carbonica e altri gas serra prodotti dalle attività umane.
Cosa serve per invertire la rotta?
La lotta al cambiamento climatico impone una politica delle riduzioni di emissioni di gas climalteranti che al 2050 per la Comunità europea dovranno essere per il settore degli edifici civili pari al -80 -90%.
Gli obiettivi delle politiche europee

Il Green Deal Europeo – (Dicembre 2019)
Illustra le strategie per fare dell’Europa il primo continente al mondo a impatto climatico zero entro il 2050, dando impulso all’economia, migliorando la salute e la qualità della vita delle persone e tutelando la natura e senza che nessuno sia escluso da questo processo
- Ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990;
- Neutralità climatica al 2050
La strategia per abbattere le emissioni di almeno il 55 % entro il 2030 e costruire le basi per un’Europa climaticamente neutra nel 2050, è un’ondata di ristrutturazioni (Ottobre 2020) per riqualificare 35 milioni di edifici inefficienti entro il 2030.
Considerato che nell’UE l’85-95 % degli edifici sarà verosimilmente ancora in uso nel 2050, è indispensabile ristrutturarli per ridurre le emissioni e il consumo di energia.
- Raddoppiare i tassi di ristrutturazione in 10 anni
- Ristrutturare 35 milioni di edifici inefficienti entro il 2030
- Creare 160.000 posti di lavoro green entro il 2030


Cosa possono fare i produttori di materiali e componenti
- Sensibilizzazione degli attori del mercato e delle istituzioni
- Fonti alternative di materie prime
- Riformulare le produzioni, integrare materiali rinnovabili, eco- design
- Organizzare le filiere circolari con progetti pilota
- Diffusione degli EPD
- Tavoli di lavoro tecnici affinché il legislatore ascolti gli operatori
- Creare prodotti/soluzioni che possano stoccare la CO2
- Assicurare la transizione dei processi produttivi
- Idrogeno verde per le produzioni
- Creazione di cordate di aziende virtuose affinché le aziende italiane non siano schiacciate dai grandi gruppi
- Riciclare i prodotti attualmente sul mercato e non progettati secondo approccio ecodesign
Per concludere, l’impegno dei leader globali nei confronti degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite e dell’accordo di Parigi ha dimostrato la loro determinazione ad affrontare questioni come il cambiamento climatico, la scarsità di risorse, la salute e il benessere e lo sviluppo sostenibile.
Il ruolo del settore edilizio nell’affrontare questi problemi complessi è quindi assolutamente centrale e gli edifici sostenibili hanno un enorme potenziale nell’aiutare a raggiungere un gran numero degli obiettivi globali, regionali e locali: solo sbloccando il vasto potenziale nei settori delle costruzioni e del settore immobiliare sarà possibile raggiungerli.

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